domenica 28 novembre 2010

Elen síla lúmenn' omentielvo



Eccoci qui.
Ennesima mattina di domenica. Ennesima pioggia battente. Vento. Freddo.
Debussy accompagna il mio quieto respirare con il suo "Clair de Lune".
Si appressa il Natale.
Atmosfera ideale per mettere in forno una teglia di biscotti e aspirarne il profumo fino in fondo all'anima.
Ma non si può.
Dunque proverò ad immaginarmelo, senza provare troppa malinconia.
Già quella dovuta alla fine dell'Avventura di "For You" mi basta.
Endemica sensazione che mi coglie ogni qualvolta debbo dire "Addio" a qualcuno con cui sono stata a stretto contatto per giorni, ridendo, lavorando e anche un po' soffrendo.
Già, perchè il fare musica insieme ha questo potere, almeno per chi ne riesce a cogliere l'essenza.
Ha il potere di unire, di avvicinare gli spiriti, di renderli parte di qualcosa di irripetibile e unico, qualcosa che anche se tenti di ricreare "dopo" risulta impossibile, l'attimo - quel preciso momento sospeso tra il baratro e il Paradiso - è perduto per sempre.
Ecco perchè l'alba sopraggiunta dopo uno spettacolo in cui hai messo il cuore è sempre un'alba madida di dolce melancolia. Qualcosa di te è perduto, l'hai lasciato andar via, come un figlio ormai grande che decide di andarsene da casa. E' il corso naturale della vita; tuttavia non smette di far male, almeno per un singolo giorno.
Foglie ormai ingiallite si adagiano follemente inquiete sul mio terrazzo, ancora blandite da quel fremito di vita che par non volerle abbandonare.
Debussy perdura nel suo canto.
Come una Gorgone dolente mi ritrasformo nella donna lacera di sempre.
E sorrido. Libera.
Nebulosamente in pace.
Cuio nin mellon.
Namàrie......

Francesca

PS: "Elen síla lúmenn' omentielvo" in elfico significa "Una stella brilla sull'ora del nostro incontro".
"Cuio nin mellon" invece vuol dire "Vivi e sii per me un buon amico".
"Namàrie"? Cercatelo voi.
Buona domenica.

3 commenti:

  1. ...non sono molto convinto dell' "avvicinamento" degli spiriti... anche se il tecnico dei sovratitoli ed io siamo stati gomito a gomito per cinque giorni in un gabbiotto e siamo riusciti a non odiarci. Forse eravamo intimoriti dalla cameriera polacca?:)

    Daniele

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  2. Namarie= Addio, tratto dal "Lamento di Galadriel".
    Bello il tuo blog soprattutto gli argomenti su JRRT. Cordiali saluti, Virginio

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