« La libertà non consiste nell'avere un buon padrone,
ma nel non averne affatto »
Marco Tullio Cicerone
Rifletto.
Rifletto sul fatto che domani a Roma è prevista una manifestazione nazionale (in parallelo a manifestazioni in altre 723 città nel mondo) che - a mio avviso - cambierà la nostra storia.
Come paese, come società, come umanità.
Rifletto e mi sconvolgo. Mi sconvolgo del fatto che molte persone siano ANCORA del tutto inconsapevoli, distratte dalla propria vita quotidiana mentre intorno il mondo sta letteralmente crollando.
Ci si concentra sulle proprie meschine miserie, sul bisogno di sopravanzare professionalmente l'altro perchè si devono pareggiare i conti con la vita personale andata storta, sulla immobilità dell'esistenza perchè si ha troppa paura di ammettere quanto ormai le cose siano sull'orlo di un cambiamento definitivo.
La gente di questo paese (e non solo) è arrabbiata. Ma lo è davvero.
E' arrabbiata perchè ha paura, è sola, è disperata.
E come i serpenti mordono per paura del nemico, la gente morderà, rapida, "indignata", feroce.
La storia insegna. Ma nessuno legge più libri di storia.
E se qualcuno ancora lo fa, li interpreta come fatti lontani nel tempo, che non possono vieppiù ripetersi.
Invece proprio questa è la lezione più importante della storia: ossia che l'uomo - gira e rigira - fa sempre gli stessi errori e per sanare quegli errori compie sempre le medesime mosse, prevedibili quasi al millimetro. Ma le persone camminano e ridono, impantanate nel proprio ego, vittime della propria incapacità di andar oltre il velo sottile della realtà, della totale mancanza di immaginazione.
Eppure basta aprire una finestra per sentire quanto l'aria sia cambiata.
Quindi sì, state pure nelle vostre case con le finestre chiuse.
Prima o poi vi arriverà un mattone direttamente in salotto e la realtà che non volete accettare si impossesserà di voi.
Allora non avrete più scelta.
Ma in fondo, non è questo che avete sempre voluto?
Non dover scegliere?
La libertà costa. Molto.
Ma è portatrice di salvezza.
Siate dunque liberi, voi che potete.
E chi non può...
Lo salvi chi può.
Francesca
PS: Comunicazione di servizio. La manifestazione partirà da Piazza Repubblica alle ore 14. Un amico che è nelle forze dell'ordine mi ha caldamente consigliato di NON USARE LA MACCHINA per eventuali spostamenti. Faccio tutti voi partecipi del consiglio.
DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL'UOMO E DEL CITTADINO
Parigi - Assemblea Nazionale Costituente 1789
Art. I.
Gli uomini nascono e restano liberi ed uguali nei diritti; quindi le distinzioni sociali non possono esser fondate che sull'utilità comune.
Art. II.
Lo scopo d'ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell'uomo vale a dire la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressione.
Art. III.
Il principio d'ogni sovranità risiede essenzialmente nella nazione, nè alcun corpo o individuo può esercitare un'autorità che non emani espressamente da quella.
Art. IV.
La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri; quindi l'esercizio dei diritti naturali di ogni persona non ha altri confini, se non quelli che agli altri membri della società assicurano il godimento dei medesimi diritti; nè questi confini ponno essere determinati che dalle leggi.
Art. V.
La legge ha il diritto di proibire le sole azioni nocive alla società; e tutto ciò che non dalla legge non è proibito non può essere impedito, e niuno costretto a far quello che essa non impone.
Art. VI.
La legge è l'espressione della volontà generale, avendo tutti i cittadini diritto di concorrere alla sua formazione, personalmente o per rappresentanti; e debb' essere per tutti la stessa, o protegga o punisca. Tutti i cittadini, come uguali ai suoi occhi, sono del pari ammissibili a tutte le dignità, cariche, pubblici impieghi, secondo la loro capacità, e senza altra distinzione che quella delle virtù e dell'abilità.
Art. VII.
Nessuno individuo può venir accusato, arrestato o detenuto fuorchè nei casi determinati dalle leggi e secondo le forme che esse hanno prescritte; e devono punirsi quelli che sollecitano, spediscono, eseguiscono o fanno eseguire ordini arbitrarj: ma ogni cittadino chiamato o arrestato in forza della legge, deve ubbidire immediatamente; resistendo, si rende colpevole.
Art. VIII.
La legge non deve stabilire se non pene strettamente ed evidentemente necessarie, e niuno può essere punito se non in virtù d'una legge stabilita e promulgata prima del delitto, e legalmente applicata.
Art. IX.
Dovendosi presumere innocente ogni uomo sino a che non sia stato dichiarato colpevole, se il suo arresto sarà giudicato indispensabile, deve però essere dalla legge severamente represso ogni rigore che non necessario per assicurarsi della sua persona.
Art. X.
Nessuno dee venir molestato per le sue opinioni, fossero anche anche sediziose, purchè la loro manifestazione non turbi l'ordine pubblico stabilito dalla legge.
Art. XI.
La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni è un diritto de' più preziosi per l'uomo: quindi ogni cittadino può parlare, scrivere, stampar liberamente, salvo a rispondere dell'abuso di questa libertà nei casi determinati dalla legge.
Art. XII.
La garanzia dei diritti dell'uomo e del cittadino rende necessaria una pubblica forza; questa è dunque costituita per il vantaggio di tutti, e non per particolare utilità di quelli, cui essa è confidata.
Art. XIII.
Pel mantenimento della pubblica forza e per le spese d'amministrazione è indispensabile una comune contribuzione, la quale debb' essere ugualmente ripartita fra tutti i cittadini in ragione delle loro facoltà.
Art. XIV.
Tutti i cittadini hanno il diritto di comprovare o da sè stessi o pe' loro rappresentanti la necessità della pubblica contribuzione, di approvarla liberamente, di seguirne l'uso, di determinarne la quota, la riscossione e la durata.
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Proclamazione Repub. Romana - 1798 | |
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Art. XV.
La società ha diritto di dimandar conto a ogni pubblico agente della sua amministrazione.
Art. XVI.
Ogni società, nella quale la guarentigia dei diritti non è assicurata, nè la separazione dei poteri determinata, non è costituita.
Art. XVII.
Essendo la proprietà un diritto inviolabile e sacro, nessuno può esserne privato, se non quando la necessità pubblica, legalmente constatata, l'esige evidentemente, e a patto d'un equo anteriore risarcimento.