mercoledì 27 marzo 2013

Pulp road



Noi creiamo la nostra realtà.
Credo che non lo dirò mai a sufficienza.
E come?
Attraverso i desideri, attraverso i sogni, attraverso tutto ciò che attraiamo pur senza esserne consapevoli.
Anzi, per assurdo esserne inconsapevoli amplifica il processo.
Soprattutto in negativo.

Noi ci identifichiamo il più delle volte in una realtà di dolore, di miseria e di separazione.
I motivi? 
I più svariati.
Ma ciò che conta non sono tanto le ragioni per cui questa identificazione funziona.
Piuttosto sono importanti le ragioni che ci spingono ad USCIRE da tale identificazione, a cambiare rotta, a togliere gli ormeggi dalla banchina del porto e navigare in alto mare pur senza mappa, come suggerisce Gibran.
E cosa è così urgente da farci iniziare una simile impresa che ai più suona folle e pericolosa?
La nostalgia di Sé.
Del proprio vero Sé.
Quello incondizionato, incondizionabile, quello che - se interpretato con occhi umani - assomiglia ad un'Aquila reale. Un'Aquila libera, feroce, senza mezze misure, che vola in alto e non scende mai a valle.

Gli umani non impareranno mai a guardare un'Aquila: la vedranno sempre come un canarino o un fenicottero o al massimo un falco pellegrino.
Ma un'Aquila no. 
Resterà invisibile ai loro occhi come le navi di Colombo furono invisibili per gli occhi degli indigeni americani: esse erano al di là delle loro capacità cognitive. E gli occhi non vedono ciò che sfugge al controllo della mente.

Se volete volare con me dovete farvi Aquile.
O chiedere di essere da me trasportata, almeno per un po'.
Se volete volare con me dovete avere il coraggio di un guerriero, la curiosità di un avventuriero e la Coscienza di un santo.
Se volete volare con me dovete essere certi di volere e potere cambiare il nostro, il vostro mondo.
In caso contrario lasciate stare e scegliete la via breve: il mondo è pieno di cuccioli da addomesticare e da cui essere addomesticati.

Essere selvatici non è un destino, è una follia che si sceglie per mutare il corso del proprio e dell'altrui Universo.
Ma ci vogliono ginocchia dure e un Cuore millenario.
E una pazienza verso se stessi che non proviene certo da questa miserabile dimensione.

La Verità.
La Verità è un piatto assai indigesto per chi si è sempre nutrito di alibi.
Scegliete che cosa volete inserire nel vostro menu.
A tal proposito tuttavia mi sono accorta di un fatto strano che accade - ed è accaduto - spesso (per non dire sempre) nella mia vita: quando qualcuno si decide a scegliere qualcosa che mi riguarda si accorge inexorablemente che  il cuoco è già andato a casa.
Perchè il bistrot "Chez Giordanino" chiude tardi - questo è certo.
Ma chiude, prima o poi.
Nessun dubbio a riguardo. E nessuna eccezione.
Per nessuno. Mai.



Nathaniel





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