lunedì 29 novembre 2010

Il Brucaliffo e il Termosifone



Cullata dai suoni della notte mi chiedo cosa sarebbe stato di me se fossi nata bruco, o fiore, o pietra di montagna. Non avrei avuto gli affanni che mi appartengono, non avrei palpitato innanzi a sogni troppo grandi per ciascun essere umano, non avrei affondato la mano nelle vive carni del domani e sarei stata parca nei giudizi, quieta e solinga, docile come la più umile creatura di Dio.
Invece son qui a dimenarmi come un verme infilzato all'amo alla ricerca di sempre più vasti perchè, di oceanici vuoti che pare al mio intelletto di poter colmare col solo battito di ciglia, fremendo del mio stesso coraggio, estasiata dal dubbio che sospinge innanzi, al di là del Bene e del male.
Oggi ho ricordato più volte di non avere una famiglia a cui regalare un auspicio sincero di Buon Natale, quando quel giorno arriverà. Mi sono sentita sola come può sentirsi un tuorlo dentro il suo guscio, solidamente protetto da un mondo che fa sempre un po' paura, ma unico, isolato e - per quanto lui stesso ne sappia - abbandonato al suo destino in cerca di calore. Certo, la sensazione di essere avvolto dal tepore dovrebbe rassicurare la sua sonnambula coscienza ma chissà... Potrebbe solo esser stato dimenticato accanto ad un Termosifone.
Ed io mi chiedo - di tanto in tanto, quasi per ingannare il tempo belluino che fugge via senza fare ritorno mai - accanto a quale Termosifone sono stata abbandonata.
Uno bello grosso, indubbiamente.
Ci poggiavo la testa da bambina come su di un cuscino prima di addormentarmi e sulle Sue sporgenze mi raccontavo le fiabe della buonanotte per cacciare i brutti sogni e fare sonni felici.
Ma il mio "tubo amniotico" non era sufficientemente capiente per assicurarmi il caldo e la felicità al contempo.
Lui stesso ha scelto per me la sopravvivenza a discapito del resto.
Dommage!
In ogni caso grazie, Termosifone.
Mi hai portata lontano. Molto a lungo.
E hai preteso così poco in cambio! Un saluto, una carezza e una spolverata di tanto in tanto.
Sono sempre i gesti degli umili a regalarci l'infinità dell'esistenza.
Bonnenuit

Francesca



2 commenti:

  1. ...tu sei tu Franceschina! Grande! Sempre e in ogni caso! Fragile nella tua forza e forte nella tua fragilità...

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