domenica 7 ottobre 2012

SI PUO' FARE!



Ci sono cose a questo mondo che sono difficilmente estirpabili.
La prima che mi viene in mente?
L'abitudine.
L'abitudine a credere che ciò che siamo, ciò che facciamo sia circoscritto ad un dato tempo, spazio e abbia confini incredibilmente solidi, come quelli del vostro comodino.
Tale abitudine rende l'uomo cieco anche innanzi alla verità.
Ossia: l'abitudine è una sorta di droga per l'organismo, una morfina inoculata ogni giorno che anestetizza la mente e la distoglie dal farsi le uniche domande che comporterebbero un cambiamento, ossia quelle giuste.
Perchè l'uomo è così schiavo delle proprie abitudini?
Perchè gli conferiscono una falsa sicurezza. Gli danno l'illusione che lo "status quo" sia eterno. Che non sia sensibile ai mutamenti che invece fanno parte intrinsecamente di quel sistema che usiamo chiamare "vita".
L'uomo preferisce essere schiavo delle proprie abitudini perchè ha il terrore di cambiare.
Di nuovo, perchè?
Perchè cambiare implica fondamentalmente una messa in discussione di ciò in cui si è sempre creduto.
Implica il fatto che l'uomo - anche se non dovrebbe farlo - si giudica. E non c'è cosa al mondo che lo faccia stare peggio. Per l'uomo medio cambiare un punto di vista non significa la possibilità di aprire la propria mente ma ammettere innanzi a se stesso di essersi sbagliato, e quindi giudicarsi in modo negativo.
Finché non si uscirà da questa impasse, si resterà per sempre schiavi dei propri pregiudizi.
Soprattutto nei riguardi di se stessi.

Come si fa a cessare di essere schiavi del giudizio?
E' semplice. Basta ammettere di esserlo. Basta ammettere a se stessi che si è vittime di questo sistema.
E immediatamente la coscienza svilupperà un modo nuovo di guardare la realtà, di relazionarsi con essa e anche di costruirla. Perchè noi siamo i creatori della realtà, anche se un concetto simile fa paura, perchè implica una TOTALE responsabilità nei confronti della propria vita, successi o fallimenti ne siano stati protagonisti.

La verità è una mela dura da tagliare. 
La maggior parte delle persone dunque ritiene sia preferibile accontentarsi della menzogna, sguazzare in essa ed essere da essa seppelliti, piuttosto che fare il minimo sforzo in una diversa direzione.
Tuttavia, ho sempre creduto che l'umanità abbia un debole per la verità.
Perchè la curiosità in fondo appartiene a tutti noi, in egual misura.
Viene solo messa a tacere con gli anni dall'abitudine di cui si parlava sopra.

Dare una chance al proprio destino non è nè un diritto nè un dovere, a parer mio.
E' solo una possibilità. Una possibilità che la maggior parte di noi non tiene nemmeno in considerazione perchè la ritiene IMPOSSIBILE.
Ecco, io sono qua a dire:  "SI PUO' FARE!" - esattamente come disse Gene Wilder nell'ormai celeberrima scena di Frankenstein Junior. 
Si può fare non per fede, non per superstizione o per bizzarria.
Si può fare perchè oltre alle culture antiche, la scienza ce lo ha dimostrato, lo confessa: l'universo potrebbe essere una immensa proiezione olografica di cui ciascuna coscienza fa parte, in quanto forma di energia.
Fantasie? 
Sono desolata per chi si ostina a credere che le formule di Newton imparate al liceo valgano ancora in questo mondo. 
I fisici hanno dimostrato il contrario. I neurofisiologi hanno dimostrato il contrario. 
Non mi credete? Crederete alle parole di David Bohm e di Karl Pribram.
Chi sono?
Cercate e troverete le risposte.

"E' la domanda il nostro chiodo fisso".
Già. La domanda.
Fate in modo che le risposte che pensate di avere in pugno vengano messe in discussione senza sentire voi stessi messi in discussione. Voi non siete le vostre idee, nessuno è un'idea. 
Se l'idea se ne va, cambia, viene smentita da una nuova realtà, la propria identità non scompare.
Muta. Come tutto muta in questo universo ad ogni nanosecondo. 
Lasciate a voi stessi la possibilità di cambiare, di perdere le foglie come un albero in inverno e farne nascere di nuove.

"E' la domanda il nostro chiodo fisso".
Cercate la vostra domanda.
Ed otterrete la vostra risposta.

Io - dal canto mio - sto ancora cercando.
Francesca




2 commenti:

  1. Già, si può fare... Si può incontrare per caso nella rete una rara Mente amica che, ogni volta che si mette alla tastiera di un computer, infonde con le sue semplici, inequivocabili, dolci e decise parole la fiducia che ancora ci sia una possibilità di superare questo mondo e soprattutto questo modo di vivere che ormai incasella ciascuno nel proprio ruolo.
    Le tue parole sono diamanti cristallizzati nella kimberlite di questa magmatica rete Internet!

    ice

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  2. Ecco...
    Ora sono imbarazzata e senza parole, come le vignette della settimana enigmistica!!!!
    :0)
    Un bacione.

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