domenica 17 ottobre 2010

Domenica è sempre domenica

Certo, è facile vivere in questo paese.
E' facile cantare "Fratelli d'Italia" se sei un calciatore iper pagato, o piangere sulla bandiera se ti hanno appena ammazzato un figlio in un posto che neanche sai dove si trova sulla cartina geografica. E' facile accendere la tv e vedere stupratori ed assassini fare capolino su ogni canale come divi del cinema muto. Perchè a queste star della cronaca nera non è quasi mai concesso di parlare ma la faccia dell'uomo nero fa sempre audience, in diretta. Così al sicuro nelle nostre case, che non sono affatto innocenti come crediamo, possiamo indignarci e additare il "diverso" senza riflettere sul fatto che "diversi" lo siamo tutti, che non si può tracciare una linea di demarcazione e dividere i buoni dai cattivi come Mosè fece con le acque. Questa è propaganda cattolica. Di un cattolicesimo colluso e agonizzante, che con la figura di Cristo ha ormai poco a che spartire.
E' facile vivere in Italia. Soprattutto se sei la mamma di una quindicenne disposta a spogliarsi davanti alle telecamere di un qualsiasi programma dello show biz... Perchè ammettiamolo, in fondo la colpa è delle madri e dei padri. Le nuove generazioni sono condotte al macello, "vestono" desideri che non sono i loro ma sono desideri indotti, consciamente o inconsciamente poco importa, da famiglie fantasma totalmente catalizzate dalla parola "successo" che guarda caso fa rima con sesso e possesso  e amplesso. Insomma, viviamo in un paese dove - per dirla in tutta franchezza - i padri vendono i propri figli, esattamente come accadeva nel medioevo, durante i periodi di fame, peste e carestia. Ora certo non li si vende per un tozzo di pane ma per una Jaguar o una comparsata a "C'è posta per te" o meglio ancora per un matrimonio felice con un attaccante di serie A e la conseguente villa in Sardegna, campo da golf e yacht da sceicco di quarta categoria.
Eppure - se si riflette accuratamente -  a titolo commerciale e morale la transazione rimane del medesimo valore: si scambia una merce con dell'altra merce. Perchè in fondo, a pensarci bene, gli italiani cosa sono ormai, se non merce? Sono merce da esibire od occultare, merce avariata o di prima qualità, merce contraffatta, merce di ultima scelta, merce riciclata, d'occasione, in conto vendita, merce fresca, a buon mercato, scaduta, merce sopraffina, marcia, maleodorante, merce antica, di valore, in stock, merce guasta, merce che non sa di niente, merce confusa con altra merce, merce residua, merce garantita, merce usata e poi smaltita. Tuttavia, qualunque sia l'aggettivo che vogliamo darle, la merce in ogni caso rimane solo merce, non vince e non perde. E' un'illusione questa. La grande illusione dei compratori che vogliono far credere al proprio bottino di avere una scelta, quando la scelta non esiste metafisicamente parlando. Che scelta ha l'arrosto che avete appena messo in forno? Quello di essere cucinato, mangiato, digerito, evacuato e smaltito dalla grande madre terra per poi successivamente ritornare sotto i nostri occhi in forma di albero o arbusto o di un filo d'erba. E noi, noi tutti, quale forma avremo quando torneremo dopo essere stati digeriti da quell'immenso stomaco ormai ulcerato che è la nostra democrazia?

5 commenti:

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  2. Ciao,
    mi chiamo Sara e sono arrivata al tuo blog tramite Leonardo Micucci che è un mio amico.
    Sono perfettamente d'accordo con te.
    Non bisogna vendersi al pensiero comune, mai.
    Non bisogna mai additare il colpevole caricandolo di tutte le nostre colpe segrete.
    Il tuo articolo tocca tanti temi, ma sono d'accordo col significato finale e comprensivo.
    Grazie,
    Sara

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  3. Carissima Sara,
    sono io che ringrazio te per la tua schiettezza e cortesia. Sei stata davvero molto gentile.
    Un abbraccio
    Francesca

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  4. Siamo arrivati anche al punto di legalizzare il traffico illegale di organi!!!
    http://www.medicinalive.com/costume/societa/singapore-legalizza-vendita-organi/

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  5. Concordo pienamente su tutto ma mi ha colpito una piccola cosa che però è una grande verità: quando parli delle colpe dei genitori. Io insegno danza e sto rishiando di perdere un'allieva di talento perchè a 12 anni si è "fidanzata" va male a scuola e passa il tempo per strada...in confronto ad altro magari sembra una cosa di poco conto, ma per me è importante. Insegno da tanti anni e con questa generazione di pre adolescenti sto avendo problemi che non ho avuto con la precedente, seguono il grande fratello e affini e sono affascinate dal mondo dei facili successi, quando vedono che ci si deve impegnare e sudare sangue per raggiungere risultati rimangono stupite e da lì si crea il gruppo delle tenaci che vogliono proseguire scoprendo la passione e delle altre che scelgono di spendere il loro tempo a mettersi in mostra sui social network o per strada a fotografarsi in ogni dove...nel peggiore dei casi ad avere una Ruby come modello.
    In questo periodo così corrotto è proprio dura trasmettere valori di cui si sono perse del tutto le tracce.
    Ciao!

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