domenica 29 aprile 2012

Safari metropolitano



E così si vola a Torino.
Con la viva speranza che la temperatura in aumento non stia pregiudicando la produzione di gianduiotti (quelli VERI, mica i Pernigotti, BLEAH!).
E che a Chieri il lunedì vi siano estetiste aperte: DEVO fare una ceretta.
Se fossi in Africa a quest'ora qualche cacciatore già mi si sarebbe messo alle costole per accaparrarsi la mia pelliccia!
Altro che Leone spirituale: qui è tutto vero!
Baffi compresi..... 
:0)
Buona domenica.

Francesca

sabato 28 aprile 2012

Cerchio quadrato triangolo


Citando una frase che ho sentito ripetere spesso in questi ultimi 10 giorni "La testa mi gira"...
E come potrebbe essere diversamente?
Troppe informazioni e cambiamenti bruschi in un lasso di tempo limitato.
Per correre ai ripari ieri - come forma di disintossicazione - ho ammazzato le mie cellule cerebrali con circa 15 ore non stop di Playstation.
Ha funzionato? - chiederà qualcuno.
Sì. "Spegnere" la ragione per qualche tempo è sempre funzionale.
E se per disattivare il cervello molesto servono 15 ore di "Dragon Age" allora ben vengano.
Non sono certo il tipo che passa la vita a leggere solo René Guenon!!!
Figurarsi...
La libertà di Essere nell'Essere sta proprio nell'accettazione incondizionata di qualsiasi manifestazione della Luce e della Gioia.
E nel rifiuto di qualsiasi pregiudizio. 
Quindi benvenuta PS3!
Anche tu - a modo tuo - aiuti il Cuore a ristorarsi e a trovare la forza di andare oltre, sempre e comunque.

Francesca


mercoledì 25 aprile 2012

Oṃ Maṇi Padme Hūṃ



Oggi mi sono alzata tardi, svegliata di soprassalto - cose dell'altro mondo!- dalla telefonata inattesa di un'impiegata di qualche call center. 
Voleva sicuramente vendermi qualcosa ma non le ho lasciato il tempo di spiegarmi cosa.
Forse sono stata brusca ma... Santo Dio! Alle 10 del mattino del 25 aprile!
Per la serie: non conoscete vergogna.
E di certo non ce l'ho con lei che è solo l'ultimo anello di una lunghissima catena che si adopra per l'altrui  schiavitù cerebrale.
Lì per lì però, tra il sonno e la veglia, ha prevalso l'istinto di riattaccare senza nemmeno un "Buongiorno" di cortesia. 
Dopo, tra me e me, le ho chiesto scusa.
Poi - nonostante i buoni propositi di galletta burro e miele - sono andata all'Autogrill a fare colazione. 
Cornetto integrale e cappuccino: grande soddisfazione!
Il cielo era blu a pecorelle. E il sole caldo.
E dava un senso di conforto osservare gli automobilisti in sosta che discutevano sulla distanza che ancora li separava dalla loro destinazione.
Dopodichè pit-stop al supermercato. In realtà credevo di trovarlo deserto.
"E' pur sempre il 25 aprile" - ho pensato - "e sono le 12.30!"
ERRORE GROSSOLANO!
Il super non era affatto deserto. Ma la cosa alla fin fine non mi ha turbato.
Con la solita calma serafica che mi contraddistingue quando faccio la spesa, mi aggiravo con un sorriso beato fra le corsie armata di carrello.
A dir la verità persa nel reparto "bambini" stavo per comprarmi un puzzle gigante ma dato che 20 minuti prima mi ero concessa un nuovo gioco per la Playstation 3 ho desistito.
Sono arrivata alle casse con il carrello stracolmo e un invadente Mocio Vileda che proprio non voleva saperne di entrare nel bagagliaio della macchina.
E poi Brum Brum fino a casa. Ovviamente ho dovuto fare 200 volte il tragitto auto-terrazzo per trasportare l'intero "malloppo".
Ma oggi sono contenta.
Ho sistemato la spesa, pulito il parquet e appropinquandomi ai fornelli ho scoperto di non aver punto appetito.
Vorrà dire che la maratona Playstation inizierà a stomaco vuoto.

Il cielo è ancora blu. 
E il Cipresso sempre felice.
Oggi - nonostante i pensieri ballerini - sarà una buona giornata.

Francesca
 

Berretto a sonagli



La casa è vuota, silenziosa.
Tornata dalla recita del "Barbiere" mi sono strafogata prima di Philadelphia e poi di Nutella.
No, decisamente non potevo andare a dormire con lo stomaco vuoto.
Domani prevedo una tipica giornata da "donna single": pulire il terrazzo, stendere il bucato, spesa e pranzo veloce.
Nella speranza che il tempo non mi abbandoni.
Se dovesse piovere il progetto muterebbe drasticamente: colazione all'Autogrill con pigiama camuffato sotto il cappotto e ritorno immediato tra le lenzuola. 
Cambiate giustappunto nel pomeriggio per ogni eventualità.

Oggi è stato un giorno molto lungo.
Ma è passato.
Ed io sono ancora io.
Nonostante tutto.

Francesca



martedì 24 aprile 2012

Meares




Voler Bene è una responsabilità.
Al pari di volersi Bene.
Ed è frutto principalmente della propria Volontà.
Quando si comincia a lasciare il proprio libero arbitrio nelle mani di altri - per quanto saggi o savi essi possano sembrare in apparenza - inevitabilmente si sceglie la via sbagliata.
Chi vuole il nostro Bene non ci indicherà mai quale strada percorrere.
Piuttosto ci inviterà a fare quello che suggerisce il nostro cuore.
Perchè è solo in noi che vive la risposta ai nostri quesiti.
Da nessuna altra parte.
E nessun altro può conoscerla meglio di noi.
E' preferibile sbagliare coi propri piedi che seguire i segnali stradali scritti da chiunque altro.

Questo è il senso della Volontà.
Questo è - e sempre sarà - il senso della vera Libertà.

Francesca Aurora




Semi nascosti



Le Stelle oltre le nubi sono luminose come sempre.
Il mio girare a vuoto non Le renderà meno brillanti o sicure.
Non Le farà cadere nel dubbio o nell'immobolismo forzato.
Avranno anzi un dire più amico per consolare ogni uomo delle sue ferite.

Oggi le Stelle tacciono. 
Perchè chi davvero ascolta non ha bisogno di sentire o vedere.
Sa.
Così tacerò anche io.
E rimarrò priva di parole che tanto poco significano a volte.
O troppo.

Il cipresso davanti alle mie finestre non ha bocca con cui pronunziare le sue verità.
Eppure quando il Vento ne scuote a lungo le fronde si può avvertire distintamente l'aroma del legno e della linfa che scorre al suo interno, come un balsamo prodigioso.
Tanto basta.
Perchè le parole non vengono trasportate dal Vento.
Ma la Vita sì.
Sempre e comunque.

Francesca Aurora

lunedì 23 aprile 2012

Falene



Una cosa ho imparato.
Che il "lato oscuro" è davvero prevedibile.
Mentre l'Amore conosce vie sempre nuove tramite cui manifestarsi.
Questa è la Sua forza.
Questo il Simbolo che conduce alla vera Pace.

Francesca

domenica 22 aprile 2012

Nuovole ad ovest



E' davvero difficile riuscire ad offrire alle persone che vivono intorno a noi una visione del "mondo" più allargata rispetto a quella che i loro occhi scelgono di vedere. 
Convincerli che perseverare nel guardare i programmi di dibattito politico in tv non li renderà più consapevoli ma solo inconsciamente "allineati" al sistema.
Che rispondere alla violenza con altra violenza alimenta la violenza e di certo non facilita la sua eliminazione.
E' come curare un dolore al ginocchio dandoci una martellata sopra.
Voi lo fareste?
No. 
Ma solo perchè riguarda una faccenda del tutto "materiale". 
Quando si passa a parlare di cose più eteriche, di concetti, di morale la regola del "buon senso" scompare.
Allora si risponde virtualmente ad un assassino o ad uno stupratore con "So io cosa ti farei".
Insomma, si martella l'arto dolorante nella speranza folle che così guarisca presto e bene.
Bisogna sempre fare molta attenzione a distinguere tra il fare la cosa giusta (che implica necessariamente che sia giusta per me e per l'altro) e fare la cosa che al momento saturerebbe SOLO ME di un falso senso di giustizia (ovvero la legge dell'occhio x occhio). 
C'è sicuramente chi - dopo aver letto le mie parole - mi definirà "buonista" o "pacifista". 
O con qualche altro simile epiteto che finisce per "ista".
Ma non è così semplice la questione.
E' molto più complessa e vasta. E per capire davvero cosa accade intorno a noi bisogna prima di tutto imparare a mettersi in discussione e comprendere appieno se stessi.
Senza giudicarsi. Con obiettività e pazienza. Guardando a fondo.
Mi rendo conto tuttavia che il libero arbitrio è e rimane il dono più prezioso che questa Vita ci ha fatto. 
Che non si può costringere qualcuno a scegliere la via più saggia, pur sapendo che per quel qualcuno continuare a scegliere una via diversa lo condurrà probabilmente alla sofferenza, se non vi è già.
Citando una frase che ultimamente mi sono sentita ripetere spesso e da più persone: "E' un suo percorso".
A ciascuno il suo. Ciascuno sceglie. Ognuno di noi ha questo diritto/dovere verso di sè.
Ciò che dal canto mio posso serenamente affermare è che il percorso "in salita" verso la Luce è sì fatto di fatiche, errori e fraintendimenti ma anche di rivelazioni e incontri meravigliosi.
E che ne vale sempre la pena.
Vale davvero la pena di lasciarsi alle spalle lo zaino delle presunte necessità e proseguire oltre, verso territori sconosciuti o probabilmente solo dimenticati.
Con il cuore palpitante e lo sguardo perpetuamente rivolto ad Oriente.
Ricordando sempre che la meta è eternamente presente durante tutto il cammino.

Francesca Aurora

sabato 21 aprile 2012

Cerchi in ascesa



Ho lasciato dietro di me il passato.
Non ho che presente innanzi ai miei occhi.
Un eterno presente in cui la Luce - penetrando in ogni recesso - sana ciascuna ferita, mostra lati anche poco gradevoli della mia persona che è mio compito - e soltanto mio - imparare ad amare; e mi fa ascendere verso un sentire nuovo, attimo dopo attimo.
Sono sempre io eppure ad ogni istante diversa.
Perchè vivo immersa nell'Evoluzione.
E di Essa mi nutro, Leone mansueto che attende la Sua ora.

Francesa Aurora

venerdì 20 aprile 2012

Paragatè



Come si spiega l'Umiltà?
Forse non c'è un modo esatto per riuscire a descriverla.
Non a caso.
L'Umiltà non si spiega, si avverte.
E non è di certo un sentimento connesso alla prostrazione di sè.
Tutto il contrario.
Ha a che vedere con il percepire se stessi all'interno del Tutto.
Di provare adorazione per quel Tutto.
E quindi per se stessi.
E di provare Umiltà innanzi al Tutto.
E quindi innanzi a se stessi.

Tutto ciò che ci connette con l'Infinito ha la sua matrice in noi.
Noi stessi siamo il Ponte attraverso cui il nostro cuore può balzare come un Leone amorevole oltre gli abissi della solitudine e trovarsi immerso nell'atemporale Pace che trascende e illumina ogni singola forma di Vita dell'Universo.
 
Francesca - Aurora

mercoledì 18 aprile 2012

Luce ruggente



Scoprire l'autentica essenza di sè e la sua origine è cosa davvero sconvolgente.
Pur se meravigliosa.
Mi dovrò abituare.
Cercando di dissimulare le lacrime di gioia e meraviglia che sgorgano senza che io possa in alcun modo trattenerle.

Francesca

Vai col liscio....



Cari lettori,

siete pronti per questa rivelazione totale e totalizzante?
State per ascoltare qualcosa che vi cambierà la vita per sempre.
Vi consiglio di sedervi... Anzi no, prima munitevi di fazzoletti.
Poi sedetevi. Respirate profondamente.
E godetevi lo spettacolo.
Vi assicuro che dopo questa visione non sarete più gli stessi di prima.
Sono momenti difficili - lo so -  ma giorno dopo giorno andrà meglio!



Allora, come state?
Vi sentite diversi?
Io scommetto di sì!
Un ringraziamento pubblico va decretato ufficialmente a Michele C. che mi ha fatto scoprire questa perla di raro valore.

Ora buonanotte.
Anche se dubito - priva di pancreas come sono in questo momento causa prolungate convulsioni - che io possa prendere sonno tanto facilmente!!!
Francesca

PS: Per la cronaca queste "sarebbero" le VERE parole della cavatina di Rosina da "Il Barbiere di Siviglia" di Rossini.

Una voce poco fa
qui nel cor mi risuono';
il mio cor ferito e' gia',
e Lindor fu che il piago'.
Si', Lindoro mio sara';
lo giurai, la vincero'.
Il tutor ricusera',
io l'ingegno aguzzero'.
Alla fin s'acchetera'
e contenta io restero'
Si', Lindoro mio sara';
lo giurai, la vincero'.
Io sono docile, son rispettosa,
sono obbediente, dolce,
amorosa;
mi lascio reggere, mi fo guidar.
Ma se mi toccano dov'e' il mio
debole
saro' una vipera e cento trappole
prima di cedere faro' giocar.

E qui c'è una versione "leggermente" più attendibile. Quella di Maria Callas.

martedì 17 aprile 2012

Socrate al quadrato



In questi giorni sto ricevendo delle lezioni incredibili dal Cosmo.
Lezioni di umiltà, lezioni di evoluzioni.
Bisogna imparare ad accettare e "vedere" i propri lati oscuri per farvi entrare la Luce.
Se si continuano a negare per timore di essere giudicati (in primo luogo da se stessi) non si giungerà in alcun luogo. 
Colui che giudica gli altri in realtà giudica se stesso.
E viceversa.
Ma il giudizio non esiste. Dio non giudica. L'Universo non giudica.
Insegna.
Tramite le esperienze, pur negative.
Quando arriviamo a capire questo, capiamo anche che di quelle esperienze negative non abbiamo più bisogno, perchè la nostra Coscienza è salita di grado e riesce a percepire insegnamenti ovunque, anche nelle cose belle e tramite il mantenimento della Pace interiore.
Dobbiamo accettare l'errore e l'imperfezione.
L'accettazione di essi all'interno di noi ci rende capace di andare oltre.
E di avvicinarci al Divino che è nascosto in noi ogni giorno di più.

Il Tempo che si impiega a tale scopo è indifferente.
Il Tempo è una nostra percezione illusoria.
Ciò che conta è solo l'Amore con cui dobbiamo imparare a rivolgerci verso noi stessi, accettando tutto.
L'aspetto fisico, animico e spirituale.
Se non c'è accettazione non può esserci Amore.
E senza Amore non c'è vera evoluzione.
Noi siamo stati chiamati ad evolverci.
E sta a noi trovare il modo.
Ad ognuno di noi.

Francesca - Aurora

lunedì 16 aprile 2012

Om


La marea della comprensione e del perdono verso noi stessi ci riporta a casa.
Ci restituisce a noi stessi.
Ci ridona la memoria di ciò che siamo.
Facendo intravedere quelle Luci che dobbiamo poi saper azionare con l'uso della Volontà.
E della pratica.
Dunque buona "accensione" a tutti.


Francesca

domenica 15 aprile 2012

Camicie abbondanti



Quando ci accorgiamo se una camicia comprata a "scatola chiusa" è troppo grande per noi?
Quando - dopo mesi che abbiamo lasciato la confezione impacchettata in fondo all'armadio - finalmente la indossiamo. 
Allora tutte le aspettative, le illusioni, le ingenue speranze vengono spazzate via.
E ci procurano un senso di amarezza.

Sarebbe bastato poco per evitare un simile esito.
Sarebbe bastato scartare la confezione della camicia la sera di Natale, senza aspettare 4 mesi.
Cullandosi nella certezza illusoria del "Tutto sarà come mi aspetto che sia".

Oggi - nonostante l'eccesso di stoffa - rinasco ancora una volta.
Non per niente sono l'Araba Fenice.
E rinasco - per giunta - con un pizzico di autostima spirituale in più.

Perchè io so - in quella regione dello Spirito invisibile agli occhi umani - che "avere ragione" è una responsabilità a cui mai mi potrò sottrarre.


Francesca


mercoledì 11 aprile 2012

Oltre e ancora di più



Qualcuno mi ha chiesto stasera di cercare il mio pensiero felice.
L'ho trovato senza difficoltà.
Cavalcare Pegaso.
Magari dotata di un personale paio d'Ali.
Qualcosa in contrario?
In fondo desidero solo "tornare a casa".

:0)
Francesca

Sguardo apotropaico



Ho sempre più il sospetto di non avere nulla di umano all'interno della mia anima.
Perlomeno, non del tutto.
Certi meccanismi che appaiono non solo leciti ma scontati per la maggior parte dei miei "simili" esulano dalla mia capacità di comprensione.
Ad esempio, perchè chi fa carriera deve improvvisamente diventare indifferente o sgarbato con chi prima trattava con amicizia e rispetto?
Perchè farsi strada nella vita deve giocoforza coincidere con il diventare persone egoiste e distaccate che si sentono superiori a chicchessia?
Colui che impara e progredisce a mio avviso dovrebbe avvicinarsi all'Uomo, non allontanarsene con affettato sdegno.
Anche perchè quest'individuo che si sente "arrivato", una volta resosi superiore a tutti, sarà necessariamente solo.
E se dovesse cadere - perchè la sorte non è del tutto nelle nostre mani -  quali e quante braccia tese troverà pronte a sorreggerlo? 
E cosa mai potrà condividere ancora col prossimo suo se non lo sdegno o l'ipocrita idolatria con cui di rimando verrà trattato?
Vale davvero dunque la pena di sacrificare lo Spirito sull'altare della vanità?
Io rispondo seccamente di no.
E vorrei tanto che tutti fossero capaci di capire questo.
Ma mi rendo conto che ognuno ha la sua strada su cui segnare le tappe, con cui giocare al proprio personalissimo "Gioco dell'Oca".
E nessuno - proprio nessuno - ha il diritto di interferire.
Neppure Dio.

Francesca

PS: Il titolo del post non si riferisce ovviamente all'immagine: è la summa del suo opposto.



martedì 10 aprile 2012

Eclissi



Su FB i miei pensieri - pur assolutamente leciti e rispettosi - vengono "nascosti".
Non sono visibili nella bacheca pubblica.
Ciò è davvero interessante.
Hanno finalmente scoperto che sono una vera spina nel fianco???
Beh, di certo non smetterò di esserlo per causa di un simile puerile tentativo di "oscuramento"!
Chi di dovere dovrà impegnarsi un po' di più.
CAPITO??????

:0)
Francesca

lunedì 9 aprile 2012

Gnammete!



Pasquetta.
Ed io - per non scadere in banali (s)considerazioni - pubblico semplicemente la ricetta che ho inventato ieri per far fronte al pranzo pasquale.


POLLO UBRIACO

INGREDIENTI PER 3 PERSONE

- 4 sovracosce di pollo;
- una bottiglia di vino rosso (io ho usato il Barbaresco);
- uno scalogno;
- 125 gr. di burro;
- 4 patate medie;
- 6/7 prugne denocciolate (compratele di buona qualità, anche se costano un po' di più);
- 1 cucchiaio di miele millefiori;
-  una spolverata di noce moscata;
- 2 bacche di ginepro;
- 2 pezzi di cannella (di circa un cm di lunghezza ciascuno);
- 1 chiodo di garofano;
- sale q.b.;
- una pentola capiente con l'interno in ceramica (vi assicuro che il sapore è diverso rispetto alla cottura in pentole normali).

ESECUZIONE

1. Tagliare le sovracosce a pezzi, togliere eventuali pezzetti di grasso. Lasciare un po' di carne attaccata all'osso. Darà più sapore allo spezzatino. Tritare finemente lo scalogno. Tagliare le  patate a pezzi piccoli, per una cottura più veloce.

2. Mettere il burro nella pentola e accendere il fuoco. Una volta raggiunta la temperatura adatta far soffriggere i pezzi di pollo per circa 5 minuti a fuoco vivace. Dopo la rosolatura togliere il pollo dalla pentola e adagiarlo su un piatto. Non spegnere il fuoco.

3. Nel grasso di cottura far  rosolare lo scalogno (attenzione al fuoco: non deve essere troppo alto o si brucerà!). Quando è dorato aggiungere le prugne. Dopo circa 2 minuti aggiungere le patate tagliate finemente. Girare di frequente per far amalgamare il grasso sul fondo della pentola con le patate. Salare le patate.

4. Rimettere il pollo nella pentola. Prima di mescolare aggiungere il sale sul pollo (sempre con cautela: è meglio aggiungere dopo un pizzico in più che accorgersi di averne messo troppo). Mescolare. Aggiungere il cucchiaio di miele, le bacche di ginepro, il chiodo di garofano, la spolverata di noce moscata, i 2 pezzi di cannella e mescolare bene per far amalgamare tutti i sapori.

5. Aggiungere un po' meno di 3/4 di bottiglia di vino rosso facendo attenzione ad "affogare" bene tutti i pezzi di pollo e di patata. Mettere il coperchio sulla pentola. Cuocere per circa 40/45 minuti.

6. Se dopo 45 minuti il fondo di cottura appare ancora troppo liquido estrarre i pezzi di pollo e lasciare sobbollire sul fuoco vivo fino a che non si sia rappreso e abbia acquistato un colore denso, quasi caramellato. Rimettere i pezzi di pollo all'interno della pentola, mescolare per far amalgamare il fondo di cottura alla carne per circa 2 minuti e servire.



BON APPETIT !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Francesca

PS: Se dopo aver "spazzolato" tutto lo spezzatino vi è avanzato del sughetto vi consiglio di condirci un bel piatto di orecchiette con una bella spolverata di parmigiano! Doppio slurp!!!

domenica 8 aprile 2012

Papà



Prima di lasciarsi indurre dall'istinto a prodursi in certe confidenze bisognerebbe chiedere consiglio allo Spirito. 
Si eviterebbero molti inganni. E ci si metterebbe al riparo da fraintendimenti e amarezze.
Ma la nostra è una strada in salita.
Che non conosce tregua alla fatica e all'errore.
Perchè - paradossalmente - è proprio superando questi che noi ci avviciniamo alla Conoscenza, ogni giorno.
La cosa richiede sforzi e sofferenza.
Ma non sono mai energie spese a vuoto.
Perchè ci introducono al mondo interiore dove sempre vigila quella Luce che non mente mai, che è fonte di consapevolezza e consolazione, che ci porge aiuto anche quando noi non sappiamo o non vogliamo.

Oggi scalo la mia montagna bianca.
E so - lo so per certo - cosa troverò in cima.

E' bizzarro che ancora qualcuno (sia umano oppure no) si illuda di potermi fermare.
Oppure no, non è strano.
Il "lato oscuro" non comprenderà mai la forza della Luce.
Non è nella sua natura.
Vive al di là di Essa.
Sopravvive privato della Grazia di Dio.

Ed oggi è - in effetti - la giornata migliore per rendere merito all'Energia del Cosmo.
Quella che protegge, che consola e fa piovere su tutti gli esseri umani la Conoscenza quando meno se lo aspettano. Quale Dono inatteso della Misericordia di Dio.

Buona giornata di risveglio a tutti.
Francesca

giovedì 5 aprile 2012

Kòsmos



Il valore del silenzio non sta tanto nella mancata parola quanto nella protezione della stessa.

Francesca

Scrosci d'Infinito



Piove.
L'energia del Cielo bacia la Terra.
E noi rendiamo omaggio all'incontro rimanendo a guardare dalla finestra.
Per lasciare loro l'intimità necessaria a celebrare l'Amore.



AD GURAY NAMEH (Mangala Charan Mantra)

AAD GURAY NAMEH, JUGAD GURAY NAMEH
SAT GURAAY NAMEH, SIREE GUROO DAYV-AY NAMEH

Traduzione: Mi inchino alla saggezza Primaria, Mi inchino alla saggezza Vera attraverso le epoche, Mi inchino alla Vera Saggezza, Mi inchino alla grande invisibile saggezza.
Effetti: Ci illumina e protegge. Sei guidato dal centro primario ed iniziale, attraverso ad ogni momento di esperienza ed attività, guidato nel cuore più profondo della tua verità e del tuo essere  dalla invisibile infinità del tuo Sé più alto. Chiarisce i dubbi e ci apre alla guida ed alla protezione e circonda il ns. campo magnetico di luce e protezione.

Francesca

domenica 1 aprile 2012

Draghi verdi sul confine del Mare



La paralisi vanta qualche specifica definizione se invece di colpire il corpo colpisce lo Spirito?
Non saprei.
L'unica cosa che so - per esperienza - è che prima o poi la paralisi passa.
E quando l'anima si risveglia - come in primavera - il suo albero è diventato più forte, le sue radici si sono allungate e nuova linfa accorre dall'esterno verso il suo centro. 

In fondo in inverno l'abero non è morto. 
Dorme. Si protegge.
Io faccio lo stesso.
Mi proteggo.
E' l'unica cosa che - in questa vita - ho davvero imparato a fare bene.


O sarà forse Qualcosa di molto Altro che mi difende da quando sono scesa in questo mondo?
Francesca