sabato 27 ottobre 2012

Pace alle donne di buona volontà



Ci sono caduta ancora nella trappola del "sciorina come un decalogo all'amico che ti telefona qual genere di successi stai ottenendo nella vita perchè lui ti obbliga a tenere quel genere di conversazione".
Un po' me ne vergogno, in verità.
Avrei dovuto ormai risolvere questo tipo di problema dentro di me.
Se la legge d'attrazione funziona - tuttavia - devo debitamente considerare che questa telefonata me la sono cercata, in un modo o nell'altro.
Sarò stata in debito energetico, per via del concerto affrontato nel pomeriggio.
Concerto impegnativo e gratuito perchè per beneficenza.
Tuttavia... Un concerto per beneficenza non esclude la gratitudine da parte di chi lo organizza e un minimo di attenzione e premura verso gli esecutori dello stesso.
Della serie: suono gratis per una buona causa, ma questo non vi dà il diritto di trattarmi/ci come merce di seconda scelta capitata lì per caso (senza nemmeno soffermarmi troppo sul solito, vituperato cliché delle "donne che odiano le donne" per motivi che non sto qui a ripetere).
Ho studiato - e molto - per un programma simile; il rispetto e l'educazione sarebbero stati bene accetti, più di qualsiasi banconota, come compenso - almeno energetico.
Ieri sera la mia amica Susanna - col magnifico candore che la contraddistingue - mi ha chiesto: ma non vi hanno offerto nulla al bar dopo il concerto???
Tenera amica mia! A stento mi hanno salutato quando me ne sono andata...
La conclusione è ovvia: non si può suonare gratis nemmeno per beneficenza.
Perchè ormai il denaro è l'unica forma di "rispetto" che il mondo percepisce (che tristezza, posso dirlo?).
Da un'associazione umanitaria non me lo aspettavo ma è evidente che ormai le cose funzionano così a livello trasversale. 
Unica nota positiva: il pubblico. Poco, complice la pressoché totale mancanza di pubblicità, ma davvero attento e affettuoso. La sola vera ragione per cui continuo a fare il mio mestiere: regalare un po' di gioia a chi ne va in cerca in una sala da concerto.


Dopo un pomeriggio simile quindi tutto ci voleva tranne che una telefonata della serie "dimostrami chi sei e ti dirò se sei all'altezza di essere mia amica".
Ieri sera non avevo proprio la forza (fisica, emotiva ed esistenziale) di evitare una simile trappola e sono caduta nella rete.
Stamattina - tuttavia - ho rimesso a posto le cose.
Perchè, fino a quando tu non fai chiarezza dentro e fuori di te, vige sempre il motto "a volte ritornano".
Il che ti dà la possibilità di cogliere l'attimo fino all'ultimo momento della vita. 
Si spera dunque che la mia lezione in questo frangente io l'abbia finalmente imparata. 
Pur se provocata via sms. 

Infine, in parte contenta per la sopravvenuta consapevolezza mattutina e in parte devastata dall'amica emicrania, cercherò di tirare avanti come posso questo sabato uggioso, in attesa della neve prospettata su Chieri per la giornata di domani.
Nell'indecisione dilaniante se buttarmi su Castaneda o su "Dragon Age II".
Questi sì, che sono i veri dilemmi della vita!!!

Francesca






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