mercoledì 22 febbraio 2012

Far and away



In questi giorni di forzato e agonizzante immobilismo fisico sono giunta a due principali conclusioni:  la prima è che decisamente intendo cambiare la mia vita; la seconda è che se non ci riuscirò sarà fondamentalmente colpa mia.
Certo le condizioni in cui mi ritrovo ad agire non sono così vantaggiose, nè stimolanti, nè sane da un punto di vista creativo. Certo viviamo in un mondo corrotto, fatto di gente corrotta che contribuisce al proliferare di situazioni corrotte. E certo, non si ha in generale più idea di cosa sia il valore, umano e professionale, morale e artistico.
Ma è pur vero che le persone come me non le si trovano dietro ad ogni angolo e che - a scanso di apparire presuntuosa - non credo che compiti difficili siano affidati ad individui qualunque.
Parafrasando qualcuno : "E' uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo". 
Vorrei sorprendermi di me stessa, per una volta. E in bene, in meglio.
Vorrei tornare a credere ciecamente in un progetto e trovare la fiducia necessaria per realizzarlo, senza se e senza ma. 
Vorrei essere contenta, svegliarmi trepidante ed entusiasta e andare a dormire soddisfatta, magari stanca, di quella stanchezza sana che ti dà l'idea di aver fatto un passo in più verso la meta, giorno dopo giorno.
Sono pronta.
Il tempo delle incertezze è finito.
Il tempo del lavoro è giunto.

Francesca

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