venerdì 1 luglio 2011

Sahara e dintorni



Penultimo giorno di lavoro.
La stanchezza è ormai palpabile.
Sarà il caldo che incide, probabilmente, o la continua tensione emotiva che tanto fa bene da un lato e così poco dall'altro!
Ma in ogni caso è quello che mi consegna alla "diversità" e tanto basta a giustificarne l'esistenza.
Come se avesse poi bisogno di una giustificazione...
Nonostante le evidenti censure che subisce nel mondo, il valore rimane per me l'unica meta e l'unico parametro con cui giudicare la realtà.
Nessun imbroglio, nessuna scorciatoia.
Nessuna scusa abbastanza valida.
Mi rendo conto come una simile ideologia mi consegni all'emarginazione e al silenzio, soprattutto di questi tempi.
Eppure sono contenta che qualcuno ancora ragioni in questi termini.
Sono rimasti talmente in pochi a conservare un simile pensiero! 
Quasi una razza in via d'estinzione.
Dovrei tatuarmi un panda sulla pancia, stile WWF.
Ma l'idea di avere un marchio sulla pelle come un capo di bestiame mi fa rabbrividire.
Non appartengo a nessuna "tribù" e - detto per inciso - va benissimo così.
Perchè mai dovrei simulare il contrario?
Giornata fiacca e umida. Forse pioverà.
Per ora vorrei solo strapparmi di dosso tutti i vestiti e uscire in bikini: mi sembra davvero di soffocare!
Ma forse non è colpa del tempo.
Solo dei tempi.
Che è tutta un'altra cosa.

Buona giornata a tutti
Francesca

PS: La sete chiede l'acqua. Una canzone dissetante per chiunque ne senta il bisogno.

"Anche la persona più piccola può cambiare il corso del futuro."

Nessun commento:

Posta un commento