mercoledì 14 marzo 2012

Al Dio sconosciuto

Beethoven - Testamento di Heiligenstadt


Beethoven dà sempre quel senso di vertigine universale quando riesci a farlo risuonare dentro, al di là della tecnica, della peristalsi interpretativa e di qualunque polemica.
E' come farsi massaggiare la schiena da Dio.
Per giunta chiedendoGli di concederti il bis.

"Noi, esseri limitati dallo spirito illimitato, siamo nati soltanto per la gioia e la sofferenza. 
E si potrebbe quasi dire che i più eminenti afferrano la gioia attraverso la sofferenza."
L. Van Beethoven - Lettera alla Contessa Von Erdody - 1815

Francesca

PS: Informo chi fosse interessato che domani l'orchestra del Teatro dell'Opera di Roma eseguirà la 4° e la 5° sinfonia di Beethoven diretta dal M° Pinchas Steinberg presso l'aula magna della Sapienza. Ore 20, ingresso libero.
A quel qualcuno che dovesse chiedere "Ci sarai anche tu?" rispondo: non ti resta che venire e verificare di persona!

PS2: Il titolo del blog è una citazione di un commovente romanzo di John Steinbeck che consiglio caldamente a chiunque sia in contatto con la sua componente spituale. A tutti gli altri è vivamente sconsigliato!
Buonanotte.

4 commenti:

  1. Mi interessa moltissimo ...ma non potrò venire.
    Al di là di quanto possa essere comunque perfetta, quella citazione tratta dalla lettera alla contessa lo è particolarmente per me in questo momento.
    Grazie
    Carla

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  2. Cara Carla,
    sempre lieta di "contribuire" in qualche modo alla Vita.
    Un bacione.

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  3. Anche se la frase - amio avviso, con tutto rispetto per Beethoven - andrebbe perfezionata.
    Afferrare la gioia tramite la sofferenza è il primo scalino, imprescindibile, sulla scala dell'evoluzione personale.
    Poi ne vengono molti altri.
    Uno - fondamentale - è proprio quello che coincide con lo scoprire che ciò che ieri era fonte di sofferenza è stato superato a fronte della nostra evoluzione e che questa è dibenuta fonte di illuminazione - se non perenne - almeno bastevole a non farci desistere nel nostro cammino verso l'alto.
    Buonanotte.

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  4. Verissimo, infatti la sensazione che si prova è proprio quella di essersi cuciti addosso, vivendo intensamente, una corazza indistruttibile che ci permette di salire sempre più scalini con sempre maggiore determinazione e tempra, a volte si cede ma si risale sempre più velocemente ho notato... e sempre per via dell'evoluzione/illuminazione, ne sono certa anch'io!

    Carla

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