lunedì 28 febbraio 2011

Decalogo

Magritte - La freccia di Zenone

A come Amarezza.
B come Barlume.
C come Conquista e Coraggio.
D come Dedizione.
E come Empatia.
F come Fine.
G come Giostraio Gargantuesco.
H come Hi-Ho.
I come Icastico.
J come "Jalla Jalla!!!".
K come Kaddish.
L come Lama (coltello o animale? Scegliete voi).
M come Misura.
N come "Non avevo capito, ma ora sì".
O come Ottundimento.
P come Pavidità.
Q come "Quo vadis?".
R come Rocambolesco.
S come Sibilla e Sibilante.
T come Tradimento o "Tu quoque, Brute?".
U come Uretere.
V come Vizio.
W come Wordsworth.
X come Xanadu.
Y come "You and Your big ...".
Z come Zenone.

Altro da dire oggi non ho.
Francesca

domenica 27 febbraio 2011

Lontananza

Il monte sacro Kailash e il lago antistante


La Sapienza ha voce audace.
Non è dipinta di paura nè di rimorso.
E', semplicemente. Perchè non può fare a meno di essere, al pari della Verità.
Se occhio umano potesse suggerne la bellezza cambierebbe colore o forma.
Si trasformerebbe in altro da sè, come avviene per la coscienza quando riesce a contemplarne la sagoma pur di lontano.
O meglio, in tali casi la coscienza si trasforma in ciò che è sempre stata, ritornando all'origine dimenticata, obliata nel corso della vita.
Noi siamo ciò che eravamo, ciò che siamo sempre stati, a dispetto di qualunque reticenza terrena.
E la Sapienza ce lo ricorda, di notte, sussurrando all'orecchio sogni che non sono tali e discorsi che noi stessi abbiamo pronunciato una volta, a cavallo del Tempo, in quella parentesi infinita che asconde ieri, oggi e domani nella grotta segreta dell'anelito trasecolante.
Un vaso traslucido colmo di tenerezza.
L'anima del mondo intero.

Francesca

sabato 26 febbraio 2011

Schegge di tecnologia


L'altro giorno avevo deciso che ieri sera avrei fatto un bel risottino succulento.
Merito della visione di "Julie & Julia" per l'ennesima volta.
E invece...
Invece la stramaledetta bronchite ha stroncato ogni velleità culinaria!
Nonchè impeditomi di partire stamattina alla volta delle Marche per una prova del concerto di domani a Fabriano.
Risultato?
Letto. Antibiotici.  Notte da incubo. Mal di testa. Tosse da eroina ottocentesca.
Manca soltanto la cuffietta rosa e poi il quadro sarebbe completo.
Vorrei sacramentare. Almeno qui, potrò farlo?
Ma perchè - dico io - se si organizzano dei concerti in chiesa a febbraio il suddetto luogo non viene riscaldato? E alle lamentele dei poveri musicisti congelati che proponevano di suonare col cappotto la risposta era: "Eh no, non sta bene!".
No, certo, per carità. Ma neanche avere 38 e mezzo di febbre è proprio un conforto, comunque!
Ed ora chi me le compra le medicine? Un cardinale?
E chi mi accompagna domani a fare il concerto? L'autista della Papa-mobile?
No, ovviamente! Saranno tutti cavoli miei.
Beh, grazie infinite.
The show must go on.
Speriamo domani di svegliarmi in una realtà parallela in cui la mia auto si è trasformata in Kitt e guida da sola fino a destinazione!
Tuttavia, a ben meditare, questa è una probabilità assai remota e dati i tempi sociali ed economici in cui stiamo vivendo è più probabile che la mia auto domattina possa presentarsi così:



Tutto sommato un vantaggio ci sarebbe: potrei far guidare il dinosauro!!!
"Yabba Dabba Do" a tutti, amici!

Francesca



mercoledì 23 febbraio 2011

Partenze e ritorni


La pace arriva all'improvviso. Tempestiva. Febbrile.
E' nascosta in una mattinata azzurra, in un incontro felice, in una colazione all'alba di una sbronza con qualche amico di avventura.
E non servono molte parole per raccontarla.
Basta ascoltare, sentire la sua dolcezza penetrare ineluttabilmente tra le pieghe del cuore.
La rivoluzione della coscienza inizia con l'estasi innanzi alla Vita.

Una giornata di Luce per tutti
Francesca

martedì 22 febbraio 2011

Cocci animistici



L'essere umano è come un vaso d'argilla.
Nasce vuoto, compatto e sigillato da un tappo resistente.
Negli anni, sotto il peso delle intemperie, il tappo si logora, viene intaccato nella sua integrità e la vita comincia a fluire all'interno del vaso.
In alcuni casi - i più rari - il tappo viene consapevolmente levato, così che la vita possa traboccare felice, esposta e coraggiosa.
In altri il vaso rimane sigillato e vuoto.
Alla morte, il vaso si frantumerà e ciò che dentro vi era contenuto (poco o molto che fosse) partirà alla ricerca di una nuova casa.

Francesca

sabato 19 febbraio 2011

Confini e maree



Di tanto in tanto mi capita di pensare al mare.
Questa notte l'ho persino sognato.
Sarà per via del tempo, del sole che finalmente ci dà un assaggio di primavera, di stagioni verdi e di canti nuovi. O almeno così sembra.
Perchè ciascuno di noi vive la sua vita immerso nelle impressioni di un momento e nonostante gli sforzi quotidiani non è mai facile - se non impossibile - porre in concomitanza le proprie emozioni con quelle di un altro, fosse anche il proprio marito, un figlio, un amico, persino un cane.
Oggi mi sento così, sola come se abitassi un pianeta tutto mio, chiuso a qualsiasi forma di comunicazione, privo di elettricità e luminescenza. E mi sento inutile, come se non fossi stata neppure in grado di inventare il fuoco o la ruota, per crescere nella scala evolutiva.
Magari si potesse sempre scegliere da che parte stare!
Ma non è così.
Spesso si è solo una barca rosa dai tarli che si agita scossa dal vento e dai marosi.
Ebbene, oggi la barca perde acqua, non ha senso nè direzione, nè qualcuno che gridi il suo nome in attesa di vederne spuntare la prua entro le barriere del porto.
Ma le giornate così prima o poi finiscono.
Su questo si può sempre contare.

Francesca

giovedì 17 febbraio 2011

Tazzine e pinzillacchere


Si sopravvive.
Si sopravvive ai concerti, alle serate amare, agli amici che non sono tali.
Si sopravvive al pensiero di essere soli e disarmati, magari gridando nel sonno o urlando alla luna, come un cuore di cane.
Si sopravvive nella bassa marea, al tempo che non concede tregua, alle possibilità sfuggite, ai desideri inadeguati.
Si sopravvive ad un bacio mancato, alle promesse infrante, all'assenza che sa di fondi di caffè abbandonati nel lavello di cucina.
Oggi mi sveglio e non so bene a cosa sono sopravvissuta.
A tutto un po', direi. E tutto sommato non mi posso lamentare.
Quindi mi alzerò dal letto e assaporerò il caffè profumato e caldo invece del suo fondo.
Stamattina me lo sono proprio meritato.

Buona giornata a tutti
Francesca

martedì 15 febbraio 2011

Cerotti e bignè



Data l'ora dovrei dormire.
Ma è pur vero che data la giornata avuta le riflessioni notturne sono di rigore.
Dopo l'abisso ciclotimico è intervenuto il daimon solidale, quello che ti rassicura sul tuo compito, sulla tua natura più profonda.
E che fanculizza in automatico gli aggressori, coloro che tentano di separare e distruggere, di picconare senza ritegno.
In fondo le Anime oneste sono protette dal male.
E lo sono in virtù della Forza che in loro non fa morire la Speranza, che mantiene viva la fiamma dei sogni puri, di quelli che si coltivano da bambini, privi di inganni e manovre da Don Basilio:

La calunnia è un venticello
Un'auretta assai gentile
Che insensibile sottile
Leggermente dolcemente
Incomincia a sussurrar

Non mi interessa l'oscurità del retrobottega.
La lascio a chi ci è sempre vissuto, a chi ci sguazza non accorgendosi di nuotare nella propria stessa mota.
Io cammino per strada, con gli occhi rivolti al sole e ai suoi raggi benefici.
Perchè solo nella Luce - fuori e dentro di noi - possono esservi Promessa e Redenzione.

Francesca

lunedì 14 febbraio 2011

Emorragia cerebrale


Avete presente quelle serate in cui ci si guarda allo specchio e si vedono solo difetti?
Quelle serate in cui si vorrebbe pesare 10 kg in meno, fare un altro lavoro, avere altri amici, vivere in un'altra parte del mondo?
Ecco, oggi è una di quelle serate.
Anche se molti mi urlerebbero sfrontatamente: ma che stai blaterando?, io permango della mia opinione.
Almeno fino a domattina.
Che fare?
Bisogna arrendersi a se stessi.
E voltare pagina.

Francesca

mercoledì 9 febbraio 2011

Giuochi e maraviglie


E poi infine arriva, la sgualdrina da poche lire.
Non chiede molto, solo mezz'ora per roteare il caleidoscopio del tempo e mostrare la sozzura, la miseria e gli inganni del passato.
Vorrei potermi alzare in simili frangenti e urlare col coraggio della follia: "Chi sei tu, puttana di borgata? Non ho bisogno di te, Malinconia. Vattene! Gira al largo chè questo marciapiede è già sozzo di fango a sufficienza e il tuo meretricio qui non darà buoni frutti!".
Ma lei resterebbe immobile, la schiena appoggiata ad un portone, in bocca il riso ingrato dell'ultima ora del condannato e i piedi luridi di miseria del quartiere. Con gesti osceni risponderebbe al mio ciarlare a vuoto, sdentata e beffarda, gravida di figli incestuosi.
No, è inutile rivolgerle parola nè sguardo alcuno.
E' preferibile tacere, volgere la testa e passare innanzi, ignorandone gli sputi e le licenziose promesse.
"Malinconia, t'ho fregata questa sera!
Il vino m'ha aiutata, chè questo è il suo mestiere.
Il vino e un ricordo di mani nude 
che serravano il braccio fragile e ribelle.
Non mi farò trovare, a letto voglio andare,
senz'altro aver da fare che la tua melma ignorare."
Eppur s'annida la meretrice, eppure geme
e avviluppa, sorniona.
Il tempo recide i doveri e ogni legame di mutua fedeltà.
Mi si dia dunque un catino ove veder riflesse tutte le accuse:
mi specchierò nel fondo e poi me ne andrò,
lasciando il pavimento bagnato
e nessun perdono.

Francesca

Attese



Nella vita passata ci siamo cercati, in questa trovati; nella prossima correremo liberi e selvaggi, fianco a fianco, senza più paura.

Francesca

martedì 8 febbraio 2011

Cloppete cloppete


Martedì mattina.
Lo studio ed il senso di colpa chiamano a gran voce.
Io non ho risposto per giorni ed adesso eccoli là, impettiti come due gendarmi appena usciti dall'Accademia militare, che mi fissano con i loro occhi impenetrabili, induriti dall'addestramento.
Sì, va bene, ho capito Sergenti, agli ordini!
Mi arrendo all'insistenza.
Altro non posso fare.
Anche se, avessi già la patente adatta, fuggirei con la mia moto nuova di zecca.
Ma solo per essere ritrovata a Samarcanda.
Quindi tanto vale restare, aprire la custodia e fare ciò che si deve.
Vive la vie de Bohème!!!
Francesca


lunedì 7 febbraio 2011

Astro del ciel

Sempre per il filone "Donne nella storia", posto la biografia di Amelia Earhart.
Altro che veline o escort.
Questo si chiama rendere onore al proprio sesso!
Buon lunedì a tutti.
Francesca



Amelia Earhart nasce nella casa dei nonni ad Atchinson, nel Kansas, dove la madre Amy preferisce partorire, mentre il padre, Edwin, fa pratica legale a Kansas City. Dopo due anni e mezzo nasce la sorella, Muriel. Nel 1905 i genitori di Amelia si trasferiscono a Des Moines, Iowa, lasciando le figlie con i nonni. Solo nel 1908 queste raggiungeranno i loro genitori.
Nel 1914, Amelia decide di frequentare i corsi per infermiera, che la porteranno a prestare servizio in un ospedale militare in Canada, durante tutta la durata della Prima guerra mondiale. Nel 1920, all'età di 23 anni, va insieme al padre ad un raduno aeronautico presso il Daugherty Airfield a Long Beach in California e, pagando un dollaro, per la prima volta sale a bordo di un biplano, per un giro turistico di dieci minuti sopra Los Angeles.
È in quell'occasione che decide di imparare a volare. Comincia a frequentare le lezioni di volo e ad un anno di distanza, con l'aiuto della madre, acquista il suo primo biplano, con il quale stabilirà il primo dei suoi record femminili, salendo ad un'altitudine di 14.000 piedi.
Nell'aprile del 1928 il capitano Hilton H. Railey, le propone di essere la prima donna ad attraversare l'Atlantico e il 17 giugno, dopo diversi rinvii per le brutte condizioni del tempo, a bordo di un Fokker F7, chiamato Friendship (amicizia), decollano con Amelia Earhart, il pilota Stultz e il co-pilota e meccanico Gordon. Sebbene sia relegata a ben poche funzioni, quando il team arriva in Galles, 21 ore dopo, gli onori sono quasi tutti per lei. Anche il Presidente Coolidge le invia con un cablogramma le sue personali congratulazioni.
All'inizio del 1932 nessun altro pilota, a parte Lindbergh, ha compiuto la trasvolata in solitaria; ci riesce Lady Lindy, come viene soprannominata, impiegando quattordici ore e cinquantasei minuti per volare da Terranova a Londonderry nell'Irlanda del Nord. Il 24 agosto 1932 è la prima donna a volare attraverso gli Stati Uniti senza scalo partendo da Los Angeles (California) a Newark (New Jersey). Sempre determinata e con l'intento di arrivare dove altri hanno fallito diventa la prima persona ad attraversare il Pacifico da Oakland in California ad Honolulu nelle Hawaii.

Nel 1937, quando ha quasi 40 anni, sente di essere pronta per la sfida finale: vuole essere la prima donna a fare il giro del mondo in aereo. Dopo un tentativo fallito, il 1º giugno dello stesso anno, insieme con il navigatore Frederick J. Noonan, parte da Miami e comincia la trasvolata di ben 29.000 miglia che la porterà a San Juan in Porto Rico e poi, seguendo la costa nord-orientale del Sud America, verso l'Africa e quindi in India. Il 29 giugno quando arrivano a Lae in Nuova Guinea, hanno fatto 22.000 miglia e ne mancano solo 7.000 ormai per arrivare alla conclusione del viaggio. Tutto quello che è superfluo nell'aereo viene rimosso per far posto a più carburante che possa consentire approssimativamente 280 miglia extra. Le mappe che Noonan ha a disposizione non si sono rivelate molto accurate, ma ormai sono in prossimità dell'isola di Howland, dove è dislocata la guardia costiera con la quale sono in contatto radio. All'alba del 2 luglio Amelia Earhart chiama insistentemente alla radio: "Dobbiamo essere sopra di voi ma non riusciamo a vedervi. Il carburante sta finendo..." A nulla valgono i tentativi compiuti dalla guardia costiera per farsi notare. Probabilmente l'aeroplano si perde e precipita ad una distanza calcolabile fra 35 e 100 miglia dall'isola di Howland.
La notizia fa presto il giro del mondo, il Presidente Roosevelt autorizza le ricerche con l'impiego di nove navi e 66 aerei per un costo stimato di circa quattro milioni di dollari. Le navi e gli aerei impegnati nella ricerca, il cui mandante era amico personale di Amelia, non giungono sul luogo se non dopo cinque giorni.
Le ricerche vengono interrotte il 18 luglio dopo aver cercato su una superficie di 250.000 miglia quadrate di oceano.



domenica 6 febbraio 2011

Letteratura visionaria



"Basterebbe che i signori come lui considerassero la spregevole opinione che persino le donne con le quali hanno commercio in casi siffatti si formano di loro, e si moverebbero a schifo. Come ho già detto, queste donne non fanno conto alcuno del piacere, la passiva bagascia non è mossa verso l'uomo da nessun desiderio che non sia il denaro; e quand'egli è, per così dire, ubriacato dai trasporti del suo infame piacere, la mano della donna gli sta cercando nelle tasche quel che vi sia, e di ciò l'uomo non può avvedersi nell'istante della sua follia più che non possa prevederlo quando si accinge a commetterla."

Daniel Dafoe - Fortune e sfortune della famosa Moll Flanders, 1683

Avrei molti commenti da fare ma tacerò per permettere a ciascuno di meditare autonomamente, senza alcuna intromissione o forzatura.
Buona giornata

Francesca

sabato 5 febbraio 2011

Buonanotte Monetina....



Dedicato al mio Giovanni che è capace di sogni infiniti,
palpitanti di Paradiso, di Ali spiegate
e Pensieri che travalicano tutti i mondi conosciuti.
Tu conosci il mio Destino ancor prima che mi sia rivelato.
Tu conosci il Bene, nuoti nel Suo magma denso e cristallino.
Tu hai il segreto del mio cuore, Tu solo.
Custodisci e attendi,
cantando l'Amore perfetto e tutti i Suoi archetipi.
In me è rimasto il seme del Tuo sorriso
ed ha germogliato, felice.
Dunque buonanotte, o Spirito di Grazia.
Che ti sia dolce il mio bacio a fior di labbra.

F.

Incendio terracqueo


Lo so, lo so.
Giorni che latito.
Ma la vita a volte consuma le nostre priorità.
Molti cambiamenti si stanno preparando: sento il regime scricchiolare di lontano, come una barca con troppi tarli ormai pronta a precipitare nell'immenso blu; avverto la primavera che scalpita nonostante sia solo l'inizio di febbraio; respiro la festa degli amici che mi condiscono piatti colmi d'affetto e stima; e il cuore - questo muscolo sraordinario e tenace - pare giubilare innanzi alle meraviglie del creato.
Di tanto in tanto si ha bisogno di silenzio.
E non si trovano le parole per spiegare la lussureggiante destrezza con cui l'anima accoglie il nuovo lasciando il passato a riposare in un angolo.
Oggi mi sento ripartorita dal Verbo di Dio: avvolta da un trionfo di luce, di impavida speranza.
E vorrei abbracciare il mondo e portare consolazione laddove vi è dolore, squarciare la malinconia e dare visione dell'infinito che in sorte mi è toccato conoscere, di cui ho partecipato anche solo per un singolo, taumaturgico momento.
Resto dunque in attesa dell'occasione che la vita mi concederà, riconciliata con qualcuno che è molto caro al mio cuore.
Buonanotte a tutti i piccoli sognatori che non si sono accorti di essere divenuti adulti e che continuano a dipingere nella terra e nel fuoco il proprio futuro.

Francesca

martedì 1 febbraio 2011