Melo-thriller
Berkeley, For you
Roma: successo per For You su libretto di McEwan
Non si è certo proposto la riforma del melodramma Michel Berkeley, in For You. All’ascolto della prima italiana, avvenuta ieri sera al Teatro Olimpico, grazie alla collaborazione tra Istituzione Universitaria dei Concerti e Accademia Filarmonica, si direbbe che il compositore inglese non abbia voluto stupire con innovazioni formali ma trascinare l’ascoltatore a pie’ pari nel mood aggrovigliato e peccaminoso del libretto di McEwan. E infatti del melodramma classico troviamo tutto: le romanze dei protagonisti e la stretta al primo atto, i duetti d’amore e il concertato, e persino un cammeo dal Flauto magico. Tutto è vestito da un’orchestrazione ricca su cui appoggia una musica in continua tensione, che scena dopo scena percorre l’impervia geografia dei sentimenti, magistralmente costruita da McEwan. Perché il testo di For You assomiglia un po’ ad un cubo di Rubrik e i personaggi sono una cosa e anche il proprio opposto, ruotando su se stessi: Charles è il Don Giovanni ma anche il disperato marito abbandonato; Antonia è la moglie malata e tradita ma anche l’oggetto (tardivo) del desiderio; Maria è la sottomessa cameriera ma anche il diabolico motore dell’atroce azione.
Bella prova di complessità e resistenza per l’orchestra, ben diretta da Parisi, e i cantanti, tra cui si è distinta in assoluto la Williams/Maria con un’ottima interpretazione e una bella presenza scenica; le hanno tenuto testa la Kerr/Antonia e Guedes/Charles. La regista Pamela Hunter ha saputo ben risolvere il rebus del primo atto, lasciando solo intuire attraverso la proiezione su uno schermo la prova d’orchestra iniziale, che avrebbe richiesto un pasticcio di musicisti anche sul palco. Alcuni effetti hard del secondo atto hanno suscitato qualche ilarità tra il pubblico, che però non ha lesinato gli applausi.
Daniela Gangale
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