Questa mattina mi sono svegliata pensando all'Abbandono e alla Fiducia.
Due concetti difficili non solo da interiorizzare ma anche - e soprattutto - da abbracciare.
E' comune vedere persone parlare a profusione di fiducia quando le loro vite funzionano come degli orologi svizzeri e procedono placide sullo stagno dell'esistenza.
Un po' meno comune è trovare persone affrontare veri e propri traumi, di qualsiasi tipologia essi siano (e penso ad Anna, a Susanna, a Marco, a Vincenzo), e vedere sui loro visi dipinta la capacità di credere, di vedere il Bene oltre la paura.
Eckhart Tolle - e con lui molti altri - suggerisce di concentrarsi sul momento presente.
Vero. Però - talvolta - anche il momento presente può essere carico di tensioni, di paure, di sconvolgimenti che vanno al di là della nostra capacità di previsione e di sana reazione.
Personalmente, più che al presente, vorrei dedicare un minuto alla Sapienza, quella che viene dal Cuore e non dalla testa. Quella che è madida di Luce in ogni singola manifestazione. Quella che non è mai stanca di donare e donarsi ad ogni istante. Quella che non ruggisce ma consola, materna e confortante.
La Sapienza è il nostro Ponte verso l'Infinito.
E' una Voce riconoscibile anche in mezzo ai tuoni più assordanti.
E' la mano con cui l'energia Cristica carezza tutte le creature dell'Universo.
Ecco. Stamani sono la Voce della Sapienza.
Canto con Lei, per Lei, per Suo tramite una melodia inudibile per questa limitata dimensione.
E per Suo merito nel mio Cuore trova rifugio ogni essere vivente del Cosmo.
Perchè per l'Amore tutto è possibile se ad Esso si è deciso di Abbandonare con Fiducia tutta la propria Vita.
Nathaniel
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