venerdì 15 marzo 2013

Fioritura indaco



Ebbene sì.
L'emicrania riesce a raggiungermi anche in "trasferta".
Se per punizione o premio ancora non si sa.
Di certo mi ha costretta a rimanere dove sono, nonostante i piani mattutini di "fuga".
Oggi ho ripensato alla mia vita, tra una fitta al capo e l'altra.
Alle migliaia di cose che ho vissuto, a quanta "esistenza" mi sia passata per le mani rispetto a quella di tanti coetanei, se prendo in considerazione una vita qualsiasi di persone a me vicine.
A volte mi accorgo di essere stanca, di anelare anche io come tanti alla "panchina verde".
E mi ricordo di come già fossi stanca a 20 anni.
Quindi possiamo immaginarci  a 36 come possano essere maturate certe cose!
Ma questi pensieri sono figli dell'emicrania, direte voi.
Può darsi.
Eppure capita di tanto in tanto di "tirare qualche somma".
Soprattutto per un'Anima che di anni sulla schiena se ne sente ben più di 36.
Il resoconto?
Beh, da un punto di vista strettamente "sociale" risulta essere davvero disastroso.
Nessuna certezza, né professionalmente né sentimentalmente parlando.
Nessuna prospettiva concreta, in entrambe le situazioni precedentemente elencate.
Nessuna "casa", nessun "nido" a cui tornare e sentirsi in pace, anche solo per 5 minuti.

L'unica vera certezza che ho è conoscere me stessa.
Sapere chi sono.
Conoscere la mia storia, guardarla spietatamente e amorevolmente negli occhi, senza paura, senza pudore.
C'è chi direbbe che nemmeno il più saggio tra i saggi raggiunge una simile meta, nella maggior parte dei casi.
Ma a me non interessa essere saggia, né essere considerata tale dal mio prossimo.
Cosa mi interessa?
Vivere nella Verità, vivere di Essa, respirarla, nutrirmene, indossarla ogni giorno come il più splendido degli abiti e farmi condurre a braccetto, come fosse il più innamorato dei corteggiatori.
La Verità costi quello che costi.
Mi costasse anche la vita stessa o la sanità mentale (o ciò che ne resta).

A tal proposito mi vengono in mente pochi versi che scrissi tempo fa e che vorrei qui menzionare:


Abbiamo venduto gli occhi
per averne cibo
da saziare lo stomaco.
Io, che ho venduto
il cibo, guardo
e digiuno.


Era il 2002.
E la stessa Verità fluisce ancora nelle mie vene.
Certe Vite non si scelgono.
Veniamo da Esse scelte, per uno scopo troppo grande da essere compreso durante il viaggio.
Alla fine di esso, venga presto o tardi, forse la Sapienza illuminerà a ritroso il cammino e mi fornirà una  pur fugace spiegazione alle mille domande che affollano la coscienza.
Spiegazione di cui mi accontenterò. 

Poco è e sarà sempre molto rispetto a niente.
Francesca






2 commenti:

  1. Sicuramente è l’effetto dell’emicrania: 16, 20, 36 … 82 fa lo stesso. Non fare mai il bilancio della tua vita. Sei cantante, musicista, poeta, mistica, maga, … forse anche una Winx. Per queste tue qualità i tuoi ammiratori ti leggono quotidianamente. Continua a essere artefice della tua realtà. Ognuno di noi è artigiano del suo mondo. Si è soli, ignari degli altri, di sé, del presente, del futuro e del passato. Sappiamo solo guardarci allo specchio, ma rimanendo nella penombra. Così riflettiamo il nostro mondo. Non importa se la tua presunta anima gemella non era tale. Fuggi via, sicura di non trovarla più. E’ normale così. Il tuo gemello non è di questo mondo. Tu rispetto a tanti altri piccoli artigiani, sei invece artista, artefice di una realtà più grande. Tu sai evocare il tuo mondo in un modo in cui i più non sanno fare. E’ la differenza che c’è tra un ritratto di van Gogh e una fototessera per il passaporto. Lascia il bilancio ai contabili ed eventualmente ai biografi, ma continua a raccontarci il tuo mondo.

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  2. L'anima compagna è tale.
    Se sono "fuggita" l'ho fatto proprio perchè quell'Anima è ciò che penso sia. E la distanza serve al disvelamento interiore, per sè e per l'altro.
    Per quanto riguarda le altre tue parole, che dire?
    Grazie.
    Addirittura una Winx.....
    Posso scegliere Sailor Moon???????
    :0)
    Buonanotte.

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