In questi giorni mi è capitato di riflettere sul significato autentico del termine amico.
Nell'era facebookiana in cui "vali" a seconda di quanti amici telematici hai (e poco importa se ne conosci in realtà un millesimo del numero totale e con neanche un decimo di loro hai scambiato due parole via chat) mi sono domandata quale sia la valenza reale che la società è usa dare alla parola "amico".
Amico è qualcuno di cui conosco pressapoco status e generalità.
E' un compagno di bevute o di discoteca.
E' qualcuno con cui mi faccio una pizza ogni tanto parlando del più e del meno.
Amico è quello che clicca su "Mi piace" quando scrivo la battuta del secolo o pubblico un simpatico link con qualche scimmia che suona i piatti, modello Homer Simpson.
E' il collega che ti sorride perchè sa che sarebbe pericoloso non farlo.
O il collega che non ti sorride perchè sa che tanto tu non hai alcun potere sulla sua vita; quindi perchè essere gentile?
Amico è il tizio che senti di tanto in tanto per lamentarti del sistema Berlusconi.
Amico è quello che si lamenta con te del sistema Berlusconi, perchè tanto lamentarsi va sempre di moda.
Amico è chi ti telefona per sapere un risultato sportivo e condividere per un attimo fugace la gioia o l'ira, a seconda del risultato preventivato.
Amico è quello a cui fai vedere le 18 mila foto delle tue vacanze in Ecuador anche se a lui non gliene potrebbe fregare una cippa di meno. Ma lui, da buon amico, starà zitto perchè sa che potrà vendicarsi presto mostrandoti quelle del suo ormai prossimo viaggio in Thailandia.
Amico è l'uomo a cui fai vedere la tua donna, sperando che te la invidi.
Amico è quello che maledici dopo che ti ha soffiato via la donna: al quarto appuntamento lei ha capito che, se l'altro doveva guardarle le gambe, tanto valeva lo facesse a tempo pieno.
Amico, della serie: Ehi amico, va tutto bene? Tipica frase da film d'azione americano.
Amico, della serie: Ehi amico, va tutto bene? Tipica frase da film d'azione americano.
Amico: uno che conosci da poco o molto e con cui non hai mai parlato se non di tette, pallone e macchine sportive (se sei uomo); di smalti, uomini e vibratori (se sei donna).
Fin qui ho dato le versioni di "amico" che più spesso ricorrono nella società moderna, ossia il modo normale - sempre che esista la normalità - di essere amico. Ora vi darò la mia versione.
Amico è un tizio che, anche se lontano nello spazio, sai di poter chiamare anche alle 4 di notte dicendo: "Sono nei guai fino al collo, mi dai una mano?", nella certezza che ovunque sia, qualunque cosa stia facendo nel giro massimo di mezz'ora ti raggiungerà - e se non può, farà arrivare contemporaneamente l'FBI, la CIA e gli attori di CSI e di E.R., che magari non servono ma possono sempre aiutare.
Amico è lo stesso tizio per cui ovviamente tu ti comporteresti nel medesimo modo.
Infatti "amico" è anagramma di "ciamo", in dialetto nordico voce del verbo "ciamare", ossia "chiamare". Interessante.
Amico è quello che fa sapere a tutto il mondo che è tuo amico (compresi mogli/mariti, figli, colleghi etc), in primo luogo perchè è sempre fiero di esserlo, a qualunque costo; e in seconda analisi perchè non c'è nulla di sospetto o doppio in due persone che hanno un legame sincero alla luce del sole.
Amico è un uomo (o donna) per cui saresti disposto a sacrificarti d'istinto, perchè sai che è la cosa giusta da fare.
Con un amico potresti stare tutta la notte a parlare dell'uomo, di Dio, della vita, o di un semplice progetto che avete in mente. Ma potresti stare anche in silenzio nella certezza che non sarebbe poi tanto diverso.
Amico è quello che capisce che non solo lui ha bisogno di te ma che anche tu potresti aver bisogno di lui.
E non si sottrae a questa responsabilità, mai.
Amico è quello che ti chiama dal Sahara per dirti: "Erano 4 giorni che non rispondevi ai miei sms, mi sono preoccupato." "Ma non sei in vacanza in Marocco?" " E che vor dì? Che in vacanza non mi devo preoccupare?"
Amico è uno che non ha l'account facebook ma in compenso ha le tue chiavi di casa.
Amico è un tizio che usa ma non abusa di te, che sa sempre dov'è il limite e si ferma prima perchè sa che, andando oltre, potrebbe perderti per sempre e non ne ha nessuna intenzione.
Amico è "l'altro" rispetto a te per cui sei disposto a rivedere le tue priorità, i tuoi punti di vista e le tue opinioni correnti se lui ti dice che forse dovresti prendere in esame questa possibilità.
Amico è pazienza, tolleranza, contenuto e rispetto. Ed è riflesso oggettivo del proprio sè, per questo spesso fa paura.
Amico è quello che non ha paura di mandarti a fanculo, se ce n'è bisogno, perchè il vostro livello è paritario: nessuno guadagna nulla dalla rispettiva amicizia.
Chi è veramente amico aspetta, ma poi decide.
Nel vuoto, nella distanza e nel disinteresse per l'altro non c'è amicizia ma solo bisognosa, egoistica ipocrisia.
Per questo avere già 2 amici è sufficiente.
E' molto impegnativo. Forse più di un lavoro a tempo pieno.
Ma può dare un senso alla vita.
Se di un senso si è alla vera ricerca.
Quindi non chiamarmi amico solo perchè hai mangiato una volta a casa mia o mi hai fatto una confidenza.
Chiamami amico perchè hai bisogno di me nella egual misura in cui io ho bisogno di te per continuare a crescere in questa grandiosa sfida che è la vita.
Francesca
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