mercoledì 12 settembre 2012

Tra le segrete stanze



Cos'è la libertà?
Millenni di evoluzione e nessuno - con pratica certezza - ha coniato una risolutiva e universale definizione.
La libertà è essere ciò che si è potendo contare invariabilmente sul rispetto altrui per il nostro essere proprio in quel modo piuttosto che in un altro.
Non mi interessa cosa sia la libertà politica o economica o sociale.
Mi interessa a livello esistenziale, dato che gli altri aspetti della libertà dovrebbero essere figli diretti della definizione a livello metafisico.

Essere ciò che si è. 
Cosa significa?
Essere consapevoli.
E come si fa ad essere certi di essere consapevoli?
Qualcuno - secoli fa - aveva suggerito "sapendo di non sapere".
Questo è in assoluto il miglior primo passo che si possa muovere in direzione della verità.
Ma poi?
Quale dovrebbe essere il secondo?
Andare a ricercare il sapere.
E dove?
Nelle scuole, in biblioteca, nelle università?
Piuttosto vaga è la risposta a questo punto.
Nei libri nessuno mi potrà mai dire esattamente chi sono. Nessuno racconta quel genere di verità.
Ciascuno offre un punto di vista, condivisibile o meno a seconda dei criteri di valutazione che sono... nostri?
O di chi ce li ha appiccicati per tradizione, cultura e abitudine?
Ma allora... Io so di sapere che tutto quello che so potrebbe non essere farina del mio sacco.
Il discorso si complica.

Come fare luce su una vicenda tanto intricata?
Col silenzio. Ascoltando.
Qualcuno obietterà: ascoltando cosa?
Questo è il bello: nessuno lo sa.
Solo voi. Ciascuno di voi.

Se la verità e il sapere vengono occultati, nascosti o resi torbidi dal tempo, dalle "tradizioni", l'unico modo che si ha per accertare dove sia la verità è collegarsi alla fonte.
Sempre lo scettico di prima dirà: ma come? Parlando con Dio? E la bolletta chi la paga?
No. Non c'è bisogno di telefoni satellitari né di messe propiziatorie né di vani incantesimi di quart'ordine.
Connettersi con la fonte spesso significa fare silenzio.
Quando il silenzio arriva e stanzia nella nostra mente, si cominciano a percepire le strade giuste da percorrere. 
Al di là dei comuni modi di pensare, vedere, vestire, agire, dire fare baciare lettera o testamento.

Quindi, per tornare alla domanda primigenia: cos'è la libertà?
La libertà è l'assenza della paura.
In qualsiasi ambito. 
La paura di sé, del prossimo, della verità, dell'insoddisfazione, della perdita, del condizionamento, dell'età, della noia, dell'insuccesso, della povertà, dei legami, della solitudine, del denaro, del buio, della gente, delle distanze, dell'ignoto, del cuore, di osare, di fermarsi, di andare, di restare.

La verità rende liberi.
E la libertà ci rende la verità.

Fate il vostro gioco.
Francesca


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