venerdì 23 settembre 2011

Erotic chic



La Francia continua a riservarmi sorprese.
E non solo in cucina.
Anche per la lingerie piccante!
Come dire.... 
Buon sangue non mente.
Quando si ha buon gusto in una cosa è raro non averlo su tutto.
Quindi... W la France!
E viva anche il negozio romano Zouzou (www.zouzou.it) che oggi ha fatto urlare contemporaneamente me - di gioia - e la mia carta di credito - di straziante nostalgico languore. 
Una vetrina per veri intenditori.
Voilà!

Francesca

martedì 20 settembre 2011

Omaggio a Franco Gallo



 


Beh, signori e signore. 
Quando si dice essere lo Zeus della macchina fotografica....
Posso solo dire una cosa: sono una donna molto fortunata.
Lavorare con un simile artista non è cosa di tutti i giorni.

Grazie Franco.
Con tutto il mio cuore

Francesca







Deriva



Oggi secondo giorno come modella.
Devo dire che mi sono divertita.
Se possibile più della prima volta.
Vestiti glamour, tacchi altissimi e un bel cielo blu come sfondo alle inquadrature.

Ma continuo ad essere arrabbiata.
Nonostante tutto, la collera non si attenua.
Forse è solo il mio egocentrismo, il mio amor proprio ferito a non darmi pace.
Avevo vissuto situazioni simili in passato.
Con tutti quegli ex che mi hanno scaricato da un giorno all'altro senza spiegazioni, oppure con un tristissimo "Non sono alla tua altezza" (che poi, a pensarci a posteriori, avevavo pure ragione!).
Mi è capitato anche con un'amica una volta, tanti anni fa.
E non ha fatto meno male.

Ma ora ho capito che il problema non è mio.
Chi fugge da una relazione (di qualsiasi tipo sia) fugge prima da se stesso e poi dall'altro.
Fugge dalla Verità.
Quindi auguri al fuggitivo.

Se non vuoi la mia vicinanza evidentemente sai di non meritarla.
E da stasera lo so anche io.

Francesca

domenica 18 settembre 2011

Domus Aurea



Ebbene sì, sono arrabbiata.
Poi mi passerà e dimenticherò.

Ma come ti permetti di mettermi da parte come una stoviglia di plastica usata, brutto cafone che non sei altro?
Pensavo a te come ad una persona ferita, in difficoltà, bisognosa d'aiuto.
Invece sei solo un "furbo" da 4 soldi bucati, che gioca a fare la vittima per essere in realtà compatito, per prendere agli altri senza mai dare nulla, per vivere totalmente deresponsabilizzato, per nascondersi dietro i propri affanni perchè ha troppa paura di cambiare.
Perchè cambiare strada fa paura, sì, a tutti. 
E tu non sei speciale, non avresti fatto eccezione.
Penso che tu abbia avuto la vita troppo facile, che ti sia trovato la famosa "pappa pronta" per tutto, che tu non abbia dovuto lottare per nulla. 
Ti sei rovinato la vita solo perchè sei stato troppo vigliacco per aprire gli occhi e guardare qualcun altro oltre te stesso.
Un amico ti ha definito "bamboccio". 
Più volte gli ho sentito dire: "Smetti di perder tempo con quel bamboccio".
Non ho voluto dargli retta, mi opponevo, contestavo, insistevo sul fatto che probabilmente eri più complicato di quanto non sembrasse in apparenza.
E invece eri soltanto un bluff.
Ed io ho smesso di giocare.

Per certi giochi non ho davvero più l'età.
Francesca

Mod(n)ella per un giorno



Un omaggio al grandissimo fotografo Franco Gallo.
Queste sono alcune foto del book a cui stiamo lavorando insieme.
Per chiunque desiderasse avvalersi della sua immensa professionalità il suo sito web è: www.francogallo.it



All'interno del sito potrete ammirare i suoi preziosi scatti. Ve lo consiglio caldamente perchè ne vale davvero la pena. 

Nonostante fosse la prima volta che mi imbarcavo in una simile esperienza lui è stato in grado di farmi rilassare, di mettermi perfettamente a mio agio, di non farmi provare nessun tipo di vergogna o imbarazzo. 
Dote speciale che quasi nessuno possiede, ormai.




Un artista autentico, sincero ed appassionato.  Oltre che incredibilmente serio e rispettoso.


                                                 


Quindi grazie Franco, per il tuo tempo, il senso estetico, il gusto e l'eleganza con cui rendi unica ogni singola immagine.  

Con affetto e riconoscenza
Francesca

sabato 17 settembre 2011

Flash around




Spiace dirlo ma il livello medio della popolazione italiana è a dir poco raccapricciante.
Basta aprire Facebook per 2 minuti per rendersene conto.
I messaggi più scontati, paternalisti, pieni di una retorica tronfia sono quelli ormai che hanno più "successo", se di successo si può parlare in un mondo in cui nulla è tangibile se non il nostro mostruotico egocentrismo.
Autoreferenziarsi, sempre.
Questa è la regola. Nel bene come nel male.
Sono felice? Voglio essere celebrato per tanta insperata fortuna (e non tirate fuori la balla che lo si fa per "condivisione"! Che sciocchezza....).
Sono infelice? Sparisco dalla circolazione, perchè farsi vedere in un momento di "debolezza" è quasi peggio che essere morti (tranne che sulla grande famiglia di FB, è ovvio).
Quindi, a guardarlo dall'esterno con occhio lucido, è solo un circo di persone sole che - siano felici o tristi - hanno bisogno di postare un messaggio per avvalorare la propria esistenza perchè non hanno nessuno vicino che dia loro sufficienti conferme.

A tal proposito mi è venuto in mente un film che ho visto di recente: "Star system - Se non ci sei non esisti" (l'apoteosi dei luoghi comuni su Hollywood e su chi si scopre "diverso": non guardatelo, mi serviva solo come trait d'union).
Bene, il nostro ormai è uno star system. A livello globale.
Ieri ho incontrato per puro caso alcune persone che non vedevo da mesi.
Non mi hanno chiesto come stavo ma cosa stavo facendo, come violinista intendo.
Punto primo: ma saranno fatti miei?
Punto secondo: a una persona che non vedi da 6 mesi, e che quindi non è esattamente una tua amica, non ti sembra indiscreto fare una simile domanda?
Punto terzo: ma hai così bisogno di sapere se ho "fallito" in qualcosa (perchè quello è lo scopo) per sentirti vincente nella tua vita?
Punto quarto: tu pensi di essere così importante per me perchè io abbia voglia e tempo di dirtelo?

Questo è lo star system. Sei ciò che fai, non fai ciò che sei.
Sapete cosa ho risposto a tutti? Faccio la mantenuta.
Sì, mando a lavorare il mio uomo per poi andare a fare shopping, prenotare una vacanza, comprare la villa dei miei sogni. Perchè faticare quando si può non farlo?
Ho visto parecchie facce stranite.
Da ciò ho dedotto come il metodo illustrato risulti essere molto efficace se si intende suggerire a qualcuno di occuparsi di faccende che lo riguardino personalmente, e quindi non delle proprie.
Tra l'altro è un metodo duttile che si presta ad infinite varianti: ho vinto alla lotteria, ho ereditato da parenti nel Wyoming, gli gnomi stanotte mi hanno portato una pentola d'oro, mi è arrivata la bacchetta magica di Sailor Moon, la Telecom mi ha restituito sul c/c tutte le bollette che ho pagato da quando ho un'utenza, etc.
Insomma, largo alla fantasia.

In fondo la vita è ciò che ne facciamo ogni giorno. 
Ed ha senso che quel giorno sia buono o terribile.
Ha senso se siamo circondati da molti amici o se ci sentiamo terribilmente soli.
Ha senso se ci impegniamo per qualcosa oppure se siamo troppo stanchi per farlo.
Ha senso in ogni caso, se la affrontiamo con onestà.
Ma se cerchiamo di metterle un vestito che lei non vuole allora siamo fregati.
Perchè non riusciremo mai a capire dov'è l'errore, se in ciò che siamo o in ciò che sembriamo.
E' un rischio che proprio non vale la pena correre.

Francesca


venerdì 16 settembre 2011

Tremors

A volte quando si vince, si perde.
Francesca

PS: Rendersi conto di come fare una foto ardita sia più facile che entrare nella testa di qualcuno a cui si vuole bene. Rendersi conto che entrare nella testa di qualcuno non ha poi tanta importanza senza la sua volontà di esserti amico.
In definitiva quindi meglio una foto erotico-chic che un egoista vigliacco nella lista degli amici.
La foto resta, "l'amico" passa.

A te

Per trovare Dio non è necessario viaggiare al di là dell'Universo.
Basta aprire la porta e lasciarlo entrare. 

Francesca

I fantastici 7




Posso ringraziare ufficialmente i miei magnifici 7 lettori fissi?
Lo sapevate che il 7 è un numero super magico?
Qui sotto troverete qualche informazione che ho "rubato" dal sito www.mitiemisteri.it
Dedicato a voi che mi seguite con fiducia.



numero 7 sette"Il numero sette esprime la globalità, l’universalità, l’equilibrio perfetto e rappresenta un ciclo compiuto e dinamico. Considerato fin dall’antichità un simbolo magico e religioso della perfezione, perché era legato al compiersi del ciclo lunare. Gli antichi riconobbero nel sette il valore identico della monade in quanto increato, poiché non prodotto di alcun numero contenuto tra 1 e 10. Presso i babilonesi erano ritenuti festivi, e consacrati al culto, i giorni di ogni mese multipli di sette. Tale numero fu considerato simbolo di santità dai Pitagorici. I Greci lo chiamarono venerabile, Platone anima mundi. Presso gli Egizi simboleggiava la vita. Il numero sette rappresenta il perfezionamento della natura umana allorché essa congiunge in sé il ternario divino con il quaternario terrestre. Essendo formato dall’unione della triade con la tetrade, esso indica la pienezza di quanto è perfetto, partecipando alla duplice natura fisica e spirituale, umana e divina. É il centro invisibile, spirito ed anima di ogni cosa. Il Sette è il numero della piramide in quanto formata dal triangolo(3) su quadrato(4). Quindi il sette è l’espressione privilegiata della mediazione tra umano e divino."

BUONA PERFEZIONE AI FANTASTICI 7, MEGLIO ANCHE DEI SUPEREROI !

Francesca



giovedì 15 settembre 2011

Fashion victim



Quante volte ho sfogliato Vogue o Marie Claire pensando a come doveva essere posare per un servizio fotografico? 
Beh, grazio a Franco Gallo adesso lo so!
La prossima settimana secondo round.
E poi.... Pubblicherò qualche foto.
Per ora un ringraziamento di cuore a Franco la cui professionalità si può definire a dir poco sublime.
Mi ha messa talmente a mio agio che neanche mi accorgevo di spogliarmi in mezzo a Villa Pamphili per cambiarmi d'abito!
Oddio, qualche passante conturbato c'è stato, soprattutto nella veste "Giordanino-Hard Rock"...
Ma fa parte del gioco, non vi pare?
Un'esperienza da ripetere ancora, ancora e ancora.

Certo che ora la curiosità mi divorerà viva fino a quando non vedrò gli scatti.
Cercherò di avere pazienza.
Anche se la vedo dura!

Francesca

PS: E poi chissà... Magari un nudo.... 


Sim sala bim



La verità è che ad un certo punto della vita bisogna smettere di giocare e farsi un bell'esame di coscienza.
E' schifosamente dura.
Forse non porterà a nulla.
Ma per coerenza e per legittimare il resto del proprio cammino non si può evitare di farlo.
Da qualche parte pur si arriverà. 

Francesca

lunedì 12 settembre 2011

Salmoni



Vivere controcorrente non è facile.
Ti fa sentire solo. 
Ma ti rende forte, giorno dopo giorno.
A volte bisogna solo stringere i denti e andare avanti.

Francesca

Incidenti diplomatici




Mi si richiede di attendere ancora. 
Va bene.
Guardate che potrei abituarmi all'attesa perenne!
Non è poi così male, in effetti.
E in quanto alle parole di scherno: mah, che dire?
Beati voi che vi potete permettere di prendere in giro il prossimo perchè siete talmente perfetti da non avere altre occupazioni.
Io - pur nell'inattività - ho il cervello sempre troppo in funzione per formulare un qualunque pensiero di dileggio verso chicchessia.
Ma sono certamente io, la sfortunata....

Francesca

sabato 10 settembre 2011

Divina potestate



Chi vuole la ricetta della Regina di Saba alzi la mano.
Chi la vuole già pronta e recapitata a domicilio, alzi un assegno!

Francesca

Asseyez-vous


Ho sbagliato i presupposti. 
Per una vita intera ho semplicemente sbagliato i presupposti.
Colpa dell'ego, del sentimento di rivalsa, della piccolezza.
Crescendo in realtà non si impara a combattere meglio, solo a dare il giusto valore alle cose.
Le amicizie contano anche per ciò che non danno; le passioni non hanno valore per ciò che fanno guadagnare in denaro o visibilità ma solo per la scia di emozioni che lasciano dietro sè; i ricordi alle nostre spalle non sono poi così importanti se comparati a quelli di cui andremo in cerca nel futuro.

Ho davvero sbagliato i presupposti.
Non avevo nulla da dimostrare a nessuno.
Bastava lottare per ciò che ritenevo giusto, non utile.
La vita avrebbe arrangiato il resto.

C'est tout.
Francesca

venerdì 9 settembre 2011

Karma



Scoprirsi liberati dai propri demoni è davvero una sensazione incredibile.
Quasi estasiante.
Niente più vincoli, niente più lacci.
Liberi.

Era anche ora!
Francesca

giovedì 8 settembre 2011

Compasso



Attendere, attendere.
Un movimento della terra, un pranzo fra amici, un nuovo impulso del cuore.
A volte ci si sente morti, imbalsamati come i faraoni egiziani  rinchiusi in tombe millenarie.
E poi d'improvviso arriva una ventata inaspettata che fa risorgere, che risolleva dal nulla in cui si vegetava.
Non so bene ridire in quale fase io mi trovi.
Ma resisto con speranza.
La speranza che domani qualcosa cambi.
Non fuori. Dentro di me.
Perchè le rivoluzioni avvengono prima nel cuore di un uomo e poi nella storia di tutti.

Francesca

mercoledì 7 settembre 2011

Notturna



Quale lezione ho imparato dal passato?
Che bisogna imparare e poi dimenticare.
Non certo cosa si è imparato, 
ma il motivo per cui si è imparato.
Affrontare tutto come fosse la prima volta,
con l'esperienza della centesima volta.
Cosa mi dice l'esperienza?
Che le opinioni altrui lasciano il tempo che trovano,
che non vale morire per chicchessia,
che ciò che posseggo oggi è più di quanto io abbia mai avuto nella vita.
Che non è importante fidarsi di più di una persona alla volta,
che la teoria dei piccoli passi è sempre la più vincente,
che se si viene reputati una minaccia un qualche motivo pur ci sarà.
Che l'intelligenza non si compra 
e neppure l'essere per bene.
Che l'etica ha un prezzo mai sufficientemente alto da pagare.
Che il Cosmo aiuta chi sa guardare avanti con saggezza
e un pizzico di abbandono.
Che ci sono sempre abbastanza strade per poter scegliere quella giusta.
Che Dio non affida mai una vita a caso.
Che l'impegno è figlio della fiducia e compagno della speranza.
Che non si può colpire qualcuno senza colpire un po' se stessi.
Che le scelte giuste si pagano più di quelle sbagliate.
Che la saggezza inconsapevole è l'unica in grado di crescere.
Che l'ozio è il padre dei vizi ma l'iperattività è figlia dell'inadeguatezza.
Che mamma e papà sono unici ma superabili.
Che alla fine ciò che conta è l'Equilibrio che si è in grado di creare dentro e intorno a sè, pur partendo e continuando a muoversi nel Caos.
Che Dio ha il senso dell'umorismo 
ma fa battute difficilissime da comprendere.
Che Dio quindi è probabilmente inglese.
Che nella ghianda c'è molto, in particolare quello che non si vede.
Che le debolezze personali, se non possono essere vinte,
debbono diventare una forza.
Che la storia passata per lo più è mistificazione ma che siamo ancora 
in tempo per scrivere diversamente quella futura.
Che i segreti sembrano inaccessibili solo perchè 
la maggior parte di noi non si sente pronta a riceverli.
Che se sei una lumaca strisci e se sei un'aquila voli: 
se inverti il movimento, inverti te stesso.
Che essere liberi è un concetto astratto,
ma alla portata di tutti.
Che la fiducia si deve riporre una sola volta nella vita
in qualcuno diverso da te,
e bisogna saper scegliere bene.
Che non esistono traguardi impossibili,
solo vite difficili.
Che stanotte avrei voluto dormire e invece
sono qui a scrivere, e ci sarà un perchè.
Che l'amarezza passa e il Bene resta,
quello compiuto, pensato, ricevuto, progettato.

Che - per qualche strano motivo - il Cosmo stasera
è d'accordo con me.

Francesca


 

lunedì 5 settembre 2011

Slurp



Ed ecco a voi la "Regina di Saba" by Julia Child.
Non vi sembra davvero stupenda?
Devo dirlo: oggi era il compleanno di Gabry ma in realtà la torta era talmente meravigliosa da darmi l'illusione  che fosse il mio, di compleanno!!!
Sono davvero fiera di me.
Potrei anche riciclarmi nel campo della pasticceria, se il mondo ne avesse bisogno!
Altro che comprare le torte in negozio.
Il "Made in Giordanin's" è sicuramente una garanzia.
Un marchio certificato.
Qualcuno vuole una fetta??????

Francesca

Over the top



Essere impopolari di questi tempi è quasi come ricevere
un Oscar alla carriera.

Francesca


domenica 4 settembre 2011

Apocalisse e dintorni



Avevo deciso che avrei letto Simenon, stasera.
E invece mi sono allontanata dal mio proposito iniziale e ho affrontato una lettura più amara, quasi surreale al limite del comico se non grondasse sangue ad ogni riga.
Parlo del "Malleus Maleficarum", ovvero "Il martello delle streghe", scritto dai frati domenicani Heinrich Institor Kramer e Jakob Sprenger nel 1486, con tanto di benedizione di Papa Innocenzo VIII.
Questa è storia, la nostra storia. E con "nostra" non parlo generalmente dell'Europa, della chiesa o della civiltà.
No.
Parlo della storia delle donne, di esseri umani di sesso femminile che - a mio modesto avviso - dovrebbero leggere questo testo obbligatoriamente durante il loro percorso scolastico.
Perchè "sapere" è il primo passo verso il saper affrontare.
Ma torniamo a noi.
E' il 1484 quando Innocenzo VIII nella sua bolla Summis desiderantibus affectibus prende una posizione durissima verso coloro che in Germania vengono accusati di stregoneria. A seguito di tale documento i due solerti monaci sopracitati non si lasciano sfuggire l'occasione e partoriscono qualcosa (chiamarlo "libro" è per me sacrilego) che viene presto adottato quale testo sacro da tutti gli inquisitori d'Europa e diviene il secondo libro maggiormente stampato dopo la Bibbia.
I maghi e le streghe diventano il vero nemico pubblico numero uno.
La domanda è: perchè?
Perchè le streghe e gli stregoni tedeschi facevano così paura al papato?

Riflettiamo un istante.
Intorno al 1480 la Germania era conosciuta come "Sacro Romano Impero Germanico". 

Castel del Monte, eretto da Federico II 

 Solo due secoli prima Federico II di Svevia, il grande mecenate e stratega, dotato di cultura immensa e di personalità poliedrica, era stato in grado di riunire il proprio popolo grazie ad una forte iniziativa legislativa e una spinta tecnologica senza pari. Il tutto a discapito del legame del suo impero con la Chiesa che tentava in tutti i modi di riappropriarsi della vecchia supremazia politica del territorio, con scarsissima fortuna. 
I successori raccolsero in qualche modo la sfida lanciata da Federico. Nel 1356 Carlo IV emise la "Bolla d'oro", editto tramite il quale si sentenziava definitivamente che il Papa non avrebbe più avuto alcun diritto sull'elezione del trono germanico, pur conservando il privilegio di incoronare il nuovo re. 
Tuttavia il vento cambiò per un breve lasso di tempo in favore del soglio pontificio quando gli Asburgo presero possesso del trono germanico. 
Nel 1440 fu eletto sovrano tedesco l'ultimo imperatore riconosciuto dal Papa, Federico III. Egli avversava al tal punto le riforme dell'impero attuate dai suoi predecessori da rischiare che i principi elettori eleggessero un altro re in sua vece. La sua politica fu scialba se pur in qualche modo vincente. Viene più che altro ricordato come maniacale collezionista di reliquie (sosteneva di possedere la Lancia di Longino) e forse fu proprio di fronte alla sua debolezza che il papato pensò che fosse giunto il momento propizio per agire. 
La Germania infatti negli ultimi 2 secoli era diventata terreno fertile (e quindi potenzialmente pericoloso) per le menti più aperte d'Europa. A cavallo tra XIV e XV secolo erano sorte le università di Heidelberg, Colonia e Lipsia che mettevano in circolazione uomini di libero pensiero la cui preparazione culturale poteva mettere a dura prova i dogmi - e le "faccende" - della Chiesa Cattolica. 
Matin Lutero
Non dimentichiamo infatti che di lì a poco, sotto il regno di Federico III, sarebbe nato (1487) e cresciuto colui che avrebbe decretato la fine di qualsiasi influenza pontificia - temporale e spirituale - sull'Impero Germanico: il monaco scissionista Martin Lutero.
Probabilmente la Chiesa già prima del 1480 doveva aver tastato il polso della situazione e in qualche modo aver intuito che non restava troppo tempo per tentare di frenare il vento di liberalismo che soffiava impetuoso da nord.
E quale mezzo migliore in questi casi che trovare una vittima designata e scagliarsi contro di essa con ferocia, in modo da scatenare a livello trasversale un clima di terrore e di delazione in grado di fermare - o almeno rallentare - qualunque forma di progresso?
Fu facile identificare le prede: donne di libero pensiero e uomini che si rifiutavano di consegnarle nelle mani delle "autorità".
Queste furono le vittime preferite dalla Santa Inquisizione. Anche se non le uniche.
La trovata piacque tanto a Innocenzo VIII da indurlo a conferire qualche tempo dopo lo stesso mandato a Torquemada in Spagna.
E tutti ben sappiamo di quali crimini egli si macchiò.

Questo lungo - ma necessario - preambolo solo per poter riportare alcune delle assurdità che ho trovate scritte tra le pagine del Malleus Maleficarum con la certezza che esse possano inorridire voi così come hanno inorridito me. Inorridito e fatto riflettere per l'ennesima volta come il sapere sia nemico del potere.
Per questo nei tempi a mio avviso oscuri in cui stiamo vivendo, in cui le donne pensanti sono derise e ridotte al silenzio e gli uomini di valore sono ridotti all'impotenza grido: Accrescete il vostro sapere, la vostra consapevolezza, il vostro intelletto perchè arriverà un giorno in cui essi saranno l'unico scudo con cui potrete difendervi dal male imperante, che sorride quando lo guardate e vi pugnala appena distogliete lo sguardo.


Il cavalletto
"Affermare l'esistenza degli stregoni è così cattolico al punto che affermare ostinatamente l'opposto sia affatto eretico."

"La legge divina prescrive in più punti non solo di evitare le streghe, ma anche di ucciderle e non imporrebbe pene di questo genere se le streghe non collaborassero veramente con i diavoli nel provocare effetti e danni reali."




                                     "Le leggi prevedono anche che sia ammesso come accusatore CHIUNQUE come dice il Canone nel caso della difesa della fede. A tale accusa viene ammesso chiunque come per il crimine di lesa maestà: infatti gli stregoni offendono in modo analogo la maestà divina. Prescrive inoltre che siano sottoposti ad interrogatorio con tortura senza riguardo per la carica e aggiunge anche che chiunque sia sottoposto a tortura e dichiarato colpevole, anche se non confessa il suo crimine, dovrà essere torturato al cavalletto e gli saranno scavati i fianchi con le unghie di ferro e dovrà sopportare pene degne del suo crimine." 

"I riti degli stregoni sono ricondotti al secondo genere di superstizione, cioè alla divinazione, che avviene con l'espressa invocazione dei diavoli ed è di tre generi: la negromanzia, l'astrologia (nonchè la matematica) e la divinazione attraverso i sogni."

"Vediamo che talvolta nel guardare un uomo sofferente agli occhi ci feriamo agli occhi, e questo accade perchè gli occhi infettati da una qualità cattiva infettano l'aria che sta in mezzo e l'aria infettata infetta gli occhi diretti sugli occhi malati, proprio perchè l'infezione è derivata secondo una linea retta direttamente agli occhi di chi guarda."

"Tutto questo è detto senza pregiudizio o senza asserzione temeraria, ma solo con riferimento a quanto dissero i santi. Deduciamo da questo la verità cattolica, e cioè che agli effetti di stregoneria di cui stiamo parlando gli stregoni concorrono sempre insieme con i diavoli e l'uno non può far niente senza l'altro."


"I corpi celesti possono agire sugli stessi diavoli per causare certe stregonerie, dunque, a maggior ragione, sugli stessi uomini. La prova di questo assunto è triplice: certi uomini cosiddetti lunatici sono tormentati dai diavoli più in certi periodi che non in certi altri e i diavoli non farebbero così ma li molesterebbero in ogni periodo se non vi fossero a loro volta tormentati fin nell'inferno da certe fasi di luna. Un'altra prova è fornita dai negromanti che osservano determinate costellazioni per invocare i diavoli, e non farebbero così se non sapessero che quei diavoli sono sottomessi ai corpi celesti." 

Le donne

"Il primo è che tendono ad essere credule, e siccome il diavolo cerca sopra tutto di corrompere la fede, le aggredisce di preferenza.
Il secondo motivo è che le donne per natura a causa della pieghevolezza della loro complessione sono più facilmente impressionabili, più inclini a ricevere le rivelazioni attraverso il marchio degli spiriti separati.
Il terzo motivo è che hanno una lingua lubrica; quando sanno qualcosa per le loro male arti è difficile che riescano a nasconderlo alle amiche e, siccome sono deboli, cercano facilmente nelle stregonerie un mezzo per vendicarsi di nascosto."
"Per quanto riguarda l'intelletto e la comprensione delle cose spirituali, esse sembrano appartenere a una specie diversa da quella degli uomini."
"La ragione naturale è che essa è più carnale dell'uomo, come risulta in molte sporcizie carnali. Si può notare che c'è come un difetto nella formazione della prima donna, perchè essa è stata fatta con una costola curva, cioè una costola del petto ritorta come se fosse contraria all'uomo. Da questo difetto deriva anche il fatto che, in quanto animale imperfetto, la donna inganna sempre."


Papa Innocenzo VIII
La bolla papale di Innocenzo VIII Summis desiderantibus affectibus

"Desiderando noi... che la fede cattolica... cresca e fiorisca al massimo grado possibile, e che tutte le eresie e le depravazioni siano allontanate dai paesi dei fedeli, questo decretiamo... È recentemente giunto alle nostre orecchie... che in alcune regioni dell'alta Germania, come... Magonza, Colonia, Treviri, Salisburgo, e Brema, molte persone di entrambi i sessi, ... rinnegando la fede cattolica... , si sono abbandonate a demoni maschi e femmine, e che, a causa dei loro incantesimi, lusinghe, sortilegi, e altre pratiche abominevoli... hanno causato la rovina propria, della loro prole, degli animali, e dei prodotti della terra... così come di uomini e donne, delle greggi e delle mandrie, delle vigne e dei frutteti... che essi hanno tormentato e torturato, infliggendo orribili dolori e angosce, sia spirituali che materiali, uomini, mandrie, greggi, e animali, impedendo agli uomini di procreare e alle donne di concepire, e facendo in modo che nessun matrimonio potesse essere consumato; che, per di più, essi non confessano le proprie colpe... la fede che ricevettero col santo battesimo... e si macchiano di molti altri abominevoli crimini e peccati... dando uno scandaloso e pernicioso esempio alle popolazioni." 

"E per maggior sicurezza, garantiamo ai sopraindicati inquisitori (Sprenger e Institor) che il presente notaio, o qualsiasi altro notaio pubblico possa esercitare contro qualsiasi persona di qualsiasi rango e condizione il sopraindicato ufficio dell'inquisizione, correggendo, imprigionando, punendo e castigando, a misura delle loro mancanze, le persone che essi troveranno colpevoli di quanto sopraindicato."

Per esperienza ho imparato che colui che inganna una volta, inganna sempre.
Come farete ancora a fidarvi della Santa Madre Chiesa?

Buonanotte
Francesca




sabato 3 settembre 2011

Prima di dormire


Accidenti!
Avere in casa i due volumi di ricette di Julia Child è davvero un pericolo.
Primo, perchè non si passa giorno senza farsi venire una pazza voglia di cucinare. Secondo, perchè come conseguenza di ciò inevitabilmente comincerò a lievitare al pari di una torta.
E correrò io il rischio di essere addentata come un pasticcino alla crema!
Gnam!
Ma che fare?
E' diventato il mio vademecum non solo in cucina ma anche nella vita.
Passerei l'intera giornata a sfogliare quelle pagine dense di paradisiache promesse per il palato!
Stasera ad esempio ho scoperto la "Tarte Normande aux pommes": un burroso soffice strato di pasta sfoglia fatta in casa  ricoperto di mele, Calvados e panna e servito caldo, magari con una pallina di gelato alla vaniglia.
O che ne dite di un Gateau di Crepes, farcito di mele e mandorle, affogato da un strato di cognac "infuocato" prima di essere servito ai fortunati ospiti?
Insomma, come si fa a resistere ad una simile libidinosa tentazione?
Uhm sì, ammetto di essere un attimino sovraeccitata.
Mi devo dare una calmata o rischio che il colesterolo familiare vinca le prossime olimpiadi invernali. 
Beh, dopo questa ennesima confessione andrò ad espiare con un Simenon o uno Zola.
Ebbene... Sigh, lasciatemi in Franciaaaaaaaaaaa!!!!
Almeno leggendo non lievito e sfrutto i miei meravigliosi occhiali nuovi.

Buonanotte a tutti
Francesca

Bungee jumping



In questi giorni mi è capitato di riflettere sul significato autentico del termine amico.
Nell'era facebookiana in cui "vali" a seconda di quanti amici telematici hai (e poco importa se ne conosci in realtà un millesimo del numero totale e con neanche un decimo di loro hai scambiato due parole via chat) mi sono domandata quale sia la valenza reale che la società è usa dare alla parola "amico".

Amico è qualcuno di cui conosco pressapoco status e generalità.
E' un compagno di bevute o di discoteca.
E' qualcuno con cui mi faccio una pizza ogni tanto parlando del più e del meno.
Amico è quello che clicca su "Mi piace" quando scrivo la battuta del secolo o pubblico un simpatico link con qualche scimmia che suona i piatti, modello Homer Simpson.
E' il collega che ti sorride perchè sa che sarebbe pericoloso non farlo.
O il collega che non ti sorride perchè sa che tanto tu non hai alcun potere sulla sua vita; quindi perchè essere gentile?
Amico è il tizio che senti di tanto in tanto per lamentarti del sistema Berlusconi.
Amico è quello che si lamenta con te del sistema Berlusconi, perchè tanto lamentarsi va sempre di moda.
Amico è chi ti telefona per sapere un risultato sportivo e condividere per un attimo fugace la gioia o l'ira, a seconda del risultato preventivato. 
Amico è quello a cui fai vedere le 18 mila foto delle tue vacanze in Ecuador anche se a lui non gliene potrebbe fregare una cippa di meno. Ma lui, da buon amico, starà zitto perchè sa che potrà vendicarsi presto mostrandoti quelle del suo ormai prossimo viaggio in Thailandia.
Amico è l'uomo a cui fai vedere la tua donna, sperando che te la invidi.
Amico è quello che maledici dopo che ti ha soffiato via la donna: al quarto appuntamento lei ha capito che, se l'altro doveva guardarle le gambe, tanto valeva lo facesse a tempo pieno.
Amico, della serie: Ehi amico, va tutto bene? Tipica frase da film d'azione americano.
Amico: uno che conosci da poco o molto e con cui non hai mai parlato se non di tette, pallone e macchine sportive (se sei uomo); di smalti, uomini e vibratori (se sei donna).


Fin qui ho dato le versioni di "amico" che più spesso ricorrono nella società moderna, ossia il modo normale - sempre che esista la normalità - di essere amico. Ora vi darò la mia versione.

Amico è un tizio che, anche se lontano nello spazio, sai di poter chiamare anche alle 4 di notte dicendo: "Sono nei guai fino al collo, mi dai una mano?", nella certezza che ovunque sia, qualunque cosa stia facendo nel giro massimo di mezz'ora ti raggiungerà - e se non può, farà arrivare contemporaneamente l'FBI, la CIA e gli attori di CSI e di E.R., che magari non servono ma possono sempre aiutare.
Amico è lo stesso tizio per cui ovviamente tu ti comporteresti nel medesimo modo.
Infatti "amico" è anagramma di "ciamo", in dialetto nordico voce del verbo "ciamare", ossia "chiamare". Interessante.
Amico è quello che fa sapere a tutto il mondo che è tuo amico (compresi mogli/mariti, figli, colleghi etc), in primo luogo perchè è sempre fiero di esserlo, a qualunque costo; e in seconda analisi perchè non c'è nulla di sospetto o doppio in due persone che hanno un legame sincero alla luce del sole. 
Amico è un uomo (o donna) per cui saresti disposto a sacrificarti d'istinto, perchè sai che è la cosa giusta da fare.
Con un amico potresti stare tutta la notte a parlare dell'uomo, di Dio, della vita, o di un semplice progetto che avete in mente. Ma potresti stare anche in silenzio nella certezza che non sarebbe poi tanto diverso.
Amico è quello che capisce che non solo lui ha bisogno di te ma che anche tu potresti aver bisogno di lui. 
E non si sottrae a questa responsabilità, mai.
Amico è quello che ti chiama dal Sahara per dirti: "Erano 4 giorni che non rispondevi ai miei sms, mi sono preoccupato." "Ma non sei in vacanza in Marocco?" " E che vor dì? Che in vacanza non mi devo preoccupare?"
Amico è uno che non ha l'account facebook ma in compenso ha le tue chiavi di casa.
Amico è un tizio che usa ma non abusa di te, che sa sempre dov'è il limite e si ferma prima perchè sa che, andando oltre, potrebbe perderti per sempre e non ne ha nessuna intenzione.
Amico è "l'altro" rispetto a te per cui sei disposto a rivedere le tue priorità, i tuoi  punti di vista  e le tue opinioni correnti se lui ti dice che forse dovresti prendere in esame questa possibilità.
Amico è pazienza, tolleranza, contenuto e rispetto. Ed è riflesso oggettivo del proprio sè, per questo spesso fa paura.
Amico è quello che non ha paura di mandarti a fanculo, se ce n'è bisogno, perchè il vostro livello è paritario: nessuno guadagna nulla dalla rispettiva amicizia.
Chi è veramente amico aspetta, ma poi decide.
Nel vuoto, nella distanza e nel disinteresse per l'altro non c'è amicizia ma solo bisognosa, egoistica ipocrisia.

Per questo avere già 2 amici è sufficiente.
E' molto impegnativo. Forse più di un lavoro a tempo pieno.
Ma può dare un senso alla vita.
Se di un senso si è alla vera ricerca.

Quindi non chiamarmi amico solo perchè hai mangiato una volta a casa mia o mi hai fatto una confidenza.
Chiamami amico perchè hai bisogno di me nella egual misura in cui io ho bisogno di te per continuare a crescere in questa grandiosa sfida che è la vita.

Francesca