Dovrei buttare là delle riflessioni a proposito del B-day. Ma non lo farò.
Permango delle mie convinzioni.
Berlusconi è un cadavere che cammina circondato da una équipe che cerca di tenerlo in vita il più a lungo possibile per arraffare quanto rimane dal fondo della borsa.
Ma prima o poi qualcuno si accorgerà che il cuore non gli batte in petto e si sbarazzerà di lui in due secondi per darsi alla pazza gioia, stile "Weekend con il morto", ricordate?
Il problema vero non è più lui ma l'accozzaglia di persone che lui ha nutrito del suo stesso sangue, figli putativi che ci metteranno un attimo a trasformarsi in Edipo e far fuori l'oligarca ormai impotente. Ciò che resterà - ahimè - sarà il malcostume generato da anni di mal governo e mala società, un'eredità politica che si chiama Carfagna, Cicchitto, Tremonti, Gelmini, un'eredità che - cieca di fronte a qualsiasi responsabilità e pericolo - continuerà a perpetrare i crimini con cui è stata cresciuta, corrompendo, eludendo, rubando, facendo dell'imbroglio la propria bandiera privata e della propaganda quella pubblica.
Ma c'è una grossa differenza tra il nostro Laio e i suoi Edipi. Laio-B. è cresciuto - economicamente e politicamente - negli anni '80 e '90, anni in cui il mondo e la società ancora permettevano la ruberia perchè la cassaforte "Italia" era prodiga di doni e poteva sostenere mani oneste e non.
Le cose ora stanno assai diversamente. Il barile è vuoto e il popolo ha fame.
Come lo spiegherà Maria Stella agli studenti inferociti che invece delle lezioni di storia dell'arte avranno un sarto che gli spiegherà come cucirsi gli abiti, dato che ormai non ci sono più i soldi per comprarseli?
E Tremonti come risponderà ad un operaio di 50 anni con moglie e 3 figli a carico appena licenziato che grida "Abbiamo fame! Non c'è nemmeno più il pane"? Gli dirà "Dategli le brioches", parafrasando una donna vissuta assai prima di lui e che forse - nonostante la giovane età - di politica ne sapeva più di lui?
Facesse attenzione Tremonti - però - a non fare la stessa fine della cara Maria Antonietta o si ritroverà un giorno o l'altro a non aver più bisogno di occhiali!
Lo scherzo è metafora della mia preoccupazione.
Ho come la sensazione in questi giorni di essere seduta su di un barile di polvere da sparo. La miccia è accesa e cammina lesta, solo che io non sono in grado di vederla, è nascosta ai miei occhi, e non so indovinare quanto ancora le resti prima di giungere a destinazione.
L'Italia è così. Sull'orlo di un cambiamento abissale, uno di quelli di cui parleranno i libri di storia futuri (se ancora esisteranno!), un cambiamento in cui ognuno sarà coinvolto e non potrà fare finta di continuare a vivere la propria vita indifferente. Dovremo farci i conti tutti, nostro malgrado.
E sono certa che - alla lunga - questo sarà un bene.
Ma alla lunga, mi preme sottolineare.
Non voglio certo fare la Cassandra della situazione, anche se in realtà la poverina tanto invisa al prossimo aveva sempre ragione, e questo vorrà pur dire qualcosa!
Ma non posso tacere le sensazioni che mi pervadono come un'onda da qualche tempo e diventano sempre più grandi, ogni giorno che passa.
Non ho certo la capacità di profetizzare cosa accadrà e nemmeno mi interessa. Di certo so che siamo ad una svolta che cambierà la vita di ciascuno di noi, per sempre.
Io sono qui, serena, in attesa.
Nel frattempo faccio scorta d'acqua e di fagioli in scatola!!!!!!!
Eheheheheheheheheheheheh....................................................
Un abbraccio a tutti i sopravviventi
Francesca
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