domenica 24 marzo 2013

Re-nano



Quando si è costretti a letto causa influenza attaccata dal virulento padre di famiglia non ci si può esercitare che nelle seguenti operazioni:

- leggere;
- scrivere;
- guardare film;
- riflettere e meditare;
- parlare al telefono con gli amici;
- soffiarsi il naso ogni 5 secondi.

Altre opzioni non ne trovo.
Forse ascoltare la pioggia che picchietta incessante sul soffitto della mansarda.

Avrei mille cose da riportare, mille discorsi fatti tra me e me.
Ma non sono ancora sedimentati al punto da vederli con chiarezza e da poterne parlare con tranquillità.

Ciò che so è che avevo perso un legame che ora ho ritrovato.
Perchè lo avevo perso?
Perchè accettare di cambiare vita - ancora! - non è una cosa facile per nessuno, nemmeno per me che ormai ho maturato una certa "abitudine" a tale circostanza.
Ci si devono assumere responsabilità notevoli, primariamente nei riguardi di se stessi.
E si deve imparare "l'abbandono". 
Cosa significa?
Significa fidarsi della Vita e del futuro anche se non si conoscono tutte le risposte, anche se non si può sapere esattamente cosa succederà (ma chi lo può sapere, dopotutto?).
E significa SAPERE (e intendo sapere davvero) che qualsiasi cosa accadrà, sarà per il nostro Bene superiore, a favore della nostra Evoluzione interiore (e anche esteriore, dati i Tempi che viviamo).

Il mondo fuori di noi e dentro di noi si stanno sovrapponendo.
Ossia... Ciò che noi siamo dentro velocemente diventerà ciò che noi sperimentiamo fuori.
Perchè?
Perchè non c'è differenza tra fuori e dentro, non c'è mai stata.
Ma ora la barriera che impediva agli occhi umani di "vedere" questo collegamento è stata rimossa, non esiste più. E noi "rischiamo" - come razza, come popolo - di diventare consapevoli di ciò che è davvero la "realtà": la proiezione diretta delle nostre convinzioni, dei nostri pensieri, delle nostre paure o - al contrario - della nostra capacità di credere.

Di credere in cosa?
In noi stessi. Nella Verità. Nella felicità che è un nostro PRIMARIO e sacrosanto diritto.

Di credere nell'Amore inteso come Energia che permuta il piombo dell'Anima in Oro puro.
Di vedere Dio nel nostro Cuore e non su qualche altare posticcio, a beneficio di "esseri umani" che poco o nulla sanno o credono di quello che vorrebbero far a noi adorare.

Bisogna cominciare a "guardare".
Non c'è più tempo per alcun tentennamento.
La Verità fa male talvolta - e chi lo sa meglio di me?????
Ma è l'unica Via per costruire una casa solida, la casa di noi stessi, del nostro Spirito.
La casa in cui ospitare l'Amore che - permeando le pareti della nostra abitazione - la farà coincidere con l'Amore stesso.
Potremo così venire illuminati dall'INTERNO, non da qualche formula magica fornita dal cerimoniale di turno.

Siamo il nostro miracolo.
Ogni giorno.
Per noi stessi.
A beneficio di tutti.

Perchè davvero abbiamo la possibilità di trasformare questa Terra in un nuovo giardino dell'Eden.
La scelta spetta solo a noi.
In questo momento storico così cruciale per l'umanità o la scelta la si compie con coraggio o la si subisce per pavidità.
In ogni caso - anche se sembra il contrario - siamo NOI ad effettuare questa scelta, anche sottraendoci a tale responsabilità.

Per quanto mi riguarda ribadisco la mia scelta ogni mattina, ad ogni risveglio.
Io Amo la Verità.
Io Amo l'Amore.
Io Sono l'Amore.

Tutto il resto non ha più alcuna importanza, per me.

"Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'Amore di Lui è perfetto in noi."

Dalla prima lettera di Giovanni Apostolo



Nathaniel



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