domenica 26 maggio 2013

Verso un Nuovo Mondo



Chi ha una vita che non lo soddisfa più cerca sempre un appiglio nuovo prima di lasciare quello vecchio.
Ora, questa tecnica sarà funzionale per gli scalatori o per gli arrampicatori sociali.
Ma per coloro che vivono connessi alla propria Anima questo è un sistema fallimentare.
In realtà il vero cambiamento lo produce l'abbandono.
Il coraggio di lanciarsi nel vuoto senza paracadute.
Nessuna rete di protezione, nessuna corda legata alla vita, nessuna sporgenza a cui aggrapparsi in caso di emergenza.
Perché è necessaria simile pratica?
Qualcuno se lo chiederà.
Ebbene...
E' necessaria per accorgersi tramite la propria esperienza diretta che il vuoto paventato dalla mente di fatto non esiste. 
Il vuoto non esiste in fisica, figuriamoci in metafisica!
E' la mente che crea tale illusione, per alimentare la nostra paura e tenerci paralizzati nella situazione di partenza.
La mente tiene allo status quo. Perché?
Perché la mente COINCIDE con lo status quo. 
E quindi farà sempre di tutto per difenderlo.
L'abbandono invece è animico, vive al di là delle ragioni logiche, al di là della terra del "causa/effetto".
L'abbandono è artefice del nostro destino più alto, è un indicatore che ci spinge a riflettere sulla nostra interiorità più oscura, più sconosciuta, al solo fine di illuminarla, rischiarala e farci vedere che in essa non v'è assolutamente nulla da temere.
L'abbandono disintegra il giudizio, verso noi stessi e verso il prossimo.
L'abbandono guarisce, riconcilia gli opposti reintegrandone ogni aspetto conflittuale.
L'abbandono è Vita.
La resistenza è morte.

Stasera mi addormento abbandonata al Madagascar, agli Amici che amo e che fanno parte della mia vita e quelli che ne sono usciti, a chi fa palpitare il mio piccolo Cuore, al futuro, ai sogni premonitori, alle eredità milionarie.

E a mio Padre, la cui Volontà e Pazienza sono immensi doni di cui Lo ringrazio ogni singolo giorno.

Nathaniel


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