giovedì 16 dicembre 2010

Quasar vascolare




Oggi mi ha invaso l'alba,
quella lucente chiarezza interiore che sopraggiunge
l'attimo prima di morire e poi scompare, forse per sempre.
Eppure non sono trapassata perchè chiaramente i miei sensi sono vigili
e la stanchezza che grava sul mio corpo è misura del peso della vita,
in qualche modo.
Tuttavia conservo la memoria fotografica di quell'attimo,
come se fosse stata impressa sul mio corpo tramite un lampo, una follìa,
una ossuta chiaroveggenza.
Trapassando di era in era l'anima si compiace del suo conquistato gusto per la bellezza, probabilmente.
E di tanto in tanto ne fornisce un assaggio, attraverso la momentanea materializzazione di misteriosi buchi neri in cui è condensato il significato quantico dell'esistere, quella forma di passività attiva che è contemplata da se stessa per comprendere l'infinità, scavalcandola.
Domani nevica, così dicono.
Sarà un'occasione per tornare sulla terra.

Francesca

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