Come si può definire l'indefinibile?
Quell'infinitesimale attimo che trascorre tra la formulazione di un pensiero nebuloso e la sua messa a fuoco?
E come si può - infine - abbracciare l'indefinibile?
L'indefinito è infinito, è il Regno di Tutte le Cose Essenti e Non Essenti.
E' la nostra stessa natura, se solo riuscissimo ad accorgercene.
Quella natura che raccoglie in sé ogni conflitto per andar oltre, per essere condensazione dell'intento e del gesto nel medesimo istante.
Abbracciare l'indefinibile è dunque abbracciare l'Uomo che si è fatto infinito, travalicando i limiti materici imposti dalla nostra "realtà".
Una volta riusciti in un simile compito quel che viene dopo è solo accettazione.
Accettazione piena d'Amore per la Libertà altrui, quand'anche Essa si riveli al primo approccio per noi dolorosa.
Accettare il dolore è accettare di andare oltre il dolore.
E' ampliare la propria visione verso un mondo a cui apparteniamo di diritto, se solo avessimo occhi per vederlo.
Stamattina nevicava.
I templi sotto la neve a Kyoto, col profumo di incenso e i monaci che recitavano i sutra erano ciò che non mi aspettavo.
Le cose migliori della vita giungono sempre inattese.
Come scoprire di suonare insieme ad un esperto di bio-energetica, ad una coppia di fratelli praticanti il Tai Chi e ad un medium.
Il prossimo che viene a parlarmi di "caso" lo denuncio!
:0)
Adwen
Nessun commento:
Posta un commento