Abbi pietà di me
Abbi pietà di me che sto lontana
che tremo del tuo futile abbandono,
tienimi come terra che pur piana
dia nella pace il suo perdono
od anche come aperta meridiana
che dia suono dell'ora e dia frastuono,
abbi pietà di me miseramente
poichè ti amo tanto dolcemente.
che tremo del tuo futile abbandono,
tienimi come terra che pur piana
dia nella pace il suo perdono
od anche come aperta meridiana
che dia suono dell'ora e dia frastuono,
abbi pietà di me miseramente
poichè ti amo tanto dolcemente.
Alda Merini
Cosa esiste di più dolce del viso ritratto da Dante Gabriele Rossetti in questo dipinto?
E cosa esiste di più dolce delle parole semplici con cui Alda dipinge a sua volta l'Amore?
Già, perchè l'Amore è semplice, non ha bisogno di parole complicate per giungere alla meta.
Il lucore intenso del Suo abbraccio è schietto e puro, scevro di inganni, arreso dinanzi alla propria evidenza.
Oggi la mia Anima è così, arresa all'evidenza.
Canto a mezza voce, senza fretta e priva di qualunque rimpianto.
Ciò che resta corrisponde al vero.
Ciò che scompare era soltanto un sogno.
Esistere è resistere, volando.
Francesca
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