lunedì 31 ottobre 2011

La strega Bachecca

 


Attenzione battaglione,
alla strega e al pentolone:
tutto il mondo è avvisato,
oggi il Sabba è cominciato!
Unghie, vermi e pipistrelli
io già mischio coi cervelli
per stanotte porre in uso
un liquame assai fituso.
Scomparite senza inganno!
O subirete il mio gran danno:
un filtraccio avvelenato
come pasto prelibato!
E domani all'alba prima
si distrugge l'autostima:
sopra al naso - oh che visione! -
regna un ricco pustolone!!!
 La strega Bachecca

Lou lou? Oui, c'est moi.



"Ma tu sei l'Araba Fenice"!

No, non sto citando un film, nè sono impazzita (non del tutto ancora, almeno).
Racconto semplicemente ciò che è accaduto ieri sera nei sotterranei del teatro dell'opera, durante l'intervallo tra il primo e il secondo atto di Bayadere.
A pronunciare la fatidica frase è stata Maestrina Ballerina, una blogger incontrata via web ovviamente (http://maestrinaballerina.blogspot.com/).

Lo so che può sembrare stupido ma... E' stato fantastico!
Talvolta quando si scrive un blog si ha la sensazione che - come diceva Julie - "vada in un gigantesco vuoto".
E tu sei lì che aspetti il più delle volte che il "vuoto" si manifesti in un modo o nell'altro.
Invece niente, nada, nicht.

E poi d'improvviso una voce squillante che proviene da una donna bellissima e sorridente ti dice :
"Ma tu sei l'Araba Fenice"?

Ehm, sì... Sono io.
Lo dico o non lo dico?
Mi sono sentita come una diva del cinema!
Va bene, è stupido. Ma è così.
Lo sapete che io dico sempre la verità, costi quello che costi.
Un sincero ringraziamento a Carla - alias Maestrina Ballerina - per il regalo che mi ha fatto!

Quindi stamattina si festeggiano nell'ordine:
- la fine delle 22 mila recite di Bayadere;
- Halloween;
- i blogger (tutti, nessuno escluso);
- i lettori dei blog (tutti, nessuno escluso);
- l'emozione della diretta.

Un agghiacciante urlo di  terrore per tutti voi.
Francesca

sabato 29 ottobre 2011

Halloween's project



Dopo tanto pensare alle varie opzioni per la serata di Halloween (inclusa una cena in un ristorante di grido con tanto di costume adeguato all'occasione) ho deciso di optare per una "semplice" cena casalinga di cui ho appena definito il menu. 
Volete saperlo?
Scommetto di sì.
Addobberò la tavola con candele mostruose e ragnatele, mi infilerò una maschera da strega (ovvero eviterò di truccarmi appena sveglia!) e preparerò nell'ordine:

- Vino caldo e scorza d'arancia;
- Tortini al roquefort, cipolla e pancetta;
- Lasagne alla zucca;
- Tajine di pollo alle albicocche:
- Cheesecake alle pere.

Qualcuno voleva essere invitato? 
Mi spiace. La prenotazione è solo per 2.
Ma siate invidiosi, molto, molto invidiosi.
Se di me o di lui... Beh, è vostra facoltà decidere!!!!!

Un bacio "stregato"
Francesca

Turbini e pasticci



Temo di aver sbagliato. 
O forse è il mio karma che ha sbagliato, chi lo sa.
Quante anime ancora devo scoprire di avere prima di porre finalmente la parola fine sul mio esplorare la vita che mi circonda?
Ed ognuna reclama la sua parte per sè. E il suo tempo.
Insomma, svegliarsi con la voglia di acquistare 10 libri, 7 paia di scarpe e fare 3 torte o un acquerello è difficile da gestire!
E pensare che c'è chi si annoia...
Beati loro!

Francesca

giovedì 27 ottobre 2011

I morti rimorti



Adesso basta.
Vi avviso, se mi vedrete in tv arrestata per omicidio saprete perchè.
Come si può essere svegliati per l'ennesima volta alle 8.30 del mattino dal vicino di casa che letteralmente sembra stia facendo venire giù la parete del mio salotto??????? 
Dopo 3 mesi ancora ristruttura l'appartamento??????

Ma cosa cazzo c'è in quella casa, i morti viventi? 
E come Penelope fa con la sua tela, gli zombies disfano di notte quello che lui fa di giorno?
Mi sta facendo diventare letteralmente matta.

Ma stavolta lo uccido: almeno si unisce ai suoi stramaledetti zombies e la facciamo finita.
Una volta per tutte. 

Francesca

mercoledì 26 ottobre 2011

Occhio malocchio, prezzemolo e finocchio



La mattinata di ieri è stata dedicata quasi interamente a preparare dei succulenti biscotti alla nocciola e gocce di cioccolato fondente che oggi porterò in teatro per la gioia (speriamo!) dei miei colleghi.
Per sopravvivere a 3 ore di balletto (e a 11 recite) un po' di zucchero è quello che ci vuole.
Rimettendo le "mani in pasta" però (è proprio il caso di dirlo) mi è tornata improvvisa e fatale la voglia di cucinare.
Quindi penso che novembre - mese di disoccupazione feroce! - sarà dedicato solo alle due seguenti attività: i fornelli e la palestra.
E la polemica politica, ovviamente!
Per quanto riguarda i fornelli, ho intenzione di sperimentare qualche altra ricetta di Julia Child - a questo proposito, mi sa che prima di partire per la recita pomeridiana mi vedrò il film per l'ennesima volta (sì, va bene, sono autistica, e allora?????); poi continuerò a provare nuove schede del mio libro sul cioccolato, sfornando dei tartufi al ruhm o delle pastefrolle bretoni laccate al fondente.
Sul fronte palestra invece ho intenzione di ammazzarmi di piscina e kick-boxing. Perchè in qualche modo le calorie andranno smaltite, non vi sembra?
Altrimenti che foto verranno per il calendario del 2012? 
Stile Botero?????

Ora vado.
Devo ancora rifare il letto, passare l'aspirapolvere, darmi una lavata e mettere qualcosa sotto i denti.
A proposito, qualcuno conosce una pozione per ammutolire una schiena ululante?
Le ali di pipistrello e il calderone già li posseggo.
Per gli altri ingredienti permango in attesa di notizie.

Francesca




lunedì 24 ottobre 2011

Apsinthion



Chi muore necessita di silenzio.
E ancor di più ne necessitano coloro che a quella morte sopravvivono, ammantati di dolore e costernazione.
Siamo nobili: smettiamo di osservare come dei guardoni dal buco della serratura l'indicibile strazio di coloro che piangono chi non è più.
Almeno questa piccola consolazione la meritano.
La scarna consolazione del nostro estremo, muto rispetto.

Francesca

domenica 23 ottobre 2011

Attendere prego....

 
Aspettativa.
Ieri mentre zigzagavo nel traffico di Roma - precisamente tra Flaminio e Piazza della Repubblica - ho iniziato a riflettere sul significato di questa piccola e apparentemente innocua parola.
Dopo un po', mentre ragionavo a voce alta (facendomi scambiare ai semafori per una schizoide posseduta), mi è d'impulso balenato il pensiero che segue: l'aspettativa è la vera causa di tutti i nostri guai. 
E' ciò che ci inocula pensieri torbidi, che ci fa interpretare la vita a modo nostro senza tener conto della realtà oggettiva. Ed è anche responsabile della nostra incapacità di reagire agli eventi, perchè ci rende ciechi innanzi all'evidenza.
Pensate ai soli rapporti umani, senza andare ad analizzare categorie esistenziali più complicate.
Io suppongo di avere un rapporto speciale con la persona x. Tuttavia la persona x magari non condivide la mia visione delle cose ma io questo tendo ad ignorarlo. Di conseguenza - secondo il mio punto di vista - mi aspetto che la persona x si comporti in maniera adeguata alla relazione che ci lega e quando essa delude le mie aspettative inizia un mulinello di pensieri - e di relative azioni - che nella maggior parte dei casi si rivelano del tutto inconcludenti. 
Ovvio. Si basavano su presupposti del tutto erronei! Come avrebbero potuto rivelarsi vincenti?
In questi casi quindi la domanda più logica da farsi sarebbe: dove ho sbagliato nella valutazione del rapporto?
Invece - siate onesti! - la maggior parte di noi reagisce pensando: che stronzo/a! 
L'aspettativa.
Quel non so che che ci rovina quotidianamente la vita senza che ce ne rendiamo conto.
E invece sarebbe così facile!
Alzare una cornetta, comporre un numero di telefono e dire: " Scusa la franchezza ma quanto è importante il rapporto che abbiamo per te?".
Ma questo vorrebbe dire mettere fine alle illusioni, una volta per sempre.
Allora forse la colpa è davvero nostra.
Nella maggior parte dei casi abbiamo solo paura di sentire dalla bocca altrui cose che sapevamo già e non avevamo la forza di accettare.
Così è la vita.

Francesca



sabato 22 ottobre 2011

I amar prestar aen*


L'ostinazione è una pessima qualità.
Soprattutto quando si dimostra cieca e irragionevole.
Ma ora basta.
C'è chi si rende conto e chi no.
Non è una mia responsabilità portare la luce a chi vaga per il mondo con gli occhi chiusi.
Vada dunque la mia Luce a chi la vede e la desidera per sè, per il proprio bene, per condividerla con altri.
A coloro che - nonostante gli sforzi compiuti - continuano a rispedirla al mittente, ignari, vada solo il mio augurio per una vita dentro le righe in cui sopravvivere, nonostante tutto.

Perchè vivere - vivere davvero - è tutta un'altra cosa.

Francesca

*E' una frase elfica. Significa: il mondo è cambiato. 


lunedì 17 ottobre 2011

Traditori nazionali


La gente ormai ha mangiato la foglia.
Nessuno è più cieco o sordo o impantanato davanti alla tv di regime.
La Verità avanza.
Con le tasche vuote non c'è più spazio per i compromessi a buon mercato.
I venduti rimangono tali, i ricchi che sfruttano i lavoratori anche.
E i cittadini italiani non hanno più bisogno di manovre squallide di potere degne di un Borgia dei giorni nostri.

Decapitazione di Maria Antonietta

Caro Silvio,
quando il tuo popolo ti dirà che ha 
fame e che non ha più pane, 
anche tu gli risponderai dicendo :
"Dategli le brioches"?

Francesca



PS. E poi dicono che studiare la storia sia inutile!





domenica 16 ottobre 2011

L'alba del giorno dopo



Roma.
Calma piatta.
Il risveglio dopo la bufera non potrebbe essere più silenzioso.
Come dopo ogni catastrofe che si rispetti.
Dispiace aver assunto il ruolo di Cassandra in questi tempi così tormentati.
Eppure nulla accade mai per caso; e le proprie "qualità" (se di qualità si può parlare) hanno sempre una ragion d'essere. Anche se al momento non ci riesce di comprenderla, di afferrarne il senso.
La manifestazione di Roma si è conclusa come mi aspettavo: tra visi increduli e spaventati, tafferugli, violenze e aggressioni.
Vero è che quello che è successo non era previsto dai pensionati che ho visto scendere alla stazione metro di Repubblica alle 2 del pomeriggio per unirsi festosi ad un corteo pacifico; nè dalle coppie di ogni età, alcune con bambini al seguito, che sventolavano bandiere multicolore lungo via Nazionale per unirsi a quella che sembrava una gigantesca rimpatriata tra vecchi amici; nè dai ragazzi adolescenti che come unica arma brandivano un megafono e la loro orgogliosa indignazione. 
Non era previsto da nessuno, lo scempio che si è consumato. 
Se non nei disegni oscuri di un movimento sotterraneo para-militare che ha investito la capitale con la sua violenza e il suo "sistema".
Da chi sia stato armato questo braccio violento lo lascio immaginare a voi.
Di certo non si trattava di dilettanti allo sbaraglio, ma di un vero e proprio mini-esercito organizzato, comandato e schierato, con una tattica di guerriglia riconoscibilissima e che certamente non era frutto di improvvisazione.
Chi e perchè ha voluto tutto ciò.
Questo è il vero quesito.
Non lo sapremo mai. Così come non vedremo mai i volti di quel manipolo di "arrestati" che certamente nel giro di qualche ora saranno tirati fuori dai guai da chi ha magistralmente operato dietro le quinte e usato una manodopera d'eccellenza per compiere il lavoro "sporco".
In verità, il lavoro è stato svolto in maniera magistrale: dai Black Bloc - che sapevano come, dove e quando attaccare e ritirarsi -; e dalle forze dell'ordine - che sapevano dove, quando e come rispondere nei tempi giusti alle provocazioni.
Risultato?
Il risultato è stato quello prefisso: il caos.
Manifestanti pacifici presi nel giro di vite di una soppressione violenta da parte di TUTTE le forze in campo.
E l'ideologia del rinnovamento globale - vera anima della manifestazione - spazzata via dalle bombe carta, dalle devastazione pubbliche e dai feriti accasciati sui marciapiedi.
Guardando la diretta tv ieri mi sembrava di osservare immagini provenienti dall'Iraq.
Qualcuno griderà all'esagerazione.
Ma io c'ero. Non sul luogo del "delitto", per così dire.
Gravitavo comunque in centro, in via Nazionale, a circa un paio di kilometri da S. Giovanni.
E vedevo il fumo salire dietro i tetti delle basiliche, i cordoni della polizia che fermavano passanti che si recavano al lavoro. E soprattutto assaporavo la tensione, quel "nonsochè" che fa sbarrare gli occhi alla gente comune e per un interminabile secondo la fa riflettere.

Ieri la storia di questo paese è cambiata.
Ieri abbiamo cominciato un capitolo nuovo, feroce, di cui siamo soltanto agli esordi e che offrirà capoversi inattesi lungo la lettura, rovesciamenti impensabili, una trama avvincente.
Peccato che questa volta nessuno di noi potrà essere lettore di un simile romanzo ma ne saremo tutti protagonisti.
Nostro malgrado.

Francesca

venerdì 14 ottobre 2011

Changing

« La libertà non consiste nell'avere un buon padrone, 
ma nel non averne affatto »
Marco Tullio Cicerone

Rifletto.
Rifletto sul fatto che domani a Roma è prevista una manifestazione nazionale (in parallelo a manifestazioni in altre 723 città nel mondo) che - a mio avviso - cambierà la nostra storia. 
Come paese, come società, come umanità.
Rifletto e mi sconvolgo. Mi sconvolgo del fatto che molte persone siano ANCORA del tutto inconsapevoli, distratte dalla propria vita quotidiana mentre intorno il mondo sta letteralmente crollando.
Ci si concentra sulle proprie meschine miserie, sul bisogno di sopravanzare professionalmente l'altro perchè si devono pareggiare i conti con la vita personale andata storta, sulla immobilità dell'esistenza perchè si ha troppa paura di ammettere quanto ormai le cose siano sull'orlo di un cambiamento definitivo.
La gente di questo paese (e non solo) è arrabbiata. Ma lo è davvero.
E' arrabbiata perchè ha paura, è sola, è disperata. 
E come i serpenti mordono per paura del nemico, la gente morderà, rapida, "indignata", feroce.
La storia insegna. Ma nessuno legge più libri di storia.
E se qualcuno ancora lo fa, li interpreta come fatti lontani nel tempo, che non possono vieppiù ripetersi.
Invece proprio questa è la lezione più importante della storia: ossia che l'uomo - gira e rigira - fa sempre gli stessi errori e per sanare quegli errori compie sempre le medesime mosse, prevedibili quasi al millimetro.
Ma le persone camminano e ridono, impantanate nel proprio ego, vittime della propria incapacità di andar oltre il velo sottile della realtà, della totale mancanza di immaginazione. 
Eppure basta aprire una finestra per sentire quanto l'aria sia cambiata.
Quindi sì, state pure nelle vostre case con le finestre chiuse.
Prima o poi vi arriverà un mattone direttamente in salotto e la realtà che non volete accettare si impossesserà di voi. 
Allora non avrete più scelta.
Ma in fondo, non è questo che avete sempre voluto?
Non dover scegliere?

La libertà costa. Molto.
Ma è portatrice di salvezza.
Siate dunque liberi, voi che potete.
E chi non può... 
Lo salvi chi può.

Francesca

PS: Comunicazione di servizio. La manifestazione partirà da Piazza Repubblica alle ore 14. Un amico che è nelle forze dell'ordine mi ha caldamente consigliato di NON USARE LA MACCHINA per eventuali spostamenti. Faccio tutti voi partecipi del consiglio.


DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL'UOMO E DEL CITTADINO
Parigi - Assemblea Nazionale Costituente 1789

Art. I.
Gli uomini nascono e restano liberi ed uguali nei diritti; quindi le distinzioni sociali non possono esser fondate che sull'utilità comune.

Art. II.

Lo scopo d'ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell'uomo vale a dire la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressione.

Art. III.


Il principio d'ogni sovranità risiede essenzialmente nella nazione, nè alcun corpo o individuo può esercitare un'autorità che non emani espressamente da quella.

Art. IV.


La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri; quindi l'esercizio dei diritti naturali di ogni persona non ha altri confini, se non quelli che agli altri membri della società assicurano il godimento dei medesimi diritti; nè questi confini ponno essere determinati che dalle leggi.


Art. V.


La legge ha il diritto di proibire le sole azioni nocive alla società; e tutto ciò che non dalla legge non è proibito non può essere impedito, e niuno costretto a far quello che essa non impone.

Art. VI.


La legge è l'espressione della volontà generale, avendo tutti i cittadini diritto di concorrere alla sua formazione, personalmente o per rappresentanti; e debb' essere per tutti la stessa, o protegga o punisca. Tutti i cittadini, come uguali ai suoi occhi, sono del pari ammissibili a tutte le dignità, cariche, pubblici impieghi, secondo la loro capacità, e senza altra distinzione che quella delle virtù e dell'abilità.

Art. VII.


Nessuno individuo può venir accusato, arrestato o detenuto fuorchè nei casi determinati dalle leggi e secondo le forme che esse hanno prescritte; e devono punirsi quelli che sollecitano, spediscono, eseguiscono o fanno eseguire ordini arbitrarj: ma ogni cittadino chiamato o arrestato in forza della legge, deve ubbidire immediatamente; resistendo, si rende colpevole.

Art. VIII.


La legge non deve stabilire se non pene strettamente ed evidentemente necessarie, e niuno può essere punito se non in virtù d'una legge stabilita e promulgata prima del delitto, e legalmente applicata.


Art. IX.


Dovendosi presumere innocente ogni uomo sino a che non sia stato dichiarato colpevole, se il suo arresto sarà giudicato indispensabile, deve però essere dalla legge severamente represso ogni rigore che non necessario per assicurarsi della sua persona.

Art. X.


Nessuno dee venir molestato per le sue opinioni, fossero anche anche sediziose, purchè la loro manifestazione non turbi l'ordine pubblico stabilito dalla legge.

Art. XI.


La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni è un diritto de' più preziosi per l'uomo: quindi ogni cittadino può parlare, scrivere, stampar liberamente, salvo a rispondere dell'abuso di questa libertà nei casi determinati dalla legge.

Art. XII.


La garanzia dei diritti dell'uomo e del cittadino rende necessaria una pubblica forza; questa è dunque costituita per il vantaggio di tutti, e non per particolare utilità di quelli, cui essa è confidata.

Art. XIII.


Pel mantenimento della pubblica forza e per le spese d'amministrazione è indispensabile una comune contribuzione, la quale debb' essere ugualmente ripartita fra tutti i cittadini in ragione delle loro facoltà.

Art. XIV.


Tutti i cittadini hanno il diritto di comprovare o da sè stessi o pe' loro rappresentanti la necessità della pubblica contribuzione, di approvarla liberamente, di seguirne l'uso, di determinarne la quota, la riscossione e la durata.


Proclamazione Repub. Romana - 1798

 Art. XV.


La società ha diritto di dimandar conto a ogni pubblico agente della sua amministrazione.

 

Art. XVI.


Ogni società, nella quale la guarentigia dei diritti non è assicurata, nè la separazione dei poteri determinata, non è costituita.

 

 

Art. XVII.


Essendo la proprietà un diritto inviolabile e sacro, nessuno può esserne privato, se non quando la necessità pubblica, legalmente constatata, l'esige evidentemente, e a patto d'un equo anteriore risarcimento.

giovedì 13 ottobre 2011

Gea*



Giovedì mattina. 
Il tempo langue a metà tra uno scenario post apocalittico stile Terminator e un quadro artico di Caspar David Friedrich. 
Ma è solo questione di luce, di riflessi perchè in realtà la calura umida e opprimente suggerisce ben altre ambientazioni.
Oggi devo studiare. Essere un concertino dovrebbe significare essere perfetti (o poco meno).
Almeno questo è ciò che gli altri si aspettano da te.
Avete presente a che genere di pressione si viene sottoposti?
Io grazie a Dio ho superato da tempo questo genere di coercizione mentale.
Semplicemente vivendo. Non ho fatto yoga, nè strani esercizi di arti marziali, nè sono andata a visitare delle rovine mistiche in Patagonia od ho parlato con il monaco buddhista di "grido" tra le nevi del Nepal.
Ho solo vissuto e capito che - in fondo - aveva ragione Eraclito con il suo "Panta Rei".
Già. Tutto scorre. 
Anche ciò che desidereremmo tenere inchiodato alla croce dell'eternità.
Tutto si trasforma, sotto i nostri occhi inermi e stanchi e fin troppo inconsapevoli.
Per mettere a tacere questa insolita eppur banale verità l'uomo ricorre ad ogni mezzo: dalla chirurgia plastica all'ottundimento televisivo, dai figli in provetta a qualsiasi dogma a poco prezzo.
Si agisce con la teoria e con la pratica. Ma a nulla vale questo sforzo.
Il Tempo ha sempre ragione.
A tal proposito ricordo con dolcezza una risposta che diede la Magnani alla sua truccatrice prima di un ciak: 
"Annarè, che facciamo, le copriamo queste rughe?"
E lei : "Ma no, ci ho messo tanto a farmele venire..."

Già. L'età è conquista di tutti.
La consapevolezza è dominio di pochi.

Francesca

*Gea è la Terra, la prima divinità greca nata dal Caos. Fu madre di Urano, che generò senza l'aiuto di alcuna figura maschile. Dall'unione di Gea e Urano nacquero i Titani. 

lunedì 10 ottobre 2011

This is not my fault


 
Stasera la casa è vuota. 
Una lampada viola riluce sul tavolino accanto alla tv, accesa ma silenziosa.
Non so perchè lo faccio. Mi capita da quando ho vissuto da sola la prima volta a Milano, circa 18 secoli fa.
Intendo, tenere la tv in funzione ma muta.
Forse allenta la tensione della solitudine. E distrae l'occhio dalla totale assenza di movimento.
Sono tutta un dolore: ho mal di testa, male alle giunture e anche al portafogli.
Oggi pomeriggio sono stata vittima di shopping compulsivo e ho dovuto affrontare per l'ennesima volta l'imbarazzante tragedia di trovarmi nuda in un camerino davanti ad uno specchio "wide screen". 
Ma - dico io - lo fanno apposta gli arredatori dei negozi a sistemare specchio, neon e sgabellini in modo da farci risultare alte 1 metro e un tappo e larghe altrettanto?
Io ben comprendo che per decidere quale capo comprare dobbiamo avere una visione chiara del nostro futuro acquisto ma credo anche che - di tanto in tanto - un bicchiere di prosecco di benvenuto, una calda luce soffusa e una poltrona imbottita metterebbero la cliente in una situazione psicologica più incline allo spendere.
Insomma, per dirla in breve, farci sentire totalmente inadeguate con il VOSTRO abito indosso - con i manichini taglia 32 che sorridono al di là della tenda della vergogna  - FORSE non aiuta molto la vendita.
Voi direte: ma tu oggi alla fine hai comprato!
Sì, certo, ma  a pranzo mentre il mio uomo si scofanava una Wienerschnitzel ripiena di formaggio io pasteggiavo con insalatina e zucchine grigliate. E - Dio mio! - beffa delle beffe il cameriere quando ha portato il mio piatto ha sussurrato al maschio beato e soddisfatto: Eh, le solite donne!
Ma come... Io, proprio io, che venero Julia Child, il burro, le crostate, i soufflè, il cioccolato, io che sfoglio pagine e pagine di ricette reali e virtuali per soddisfare anche i palati più esigenti, alla fine vengo scambiata per una banale, sciatta e psicologicamente instabile aspirante (mooooolto aspirante) anoressica???
Al diavolo i servizi fotografici! Alla fine mi sono lasciata tentare dal Caffè alla viennese e mi sono ubriacata di panna montata.
Certo, è da quando son tornata a casa che evito lo specchio.
E anche la soffusa luce viola del salotto non aiuta a farmi sentire meglio.
Quindi se qualcuno mi spiasse dal parcheggio di fronte mi scoprirebbe seppellita sotto svariati strati di coperte di pile e cuscini di innumerevoli fogge e colori. 
Ahi, cruda sorte!
Questa è la vita.
E domani si ritorna a Bayaderiggiare.
Meglio così. Più si lavora, meno tempo si concede all'autocommiserazione.
E poi al sovvenir del problema "parcheggio", tutto il resto del creato perde quel senso di originario estatico fulgore.

Francesca

venerdì 7 ottobre 2011

Sssssss....



Oggi faccio solo pubblicità ad un "collega" di blog.
Sono oltremodo disgustata per scrivere anche solo una parola.

http://nonleggerlo.blogspot.com/2011/10/go-pussy.html

Quando è troppo, è troppo.
Francesca

mercoledì 5 ottobre 2011

Il silenzio degli innocenti - Prove generali per una dittatura globale



Cari lettori,

in previsione della ormai prossima legge "ammazza-blog" comincio a salutarvi e ringraziarvi di avermi seguito in questa avventura cominciata ormai un anno fa.
I "politici" italiani (la riserva virgolettata è di rigore) hanno decretato definitivamente che il libero pensiero che circola su internet rappresenta una minaccia effettiva per i loro progetti futuri: hanno quindi deciso di tappare la bocca (o meglio, chiudere gli occhi) a tutti coloro che attraverso un pc - in questi ultimi tempi di autentico oscurantismo mediatico - cercano e diffondono informazioni con l'unico mezzo lasciato a loro disposizione, ossia il web.
Se passerà la legge bavaglio finirà un'epoca o ne inizierà un'altra, a seconda dei punti di vista.
Inizierà l'era dei carbonari del 2000, di coloro che - cercando di aggirare il potere centrale - invece di bigliettini cartacei si scambieranno mail politicamente bollenti; sarà l'era degli hackers, di coloro che cercheranno di infrangere il sistema in modo invisibile pur lasciando un segno; vivremo insomma sempre più nel mondo di Matrix.
Io non demorderò.
Non so se questo vi farà piacere ma di certo preferirei farmi arrestare che favorire l'autocensura mettendomi il bavaglio da sola.
Se vorranno oscurarmi facciano pure.
Le dittature non hanno mai avuto vita troppo lunga sempre per la medesima ragione: l'energia di un popolo non si può imbrigliare in eterno, come non si può fermare l'acqua per sempre.
L'acqua in silenzio scava, erode, paziente. E quando trova un microscopico buchino per passare distrugge tutto, senza guardare in faccia nessuno. 
Magari ci vorrà tempo, non sarà una presa di coscienza facile nè immediata.
Ma avverrà. Non perchè io abbia particolare fede negli italiani.
Ma piuttosto perchè ho fiducia nella razza umana, nel suo istinto primigenio di libertà che - anche se messo a tacere per secoli - d'improvviso è in grado di fare un balzo furioso in avanti e riportare la nostra specie nella giusta carreggiata.
Bisogna avere pazienza. 
Io ho imparato ad averne molta.
Quindi non scoraggiatevi mai. 
La disperazione è nemica di qualsiasi vittoria, sul piano personale, politico o sociale.

E ricordate sempre.
Gli esseri umani - per quanto affranti, ridotti al silenzio e alla solitudine - coltivano sempre un debole per la Verità. 

"I popoli imparano più da una sconfitta, che non i re dal trionfo."
Giuseppe Mazzini

La vostra fedele 
Francesca



martedì 4 ottobre 2011

The "Mary Star's" ghost train

 
 
"Caro Ministro Gelmini, tra un mese ci sarà il ponte dei morti: ci fa sapere cortesemente quanto abbiamo speso per costruirlo?"
 


Scusatemi, di solito non utilizzo parole altrui nel mio blog, soprattutto se rubate da Facebook.
Ma in questo caso ho fatto un'eccezione e sono sicura che capirete il perchè!
Penso che stasera mi riguarderò "La sposa cadavere". 
Mai titolo è stato più indicato in un simile frangente. Noto anche una certa somiglianza. E voi?
Ahahahahahahahahahah!
E hanno ancora il pudore di chiamarli "politici". 
 
Francesca
 
 
 

lunedì 3 ottobre 2011

Dulcis... strafundus



Stamattina Sevcik op. 8, op. 9 e op. 2
La gioia di essere violinista!
Sigh...

Lo so che molti di voi non capiscono.
E vi assicuro, va tutto a vostro vantaggio.

Per tradurre in termini pratici, è come se uno chef invece di cucinare una squisita ed elaborata pietanza preparasse per ore chili e chili di zabaione, montando le uova rigorosamente a mano. 
Perchè la tecnica è tutto, su questo non si discute.
Ma dopo 4 ore di "sbattimento" di tuorli e zucchero e un conseguente bicipite ercolino, a chi non scapperebbe un santione olimpico??????

Fate vobis.
Francesca


domenica 2 ottobre 2011

Carrea Potentia


Eccoci qui, ritornati a Roma dopo una pausa nordica di 4 giorni.
Conclusioni?
Sembrerà razzistico ma... 
La conclusione è che davvero il nord e il sud sembrano appartenere a mondi diversi.
Tribunale di Torino. Richiesta del casellario giudiziario.
12 minuti netti.
A Roma?
Boh! Forse 12 giorni, abbondanti.
Distanza coperta tra Chieri e Torino (14 km): 30 minuti, incluso parcheggio.
Distanza coperta tra via Boccea e Stazione Termini (11 km): un'ora e venti, parcheggio rigorosamente escluso.

Potrei continuare ma non ne varrebbe la pena.
A Roma in effetti un vantaggio c'è: nei ristoranti si mangia molto e bene a poco prezzo.
Sempre che si possa chiamare un vantaggio: la cellulite di sicuro ringrazia!

Prima o poi mi muoverò dalla città eterna.
Certo questa è più che una sensazione.
Per ora troppi affari mi tengono legata qui, anche se non sono più legami di cuore.
Ovvero: non amo più questa città come il giorno in cui mi ci sono trasferita.
Saranno state le delusioni o il traffico o il fatto che se vai in un pronto soccorso puoi chiamare direttamente le pompe funebri dall'ambulanza tale sarà l'attenzione che in ospedale ti riserveranno. 
O forse è solo stanchezza, è voglia di vedere posti nuovi, gente nuova. 
Di ricominciare.
Non so cosa mi riservi il futuro.
Non esattamente almeno.
Di certo so che avrò esattamente quello che voglio, perchè per ogni essere umano vige questa legge.
Che ne sia cosciente oppure no.

Francesca