mercoledì 23 ottobre 2013

Silenzi montani



Facciamo un gioco.
Ipotizziamo per un solo momento che entro breve tempo da oggi potremmo ritrovarci in un mondo completamente diverso da quello che conosciamo.
Cosa ci porteremmo dietro? E cosa vorremmo assolutamente lasciare andare via?
A cosa daremmo un vero valore e cosa scopriremmo invece - con così poco posto a disposizione nella "valigia" - di aver finora sopravvalutato?
Quale attaccamento - a oggetti, ricordi, identità - sarebbe per noi più importante?

Personalmente se dovessi "partire" per un simile viaggio vorrei con me solo le persone che amo e che tanto significano per me.
Del resto potrei tranquillamente fare a meno.
In un mondo nuovo, basato su regole tanto differenti da quelle che conosciamo al momento, che senso avrebbero il denaro, un'auto, un vestito, una collana, persino un libro, un dipinto o una sinfonia?
Forse mi spingo oltre per la maggior parte degli esseri umani.
Già, perchè gli umani sono soliti identificarsi con quello che hanno e quello che sanno piuttosto che con ciò che sono.
Eppure - incredibilmente - se ci si ferma a riflettere qualche istante, io non sarei sempre io anche se privata di ogni cosa che possiedo? Persino da sola continuerei ad essere io.
Allora se in quella famosa "valigia" dovessi poter mettere una sola fra tutte le innumerevoli cose che affollano la mia vita, ecco che ancora sceglierei le persone. 
Perchè che senso avrebbe trovarsi in un mondo nuovo da soli?
Le case si possono ricostruire, i libri riscrivere, un'intera civiltà è in grado di risorgere. 
Ma l'Amore - quando manca - manca davvero.
E non si troverà nulla nell'Universo con cui sostituirlo.
Mai.

Nathaniel


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