Ci hanno insegnato a prendere, in questa vita.
Quello che si può, dove si può, da chi si può.
Per affermare se stessi, per la fama, per il denaro, per quello che viene chiamato "successo".
Ma il successo è solo un punto di vista.
E' una convenzione a cui tutti si sono adattati dalla nascita, pur inconsapevolmente.
E secondo questa convenzione un essere umano ricco, celebre (non importa per quali motivi) e potente è un essere umano di successo.
Per me le cose non stanno esattamente così.
Secondo la mia personalissima - e ovviamente discutibile - opinione un essere umano di successo è colui (o colei) che ha capito davvero qualcosa della propria umanità, che ha scavato e continua a scavare ogni giorno in cerca della Verità, che non si arrende innanzi alle difficoltà incontrate ma persevera, spinto dal desiderio di sapere, armato di rispetto per sè e per il prossimo suo, disposto a condividere le sue esperienze e il suo sapere con chi lo desidera, pronto ad aiutare chi vuole e chiede di essere aiutato e lascia andare per la propria strada chi non è "accordato" secondo le sue frequenze cognitive.
Questa per me è una persona - non di successo - ma che ha avuto successo.
Perchè il suo viaggio sulla Terra si è caricato di un significato profondo non solo per sè ma anche per le persone che ha avuto modo di incontrare e per merito delle esperienze che ha accumulato - buone e meno buone - la sua Essenza è cresciuta, si è arricchita, è divenuta partecipe di uno stadio superiore dell'Essere.
Mi si potrà accusare di vivere fuori dal mondo, di essere un'idealista.
La cosa - più che un insulto - mi parrà un meraviglioso complimento.
Il "mondo" e le sue perverse logiche, per come lo conosciamo, è ormai in fase di esaurimento.
E siamo tutti chiamati ad evolverci verso una nuova consapevolezza.
Ciò che oggi sembra un problema di fatto è un'opportunità.
Basterà smettere di guardarlo con gli occhi e iniziare a percepirlo con lo Spirito per sapere che questa è la Verità.
Francesca
Peccato non aver potuto partecipare prima a questo post.
RispondiEliminaCito: "...e lascia andare per la propria strada chi non è "accordato" secondo le sue frequenze cognitive".
Giacomo
La tua personalissima e discutibile opinione è da me fortemente condivisa!
RispondiEliminaCarla