venerdì 31 agosto 2012

Pesce tra le nuvole



Il mondo è più di quanto noi pensiamo.
E ciascuno di noi è più di quanto vede riflesso nello specchio.
La bottiglia che contiene il vino è forte, ha una bella etichetta ed è in compagnia di altre mille simili a lei sullo scaffale del supermercato.
Ma noi la scegliamo perchè ci interessa il vetro o il vino?

Noi siamo il vino.
E quando la bottiglia si rompe, ne troviamo un'altra adatta a noi per proseguire il nostro viaggio.
Tuttavia potrebbe accadere che il vino e il vetro giungano ad un totale equilibrio, ad una osmosi al di là delle leggi fisiche a noi conosciute. Finora.

Questo è il Tempo dei miracoli.
Per chi ci crede e anche per chi non lo fa.



Francesca


mercoledì 29 agosto 2012

A spasso nel tempo

La statua di Tuthmosis III presso il Museo Egizio di Torino


Ogni giorno, di questi tempi, è lungo come una vita terrena.
E come una vita porta con sé altrettante esperienze, scoperte, consapevolezze.
Difficile dire - ormai - cosa sia il Tempo.
Tutto è fermo e nella stasi è al culmine della sua corsa.
Il mondo si condensa in un singolo pensiero ed il pensiero diviene reale, regale, composto di energie che si sentono senza poter essere vedute.
E' la trasformazione alchemica che trasmuta il piombo in oro.

Mi osservo a mezzodì. E alla mezzanotte del medesimo giorno scopro di essere mutata.
Come se non fossero passate 12 ore tra un incantesimo e l'altro bensì 12 secoli.
E nella distanza che separa le lancette tra il prima e il dopo si incanala la manifestazione del Creato, della Vita, scardinando i parametri a cui noi umani siamo abituati e aprendo finestre su un mondo che è molto di più di ciò che gli occhi possono vedere. 

Dovrei essere ormai abituata all'inconsueto.
Ma come si fa a non stupirsi davanti al Miracolo, ogni qualvolta si presenta?
E come si può cessare di attenderlo, con la trepidazione del bambino che non riesce a dormire aspettando di partire per la sua prima gita scolastica?

Ormai non ho più motivo di restare.
Ho solo motivi per volare.
E insegnare a volare.
Tutto il resto può attendere. 

Francesca


martedì 28 agosto 2012

Indigo



A G. 

Ci sono giorni - compresi nell'arco di una intera esistenza - che sono decisivi per la Vita di ciascuno di noi.
Giorni che - se rappresentati graficamente - somiglierebbero in modo impressionante al taglio sulla tela di Fontana. 
Spesso - nell'immaginario collettivo - si guarda a quei giorni con paura, con terrore, intravedendo dietro ogni angolo il fantasma della sofferenza.

Io guardo ad essi con gratitudine.
Gratitudine per quello che simbolicamente riflettono del passato appena terminato.
Gratitudine per il bagaglio di magnifiche esperienze che portano in sè.
Gratitudine per il seme - pur nascosto - che celano al loro interno, come una promessa di crescita nuova, dalle prospettive inusitate, inattese, imprevedibili.
Gratitudine - infine - per la Vita che racchiudono, per la sintesi del tempo che rappresentano, per l'infinito Amore che da loro trasuda.

Grazie, dunque.
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a rendermi la persona che sono, per loro merito o loro malgrado.
E grazie a te, per questi ultimi anni.
Anni di cui non rinnego nemmeno un solo giorno.

Al di là di qualunque trasognata distanza e inviolata sinfonia. 

Francesca





domenica 26 agosto 2012

A presto




Come si dice Addio?
Come fa Gandalf nel porto di Valinor.
Sorridendo, pieni d'Amore e di Speranza.

Come lo si dice a chi non si aspetta di sentirselo dire?
Con dolcezza, con mite comprensione, senza fretta.

E come si dice Addio ad un pianeta?      
Si tace. E si resta in ascolto.
Come colonne energetiche che sostengono un intero diaframma esistenziale all'oscuro di qualunque coscienza.

Come si dice Addio?
Così.
Addio.

Pieni di Grazia. Pieni di Pace.
Pieni di Vita.

E improvvisamente l'Addio si trasforma in un Arrivederci. 
Senza neppure un rumore nell'Anima. 

Francesca



Off to....




Condizionatore acceso.
Frigo riempito. 
Valigia ancora da svuotare.

E come riempitivo del pomeriggio si andrà di "Skyrim".
Dopo le ultime ore è la cosa più saggia a cui io possa abbandonarmi!

Francesca


sabato 25 agosto 2012

The end



E poi arriva la fine.
Rapida, netta, senza ritorno.
Come una liberazione, come una sfida, come un bagliore nuovo.

Arriva al di là di ogni ipocrisia, tentennamento o dubbio.
Al di là dell'empatia, dell'aspettativa e degli investimenti.

Arriva e ti fa bruciare la gola, ti riempie le vene del cervello e ti gonfia il petto di energia.
E ti restituisce alla tua vera essenza, quella ormai abbandonata a vantaggio di un altro per troppo tempo.

La lava ha bruciato le scorie del passato.
Ora si può guardare avanti.
Senza più alcuna paura.
Ma fieri. 
Fieri di sé, del proprio sapere, del proprio passato e di ogni singolo gesto di predestinazione.

Francesca

PS: E non ho nemmeno mal di testa!!!! :0)

Pioggia incandescente



Arriva un momento nella vita di ciascuno in cui è necessario assumersi la responsabilità definitiva del proprio Essere, della propria Coscienza.
Un momento in cui i problemi della personalità, della solitudine legata ad essa, della paura concernente il proprio cammino terreno debbono essere superati, senza ammenda, senza fallo, senza tentennamento alcuno.
Un momento in cui, dalla sommità del crinale raggiunta con gran fatica, bisogna decidere di scendere verso nuove valli, lasciandosi dietro quello che - pur molto amato - non ci appartiene più.
Fare questa scelta permette all'Anima di ascendere da una condizione di fanciullezza ad una nuova, fatta di completezza, di senso di responsabilità, di maturità, di consapevolezza.
Vuol dire guardare oltre il corpo, la mente e le difficoltà da essi generati e rimanere in contatto con qualcosa di più grande, di più immenso, di cui ciascuno di noi è inconscio portatore. 
Noi tutti siamo Frodo Baggings.
E a noi tutti è stato dato in dotazione un anello di cui liberarci, per passare oltre, per prendere il vascello che porta oltre i confini di questo mondo materiale così immateriale.

Personalmente sono sull'orlo dell'abisso del monte Fato.
Sotto si estende la lava bollente ed io tengo in mano l'anello del finto potere.
Ma non ci sono né Gollum né Sam ad aiutarmi.
Sono sola.
Come è giusto - in termini universali - che io sia.
Sono io che devo trovare la forza di liberarmi di quel fardello così pesante, così attraente, così terribilmente estatico che seduce ed inganna.

La mia Anima conosce la risposta al quesito. 
La mente vi si oppone perché sa che, nel momento in cui l'anello precipiterà giù nel dirupo, essa non avrà più alcun potere su di me.
La scelta è già compiuta, nell'assenza di tempo in cui di fatto ciascuno di noi vive.

Basta solo renderla "concreta" in un universo in cui di concreto esiste solo il nostro Cuore.

Francesca

martedì 21 agosto 2012

Il labirinto del fauno




Ebbene sì, capita.
Capita anche ai più accorti di "scivolare" e di non esercitare la propria saggezza.
Perché lo si fa?
Per vanità, forse. O per ingenuità.
O forse perché - di tanto in tanto - si ha bisogno di credere che i miracoli accadano anche quando tutto, ma proprio tutto, farebbe presumere il contrario.
Che i miracoli accadano, è certo.
Il problema è stabilire come e dove.
Di certo non possono capitare laddove il soggetto in questione vi si oppone con tutta la propria volontà, dacché proprio la volontà (o libero arbitrio) è la cosa più sacra che abbiamo. 
E nessuno - soprattutto nei "paesi alti" - andrà mai per alcuna ragione contro questa legge.

Personalmente sono "scivolata" perché ho voluto credere che la mia forza di volontà potesse spalancare il Cuore di un altro essere umano. E - ovviamente - ho fallito. 
In tal caso vige la parola di Morpheus a Neo: "Io posso solo indicarti la soglia. Sei tu che devi attraversarla."
Proprio vero.
Nessuno può attraversare la soglia al posto di qualcun altro. 
Questa è una lezione che non dimenticherò tanto presto.
Per fortuna, direi.... 
Non sento il fallimento come un peso, in un simile caso, ma solo come un'opportunità.
Perché gli errori che commettiamo ogni giorno sono solo questo: piccoli e inesorabili gradini sulla scala che conduce alla Perfezione.

Francesca

lunedì 20 agosto 2012

Là sui monti con Annette



E così siamo tornati.
Sembra una frase alla Frodo Baggings, lo so.
Ma un po' come Frodo in questi giorni ho traversato boschi e campi e fiumi.
Ho patito la fame (e che fame!!!), il caldo, la sete.
E ho provato la gioia di arrivare in alto, di sentirmi un tutt'uno con il creato, nonostante la fatica e l'incertezza su come sarebbero andate davvero a finire le cose (ossia se saremmo stati in grado di tornare al luogo di partenza senza essere costretti a chiamare l'elisoccorso!!!).  

Siamo tornati a valle. A sentire l'afa che morde le ossa e strangola il fiato.
A quella vita che si fa normalmente senza darvi poi troppa importanza perché tanto è solo "routine".
Mentre la routine non esiste davvero, se non nella nostra testa.
Ogni giorno è un giorno nuovo per fare esperienze straordinarie e imparare qualcosa di diverso, in qualsiasi situazione ci troviamo ad essere.

Quindi... Bentornata a me!
Perché - ovunque ci si trovi - il viaggio non finisce mai.





Francesca





giovedì 16 agosto 2012

Recitar cantando


DEDICATO A MANUELA 

E poi...
Ti capita di andare in piscina con un'amica e di essere abbordata da due tangheri che - data la mancata corrispondenza di entusiastico viscidume - si allontanano furibondi dandoti della lesbica.
Quasi fosse un insulto!
Mah...

Le gioie del terzo millennio.
:0)
Francesca



mercoledì 15 agosto 2012

Ponti e scale



Evoluzione.
Questa è ormai la parola chiave.
Evoluzione del Sè e - di conseguenza - del Tutto.
Qualcuno diceva che "Non si può servire Dio e mammona".

Cosa significa ciò?
Significa che non è possibile parlare in un modo e agire in quello opposto. 
Non se si vuole essere coerenti. Se si vuole dare un significato più alto alla propria vita.

La difficoltà nel professare la Luce è proprio questa: che poi è necessario agire di conseguenza.
Non ci si può arrendere alla comodità delle ombre, al fascino dell'attaccamento.
Bisogna andare oltre.
Bisogna possedere il celebre Cuor di Leone.
Altrimenti quelle dette rimarranno solo parole.
E la Vita - propria e altrui - non la si cambia con le parole ma con i fatti.

Quindi, amici miei, siate esattamente lì dove volete essere.
Fate ciò che il cuore vi comanda.
Anche laddove il prossimo vi suggerisce inconsapevolmente "saggezza", valutandola non con il termometro dell'Anima ma con il barometro della mente.
L'Energia che si propaga dall'azione che segue le proprie convinzioni è paragonabile a quella forza cosmica che - con un atto d'Amore senza precedenti - creò l'Universo e tutte le creature che Lo abitano.

Abbiate tutti un ferragosto di Pace.
Francesca



                                                




giovedì 9 agosto 2012

Fiabe di mezzanotte



Nel silenzio di  una solitudine pacifica qualcuno di lontano mi parla.
E sussurra parole d'argento al mio orecchio stanco.
Suoni fatati che hanno un accento mai udito in questo mondo.
E grazie a quei suoni il cuore si riempie di pace e prospera, al di là delle difficoltà terrene.

Quando la barca sospinge l'Anima su Acque luminose che conducono fuori dal tempo, la paura non ha più terreno in cui mettere radici ed espandersi.
E' senza cibo, senza riparo.
E dopo qualche tempo capisce da sé che insistere sarebbe - oltre che inutile - dannoso.

Il male non lo si sconfigge col male.
Il male scompare alla vista della Luce.
Viene da Essa inglobato, tramite un atto d'Amore.
E diviene Luce a sua volta.

Francesca

lunedì 6 agosto 2012

Alice e suoi con(s)igli



E' strano.
Mentre in questi ultimi mesi tutti intorno a me sembrano essere inseguiti dal Tempo, io godo della sensazione opposta.
Il che mi lascia la libertà incondizionata di poter riflettere sulla mia - e non solo - Vita quasi a piacimento.

Alcuni grideranno allo scandalo.
Altri diranno che me lo posso permettere perché sono una viziata privilegiata.
Altri ancora storceranno il naso senza far uso di parole alcune, che già la loro espressione sarà eloquente a sufficienza per esprimere l'augusto dissenso. 

La mia sincera opinione in tal proposito?
Il nulla.
Ovvero... Quando sai che ciò che hai e fai è frutto della tua volontà e non di privilegi piovuti a caso da una fantomatica dea bendata non trovi necessario doverti giustificare di nulla con nessuno.

Creare è anche attendere. Metabolizzare. Digerire. Espellere.
Per prepararsi ad un nuovo ciclo fatto di nuove direzioni, azioni e maturazioni.
Il nostro corpo - che è perfetto anche se bistrattato dai più, me compresa - fa ogni giorno la medesima cosa.
Il corpo delle donne fa lo stesso.
Ed è in grado di restare in vita proprio perché "fa spazio".

Nella vita odierna, quale modo migliore di farsi spazio esiste se non quella di darsi tempo?
In un mondo che non ha più tempo, avere il tempo di fare ogni cosa - e anche averne in avanzo - è un privilegio.
Ciò che è difficile comprendere - perché presuppone una grande responsabilità verso di sé - è che è un privilegio ottenibile da chiunque. 
Basta volerlo.
Il problema è che voler riappropriarsi del proprio tempo spesso significa dover rivoluzionare tutto il proprio modo di vedere - e vivere - la vita.
Ecco perché sembra non solo difficile ma quasi impossibile.

Tuttavia, nulla è impossibile se la necessità urge, gratta, solletica, pizzica e scortica.
Peggiore è la situazione in cui ci si trova e migliore la si ritiene se la si analizza rovesciando la medaglia.
Perché la Vita è tutta un gioco di specchi.
Fino a quando - nello specchio - non si decide di entrarci.
Allora la Vita diventa Vita in sé.
Vita allo stato primigenio.
Canto di Vita.

Francesca




Acquario



Il cielo chierese incombe.
Se di pioggia o notizie lo dirà il futuro.
Simenon continua ad essere il padrone incondizionato delle mie ore diurne.
Padrone accondiscendente e per bene, tuttavia.
Di ciò non ho di che lamentarmi.

Le telefonate di amici vicini e lontani allietano i pomeriggi.
Gli incontri - pur se veri o sognati - lo fanno in egual misura.

Si attende e si vive. Senza distacco. Senza storture.
Quando senti che il Destino si avvicina alla tua Porta e sta per bussare, l'aria diviene immobile.
Il Tempo senza significato.
E' come trovarsi sopra un ottovolante sospeso sull'orlo della ripida discesa, in quella frazione di secondo che pare non aver mai fine. 

Quando l'Acqua tornerà a scorrere sarà come quella della diga divelta dagli Ent per sbaragliare le forze di Isengard.

"Reggetevi, miei piccoli hobbit!"

E così sarà.
L'Acqua sgorgherà e spegnerà il Fuoco.
Perché così deve essere.
Perché il Tempo è giunto.
Quindi reggetevi forte. 
A cosa, ognuno lo saprà al momento opportuno. 



Francesca

venerdì 3 agosto 2012

Andata e ritorno



I viaggi finiscono.
E ricominciano.
Prova ne è che dopo 36 ore filate di ritorno dalla Grecia ho preso un aereo per volare a Torino.
Motivo?
Ufficialmente per studiare.
Ufficiosamente per godermi l'aria condizionata e le coccole del mio cane.

Non so esattamente come dovrei sentirmi di questi tempi.
Se felice, triste, malinconica, leggera, depressa, macchinosa o rutilante.
Sono - in verità - fra "color che son sospesi".
Leggo Simenon - che in estate è sempre il mio compagno d'avventure preferito.
Mi abbandono all'indolenza provocata dalla calura.
E vivo fuori dal tempo.
Questo Cronos un po' macilento che avvilisce e divide il mondo, pretendendo sempre una considerevole parte per sè, senza nulla concedere in cambio.

Provo una leggera nostalgia per il blu intenso del cielo stellato greco.
Un cielo quasi africano. Con diamanti incastonati nel mezzo a far da corona a chi - fra gli uomini - gode di nobili natali. Anch se in un senso molto poco terrestre.

Ho ricevuto la mia parte di buona fortuna, nella terra degli antichi Dei.
E anche di Rivelazione.

Una volta tornata ho sentito l'attaccamento far presa su di me.
Come un polipo avvinghiato al polpaccio.
Sto cercando docilmente di dirgli che è molto carino ma che a me non interessa.
Forse così deciderà di mollare la presa e lasciarmi andare.
Andare dove, si chiederà qualcuno.

Questo solo la mia Anima e un parente molto lontano lo sanno.
Io no.

Francesca