In questi ultimi giorni sento - quando accendo la tv o leggo Facebook - soltanto 2 parole: paura (per il terremoto) e indignazione (per i politici che festeggeranno il LORO 2 giugno, perchè il popolo è popolo, ossia la mandria da mungere, se qualcuno ancora si illudesse del contrario).
Sembra ormai che l'intero mondo possa essere condensato in queste 2 parole: paura e indignazione.
Alt! Fermate i cavalli...
Il mondo là fuori, forse. Il mio certamente funziona in modo diverso.
Non perchè io non condivida il dolore e lo sgomento o la costernazione.
Solo perchè da queste emozioni MI SFORZO di far nascere qualcosa di buono.
Per me. Che poi significa per tutti.
Dalle esperienze negative della vita si impara, evolvendosi ad uno stato superiore dell'essere. Altrimenti il dolore che senso ha? Quello della croce cristiana?
"Soffri così ti guadagni il Paradiso"?
Dubito che esista al mondo una frase più vacua e FALSA di questa.
Il dolore è importante perchè induce a riflettere, perchè ti fa fermare, rallenta i ritmi della vita frenetica in cui siamo indotti dalle circostanze a sopravvivere senza pensare e ti dà la possibilità di creare un "corto circuito".
Il sistema elettrico va in tilt e tu cominci a guardare l'esistenza da un punto di vista totalmente differente.
Ma non è il dolore che fa questo: è l'evoluzione dell'anima verso cui il dolore ci sospinge - e non è detto che per tutti debba essere il dolore, intendiamoci.
A chi me lo dovesse chiedere risponderei che sì, nella mia vita ho sofferto parecchio. Come si può soffrire in 3 o 4 vite condensate in una. Ma questo è successo perchè ho scelto la strada più difficile. Per fare prima, forse. O più probabilmente perchè ERA L'UNICO MODO A ME CONGENIALE.
Ne ho ricavato del buono?
Sì. Molto buono. Se qualcuno mi chiedesse se volessi rivivere le stesse cose per arrivare a capire quello che ho capito risponderei di sì, nonostante le atrocità che mi hanno marchiato a fuoco.
Perchè una volta che sollevi il velo di Maya non puoi - nè vuoi - più tornare indietro.
Ora mi chiedo: dal dolore del terremoto e dalla costernazione per i politici, che cosa sta imparando il popolo italiano?
A lamentarsi. Ma quello lo sapeva far bene anche prima! Quindi?
Quindi nulla. E' un circolo vizioso. Problema-Azione-Reazione, lo definirebbe Icke.
Le mie riflessioni sul terremoto? Presto fatte.
Siamo in un continuo periodo di allineamenti planetari che - da che mondo è mondo - hanno sempre causato problemi di questo genere (a questo proposito vi consiglio di stare in all'erta per il 6 giugno, quando ci sarà l'allineamento con Venere, soprattutto se abitate al sud).
Questo dovrebbe insegnarci un po' di umiltà verso la Terra, il Cosmo e farci capire che l'essere umano - nonostante abbia l'Iphone e le Mercedes - non è tutto sto granchè. Che di fronte a certe tradizioni millenarie (Maya, zulu, Indu) bisognerebbe mostrare un po' di rispetto e che non è detto che il fatto di andare su un aereo ci renda superiori o più SAPIENTI di popolazioni che - in fatto di storia e stelle - a quanto pare ne sapevano molto più di noi.
Continuiamo a pensare alla Terra come ad un bidone della spazzatura. La Terra è viva.
Ora, se voi foste la Terra e aveste dei pidocchi che continuano a farvi venire il prurito, cosa fareste?
Vi grattereste.
La Terra (o Gea, come sarebbe meglio chiamarla) si sta grattando.
E la responsabilità è (quasi) del tutto nostra.
I parassiti siamo noi.
Le mie riflessioni sui politici? Ancora più concise.
Davvero pensate di vivere in democrazia e che quei signori vi rappresentino e facciano ciò che è meglio per voi?
Io penso che facciano il meglio per sè. Quindi il fatto che insistano a fare quello che avevano progettato è DEL TUTTO OVVIO. Ma se volete ancora credere alla "realtà" di Matrix, fate pure. E continuate pure a lamentarvi. Pronostico - con una precisione da indovina sumera - che, nonostante le lamentele, quei signori diventeranno ricchi, grassi e saccenti (e ci prenderanno per dove sappiamo) ancora più di prima.
Personalmente mi chiamo fuori.
Preferisco "scendere dalla giostra" e guardare la Verità in faccia.
Ognuno rappresenta se stesso, ognuno E' la propria Verità, ognuno E' Dio.
Questo comporta ENORMI responsabilità, verso di sè, verso gli altri, verso l'Universo.
Ecco perchè la gente è sempre pronta a DELEGARE la propria parte al politico di turno, al Dio di turno, via via descrescendo fino al microcosmo quotidiano.
Personalmente preferisco assumermi in pieno la responsabilità dell'evoluzione piuttosto che ritrovarmi sempre qualcuno sulla schiena che mi batte il di dietro con un frustino da soma.
Questione di scelte.
Francesca
"Il mondo non va ristretto fino ad adeguarlo alla comprensione... è la comprensione che si deve espandere e aprire fino a includere l'immagine del mondo così come in effetti è."
Sir Francis Bacon