martedì 18 febbraio 2014

Physical Paradox or psychosis?




Stamani mentre passavo l'aspirapolvere sul tappeto del corridoio avevo due pensieri fissi in testa: la trasformata di Fourier e il saldo del mio conto bancario. 
Mi chiedevo se con 118 euro totali potessi permettermi contemporaneamente una ceretta e la carne per la boeuf bourguignonne. Ho stabilito che della carne potevo fare a meno ma della ceretta proprio no.
E ho scelto con oculatezza. 
La trasformata di Fourier invece mi balenava in mente per via della musica: stiamo cercando un nome valido da dare al trio e mi sembrava opportuno - invece di scegliere le solite banalità legate ai compositori - creare un collegamento tra la musica e la fisica o la matematica, che di fatto sono anch'esse forme d'arte. 
Senza escludere che tale scelta sarebbe un palese omaggio alla mia/nostra fissazione con la fisica quantistica.
Ho però scoperto facendo una rapida ricerca in internet che altre persone avevano avuto prima di me la medesima idea: con mio profondo stupore ho trovato trii dedicati a Godel, a Heisenberg, a Escher (che matematico non è ma di stravaganze prospettiche si intende non poco!).
Di buono c'è che a Fourier nessuno finora ha pensato e nemmeno a Riemann o a Planck.
Escluderei a priori un nome come Einstein dalla lista delle probabilità: sarebbe eccessivamente altisonante e darebbe una visione del nostro trio altamente autocelebrativa. 
E noi non siamo certo personaggi di quella natura.
Tornata a casa dopo la ceretta - e con 25 euro in meno sul conto, il che porta il mio saldo a ben 93 euro - mi sono chiesta perchè non esistano corsi amatoriali di fisica per adulti: mi iscriverei al volo, se solo qualcuno decidesse di insegnare una materia tanto ostica ed impervia.
Certo non pretenderei di diventare un fisico di professione ma sentirmi profondamente ignorante in una materia che mi appassiona così tanto mi arreca un senso di disagio ben peggiore di quello procuratomi dal mio estratto conto. 
Non so esattamente cosa abbiano in comune una ceretta, gli euro e Niels Bohr eppure se questa equazione è venuta formandosi via via nella mia testa un insieme che li comprenda dovrà pur esistere, anche solo nel mio cervello.
Sarà che a parlare di Troposfera a colazione si fanno a volte ragionamenti al di sopra delle righe.
E il meccanismo celebrale inizia a muoversi in una direzione tutta sua, quasi fuori controllo.
Ma cosa sia il controllo ormai ho smesso di domandarmelo.
E' questione che proprio esula dalla mia sfera di interessi.

Un metronomo gorgheggia in soggiorno.
E fuori c'è un caldo irreale, quasi che l'inverno si sia ritirato di colpo in soffitta lasciando agli zefiri primaverili libero accesso all'appartamento terrestre.
Cosa ne verrà fuori da questa giornata Dio solo lo sa.
E forse nemmeno Lui.
Il che - a ben guardare - non ha alcuna importanza.
Il feudo dei nostri pensieri non ha mai fossati larghi e accidentati abbastanza da impedire a ladri e conquistatori di fare il lavoro per cui la natura li ha creati.

Nathaniel


PS: L'immagine di copertina si riferisce al celebre paradosso del gatto di Schrodinger.
      Se volete sapere di che si tratta cliccate qui: Paradosso del gatto di Schrodinger
      E se vi piacciono i paradossi ve ne propongo uno tra i più famosi e antichi della storia:
      Il cretese Epamenide sostiene che "Tutti i cretesi sono bugiardi".
      Buon arrovellamento celebrale a tutti!






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