lunedì 18 marzo 2013

Sciabole e caimani



Il disgusto che da stamattina mi accompagna non riesce a placarsi.
Nausea, nausea perenne e incontrollabile.
Mi passerà.
Come mi passeranno le emicranie, che ora so bene che origine avessero.

Certo, oltrepassare il guado non è mai cosa semplice.
Ma è l'unico modo per "andare oltre", senza voltarsi più indietro.
E il disgusto - a quanto pare - è il mio prezzo per questo andare oltre, il pedaggio che devo pagare alla vecchia vita per correre incontro a quella nuova.

E' una sensazione nuova per me. La nausea.
Sartre mi comprenderebbe.
Ma non posso certo mettermi a dialogare con un morto.
Posso solo armarmi di un'enorme quantità di Amore e comprensione e guardare oltre la siepe da saltare.

Due domeniche addietro due persone hanno cambiato la mia vita.
E l'hanno cambiata davvero! L'avevano promesso e l'hanno fatto.
Perchè tutto ciò che sto "scoprendo", tutto ciò che si sta disvelando - nel Bene e nel male - sotto i miei occhi è davvero qualcosa di miracolistico, nonostante il dolore che porta con sé.
La Verità - prima di essere miele - funge sempre un po' da veleno.

Susanna tempo fa mi citò un proverbio zen che recita più o meno così: "Grande male, grande Bene".

Con quello che ho passato in questi giorni, minimo il 23 marzo mi aspetto un castello intestato a mio nome.
Minimo.

Francesca





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