giovedì 22 marzo 2012

Salirò



Certi tipi di percorsi ti conducono per anni su strade in salita.
Sempre e solo in salita.
Senza panchine, senza Autogrill, senza nemmeno distributori automatici.
E tu lì che ti danneresti per un sorso di spremuta d'arancia.
Ma no. Bisogna salire: sudare e salire.
Da soli.
Perchè mica vuoi avere compagnia?
Chi va in montagna - e vuole arrivare così in alto - ci va da solo.
E si alza la mattina presto, che fuori c'è ancora il freddo della notte e le stelle fanno cucù all'orizzonte appena illuminato.
Mica sai quando tornerai. O se tornerai.
L'importante è salire.
Anche se non hai portato le scarpe giuste.
Anche se quando giunge la sera avverti il brivido dell'ignoto. 
Bisogna salire.

Quanto manca?
Sali.
Ancora molto?
Sali.
Ho fame!
Ci sono le more. Sali.
Ho sonno!
E' solo l'effetto della primavera. Sali!
Mi fanno male i piedi.
Ti riposi in cima! Sali...

In cima? E quando si arriva in cima?
Mica la vedi, la cima.
Solo sassi, erba, sole e pioggia, suole consumate, rovi e aghi di pino.
E lo stomaco sempre più vuoto, la testa pesante, il cuore quasi prosciugato da qualunque motivazione.

Ma poi arrivi. Ah sì.
Quando meno te lo aspetti.
E la vista ti mozza il fiato al punto che dimentichi fame e stanchezza.
E ti vien voglia di ricominciare.
Così riparti, un passo alla volta.
Senza far neanche più caso all'arsura, ai piedi gonfi, all'oscurità che avanza.
Sali e basta.
E a quelli che da sotto ti urlano "Ma c'è il chiosco lassù?" tu rispondi solo: Sali!
Perchè cos'altro mai varrebbe la pena di dire?

Francesca

8 commenti:

  1. Sai Francesca cosa ci negano? La "solitudine". Ed allora come se non bastasse il resto devi pure tenerli lontani...

    Giacomo

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  2. A me la solitudine non l'hanno mai negata.
    Ma forse io sono un caso limite....

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  3. Rifletti, vedrai che non e' cosi'.

    Giacomo

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  4. A me, invece, piace pensare che si sale sempre in cordata....solo così si può far tanta strada, ma, forse, sono un imbecille che conserva ancora fiducia in questo "stupido mondo involuto"...
    Saluti

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  5. Il percorso lo si può anche fare insieme ad altri.
    Ma poi il cammino è al singolare.
    Ognuno ha il proprio.
    Ma questa è solo la mia opinione.

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  6. Ognuno deve fare la propria strada ( e la fa)...potrebbe anche accadere che qualcuno inciampi, hai visto mai che trovi qualchedunaltro che ti regge la corda?.... poi, magari, solo uno raggiunge la (propria) vetta....o la raggiungono tutti?..quel piccolo traguardo interiore??..ed anche questa è la miserrima opinione-come vedi, piena di dubbi-

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  7. La Vetta? magari la raggiungessero tutti.
    Ma sulla Montagna della conoscenza non esistono le "corde".
    Si deve far da soli.
    Non è cattiveria.
    E' solo una legge naturale.
    Qualcuno ti può indicare forse le sporgenze più adatte a cui appigliarsi.
    Ma poi ciascuno deve contare sulle proprie forze.
    Il cammino si arresta dove ognuno è potuto giungere.
    Alcuni nemmeno partono.
    Altri si fermano poco dopo aver mosso i primi passi.
    Altri ancora si fanno forza e proseguono.
    Certo è che più ci si inoltra nel cammino e più si è soli.
    Perchè molti altri son rimasti indietro.
    E' così.
    Può piacere o meno ma questa è la realtà.

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  8. L'oscura silva è la nostra vita, le nostre paure, le nostre scelte-quelle che richiedono più coraggio, fanno più paura agli altri, che ti mollano, e quelle che ti lasciano solo-ciò non deve spaventare oltre misura; puoi sentirti-al limite-smarrito, ma mai incapace di andare avanti..si va, comunque, avanti, indipendentemente dagli altri...lo stronzo (absit iniuria verbis) ci sta, ma-si sa-shit happens....
    Circa il fatto che questa sia la realtà, molto poco ci piove...

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