lunedì 13 maggio 2013

Nebulose di maggio



Stamattina pensando a Pasolini mi interrogavo sul valore dell'essere artisti.
Cosa significa nel profondo fare dell'arte?
Significa dare voce a qualcosa che - senza il proprio contributo - rimarrebbe muta.
E come si inseriscono in un contesto simile la competizione, la volgarità dell'ambizione cieca, l'inutilità del vano sopruso del forte che schiaccia il debole solo per dimostrare a se stesso di avere un valore?
Personalmente credo non dovrebbero avere minimamente spazio.
Nella mia vita è così.
Qualcuno verrà a dirmi certamente: "Ma tu vivi nel mondo di tutti, non puoi avere regole tue, che valgono solo per te."
Già lo avevo menzionato tempo fa ma oggi mi vien voglia di citarlo ancora.
Di fronte ad una simile critica risponderei con la mia frase favorita del film "Contact", quando uno dei personaggi accusa la protagonista di essere troppo onesta e che il mondo non premia quel tipo di idealismo.
A simile provocazione lei risponde semplicemente dicendo: "Buffo! Ho sempre pensato che il mondo sia come noi lo facciamo."

Esatto.
Io credo.
Io voglio.
Io sono.

Io credo in un mondo giusto e trasparente, senza storture o inganni.
Io voglio un mondo giusto e trasparente, senza storture o inganni.
Io sono un mondo giusto e trasparente, senza storture o inganni.

Ognuno contribuisce al "mondo" col proprio mondo.
Ed è più che sufficiente.

Nathaniel



Nessun commento:

Posta un commento