mercoledì 30 maggio 2012

Bovini & Co.



In questi ultimi giorni sento - quando accendo la tv o leggo Facebook - soltanto 2 parole: paura (per il terremoto) e indignazione (per i politici che festeggeranno il LORO 2 giugno, perchè il popolo è popolo, ossia la mandria da mungere, se qualcuno ancora si illudesse del contrario).
Sembra ormai che l'intero mondo possa essere condensato in queste 2 parole: paura e indignazione.
Alt! Fermate i cavalli...
Il mondo là fuori, forse. Il mio certamente funziona in modo diverso.
Non perchè io non condivida il dolore e lo sgomento o la costernazione.
Solo perchè da queste emozioni MI SFORZO di far nascere qualcosa di buono. 
Per me. Che poi significa per tutti.
Dalle esperienze negative della vita si impara, evolvendosi ad uno stato superiore dell'essere. Altrimenti il dolore che senso ha? Quello della croce cristiana?
"Soffri così ti guadagni il Paradiso"?
Dubito che esista al mondo una frase più vacua e FALSA di questa.
Il dolore è importante perchè induce a riflettere, perchè ti fa fermare, rallenta i ritmi della vita frenetica in cui siamo indotti dalle circostanze a sopravvivere senza pensare e ti dà la possibilità di creare un "corto circuito".
Il sistema elettrico va in tilt e tu cominci a guardare l'esistenza da un punto di vista totalmente differente.
Ma non è il dolore che fa questo: è l'evoluzione dell'anima verso cui il dolore ci sospinge - e non è detto che per tutti debba essere il dolore, intendiamoci.
A chi me lo dovesse chiedere risponderei che sì, nella mia vita ho sofferto parecchio. Come si può soffrire in 3 o 4 vite condensate in una. Ma questo è successo perchè ho scelto la strada più difficile. Per fare prima, forse. O più probabilmente perchè ERA L'UNICO MODO A ME CONGENIALE.
Ne ho ricavato del buono?
Sì. Molto buono. Se qualcuno mi chiedesse se volessi rivivere le stesse cose per arrivare a capire quello che ho capito risponderei di sì, nonostante le atrocità che mi hanno marchiato a fuoco.
Perchè una volta che sollevi il velo di Maya non puoi - nè vuoi - più tornare indietro.
Ora mi chiedo: dal dolore del terremoto e dalla costernazione per i politici, che cosa sta imparando il popolo italiano? 
A lamentarsi. Ma quello lo sapeva far bene anche prima! Quindi?
Quindi nulla. E' un circolo vizioso. Problema-Azione-Reazione, lo definirebbe Icke.

Le mie riflessioni sul terremoto? Presto fatte.
Siamo in un continuo periodo di allineamenti planetari che - da che mondo è mondo - hanno sempre causato problemi di questo genere (a questo proposito vi consiglio di stare in all'erta per il 6 giugno, quando ci sarà l'allineamento con Venere, soprattutto se abitate al sud). 
Questo dovrebbe insegnarci un po' di umiltà verso la Terra, il Cosmo e farci capire che l'essere umano - nonostante abbia l'Iphone e le Mercedes - non è tutto sto granchè. Che di fronte a certe tradizioni millenarie (Maya, zulu, Indu) bisognerebbe mostrare un po' di rispetto e che non è detto che il fatto di andare su un aereo ci renda superiori o più SAPIENTI di popolazioni che - in fatto di storia e stelle - a quanto pare ne sapevano molto più di noi. 
Continuiamo a pensare alla Terra come ad un bidone della spazzatura. La Terra è viva.
Ora, se voi foste la Terra e aveste dei pidocchi che continuano a farvi venire il prurito, cosa fareste?
Vi grattereste.
La Terra (o Gea, come sarebbe meglio chiamarla) si sta grattando.
E la responsabilità è (quasi) del tutto nostra.
I parassiti siamo noi.

Le mie riflessioni sui politici? Ancora più concise.
Davvero pensate di vivere in democrazia e che quei signori vi rappresentino e facciano ciò che è meglio per voi?
Io penso che facciano il meglio per sè. Quindi il fatto che insistano a fare quello che avevano progettato è DEL TUTTO OVVIO. Ma se volete ancora credere alla "realtà" di Matrix, fate pure. E continuate pure a lamentarvi. Pronostico - con una precisione da indovina sumera - che, nonostante le lamentele, quei signori diventeranno ricchi, grassi e saccenti (e ci prenderanno per dove sappiamo) ancora più di prima.

Personalmente mi chiamo fuori.
Preferisco "scendere dalla giostra" e guardare la Verità in faccia.
Ognuno rappresenta se stesso, ognuno E' la propria Verità, ognuno E' Dio. 
Questo comporta ENORMI responsabilità, verso di sè, verso gli altri, verso l'Universo.
Ecco perchè la gente è sempre pronta a DELEGARE la propria parte al politico di turno, al Dio di turno, via via descrescendo fino al microcosmo quotidiano.
Personalmente preferisco assumermi in pieno la responsabilità dell'evoluzione piuttosto che ritrovarmi sempre qualcuno sulla schiena che mi batte il di dietro con un frustino da soma.
Questione di scelte.

Francesca

"Il mondo non va ristretto fino ad adeguarlo alla comprensione... è la comprensione che si deve espandere e aprire fino a includere l'immagine del mondo così come in effetti è."
Sir Francis Bacon 


6 commenti:

  1. Io credo che, a parte i soliti gretti e ignoranti, c'è pure chi s'indigna o si rattrista per senso di solidarietà per esempio, o perchè in quel momento si immedesima con le persone colpite dal sisma...cioè pure che l'uomo ha distrutto la terra alla fine c'è gente che è morta e questo dispiace.
    Il fatto che in Giappone per esempio ci sono terremoti più intensi di quello abruzzese ma non hanno quei danni dimostra pure che l'uomo se vuole, può fare qualcosa di buono per proteggersi meglio dal giusto grattamento terrestre, dimostrando che mettere in pratica la tecnologia e la scienza è vantaggioso.
    Sempre che sia corretto pensare ad una nostra esistenza come cosa giusta sulla terra...o per parassiti intendevi forse solo coloro che non la rispettano fino ad alterarne il suo naturale corso di vita...
    Ciao

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  2. Mettersi di traverso il carro coi buoi e' sempre la miglior cosa da fare :)

    Ciao
    Giacomo

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  3. Cara Carla,
    la scienza poco può contro certi fenomeni naturali.
    Se domani il Vesuvio eruttasse, a cosa servirebbe la scienza?
    A nulla.
    La "scienza" è la moderna religione di chi ha deciso che il cristianesimo sia passato di moda. Ma guarda caso la scienza - a parte aver inventato la lavatrice, cosa di cui la ringrazio profondamente - non ha reso la vita dell'uomo migliore.
    L'Iphone o la Tv hanno reso la vita più facile?
    Le macchine hanno reso la vita più facile?
    La lavatrice ha reso la vita più facile ma nessuno si ricorda chi l'ha inventata! Mentre invece tutti sanno chi è Steve Jobs. E cosa ha inventato Jobs? Un apparecchio per "telecomandarci" meglio a distanza.
    Vi siete mai domandati perchè il simbolo della Aplle sia una mela smozzicata??? Perchè rappresenta simbolicamente il Serpente chè concede all'uomo la conoscenza del bene e del male, ossia che ci strappa dal Paradiso terrestre. I simboli hanno grande importanza perchè sono EVOCATIVI, raggruppano energia e la trasmettono anche se noi - che tanto crediamo alla "scienza" - non sappiama più nulla di queste cose.
    Insomma, chi ha un apparecchio della Apple regala la propria energia a chi è all'ultimo gradino di questa piramide di potere.
    E chi c'è all'ultimo gradino?
    A questa domanda ognuno deve rispondere da solo.
    Per quanto riguarda il "dolore" del terremoto: è ovvio che ci siano persone sinceramente dispiaciute. Quello che io contesto è: dopo aver prodotto un'emozione bassa come il dolore empatico, cosa fanno le persone per trasformarlo POSITIVAMENTE?
    Tu dirai: ma non si può.
    Io rispondo: non si può solo perchè non si sa perchè farlo e come farlo.
    Ma si può.
    Ecco perchè ho scritto che il dolore deve essere ISTRUTTIVO altrimenti non serve a nulla. Tantovale che mettessimo su un Festival del Dolore. Così i Rettili si nutrirebbero per bene e noi ci ritroveremmo depressi e vuoti ancora più di prima.
    L'empatia verso chi soffre è fantastica se è costruttiva.
    Se serve solo a trascinare anche me nella sofferenza autoreferenziale diventa inutile, controproducente se non dannosa.
    Sono concetti molto lontani dal comune modo di vedere le cose, lo capisco.
    Ma non è la glorificazione dei nostri difetti che cambierà il mondo (o noi stessi, che è la stessa cosa).
    E' la denuncia amorevole degli stessi che ci farà evolvere.
    Lasciando ovviamente indietro chi - di quell'evoluzione - proprio non vuole sentire parlare perchè ancora la sua anima non è pronta.
    Francesca

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  4. Oddio, aspetta, io non trovo tutto quel che dici così lontano dal modo normale di vedere le cose, forse di molti si ma forse non per me perchè non faccio parte dei bovini evidentemente....(scherzo;) e certo che deve essere costruttivo (il dolore in questo caso) e io non dico assolutamente che non si possa trasformare positivamente, assolutamente mai pensata una cosa del genere!
    Mi riferivo semplicemente al fatto che chi pubblica qualcosa a riguardo sui social non sempre è un pecorone...quelli si riconoscono bene e sicuramente si, ce ne stanno troppi.
    Mi pare di capire cosa vuoi dire in generale circa le responsabilità da prendersi e l'evolversi...ma non dico "non si può fare" dico semplicemente "se non lo facciamo tutti cosa risolviamo in pochissimi?" e comunque il fatto che in molti non vogliano farlo non vuol dire che allora che rinunci a farlo pure io.
    Anche risvegliando le coscienze non so quante siano pronte appunto a risvegliarsi!
    Stare avanti è bello, non farsi trascinare pure, ma se in troppi rimangono indietro facendo parte di questa società così strutturata, difficilmente non le subiremo pure avanti... le nefaste conseguenze...quindi siamo sempre lì, chi si risveglia bene e poi ci sarà sempre un nutrito numero di sordi che non vogliono sentire.
    La scienza di per sè è fondamentale, per me, dipende sempre dall'uso che se ne fa...come dicevo, nulla può fare contro la natura ma se la si sfrutta al meglio (la scienza) può funzionare meglio, se così si può dire, pur se la terra continua i suoi naturali e legittimi spostamenti.
    Sono troppo affascinata dalle discipline scientifiche in genere, il che non significa credere che tutto quello che studi o leggi sia verità assoluta ma non si tratta nemmeno di fandonie.

    Il discorso è lungo e ridurlo a un commento mi è difficilissimo, spero nella sintesi di non aver sminuito quel che volevo dire :)

    Carla

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  5. Su una cosa mi permetto di insistere: cambiare se stessi E' cambiare il mondo. Non è una frase fatta o un bel modo per abbracciare la new age.
    Noi siamo il mondo. Noi siamo tutti collegati l'uno con l'altro. Siamo come parabole che ricevono e ritrasmettono un segnale.
    Se io riesco a ricevere un segnale orribile, ad ignorarlo, trasmormarlo e ritrasmetterne uno positivo HO CAMBIATO LA REALTA'.
    In senso ASSOLUTAMENTE CONCRETO.
    La "realtà" è molto più fittizia di quel che crediamo. E' una nostra percezione. Noi la "vediamo" così perchè riusciamo a canalizzare solo una piccola porzione di frequenze. Se riuscissimo ad espandere queste frequenza ci accorgeremmo che gli occhi vedono ben poca cosa rispetto a quello che c'è.
    Ripeto, il concetto espresso nel film "Matrix" non è una METAFORA. E' la VERITA'.
    E' difficile ammetterlo. E' difficile anche solo concepirlo.
    Ma questo non significa che non sia vero.
    Siamo noi che ci dobbiamo adattare alla Verità, non viceversa.
    Nel film Neo fermava le pallottole col pensiero.
    Pensa cosa possiamo fare noi anche solo prendendo consapevolezza di certe cose.
    Noi interrompiamo il segnale "fasullo" e ne mettiamo in circolo uno nuovo, fatto di vibrazioni alte, di armonia, di gioia, di possibilità infinite. Il segnale verrà captato e ritrasmesso, ancora, ancora e ancora.
    Ecco perchè è così vera la frase : Chi salva una vita, salva il mondo intero.
    Noi siamo tutti collegati, siamo Coscienza, siamo tutti Uno.
    Fino a quando il concetto di "separazione" imperverserà, un reale cambiamento non potrà esserci a livello globale.
    Ma cambiare la PROPRIA realtà è già cambiare l'Universo.
    Ecco perchè Gesù dice: Porgi l'altra guancia.
    Non perchè sia "buono".
    Il buonismo non c'entra nulla.
    Lo dice perchè colpire un altro è colpire se stessi.
    La scienza - in tal senso - è cieca perchè rifiuta questo genere di approccio. Ma non è un caso.
    Nulla di quello che accade è un caso. Dobbiamo smetterla di pensare che esista il "caso".
    Il caso è il modo in cui il "mondo" fa passare manovre scorrette che - se scoperte - cesserebbero di poter essere messe in atto.
    Prendere coscienza è faticoso, difficile ma d'altro canto presenta possibilità di sviluppo ed evoluzione pressochè INFINITE.
    Cosa dici, ne vale la pena?

    Francesca

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  6. Si, ne vale la pena e sono certa che cambiando noi stessi, cambiamo la realtà, per questo mi sforzo di farlo...ogni tanto mi scoraggio vedendo che molti che mi circondano credono stia facendo una cosa inutile, non tutti ovvio, o che continuano a deteriorare il mondo ma ...credo sia normale...

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