giovedì 6 giugno 2013

Vasistas e Lucciole



A Chieri il Cielo permane azzurro.
Quasi da non credere!
Due giorni fa rivolgendomi a Dio, mio Padre o chi per Essi avevo chiesto un progetto in cui potermi imbarcare, per cui potermi impegnare, in cui poter credere ed essere felice.
Il giorno seguente sono stata accontentata, con un tempismo che va ben al di là di qualsiasi ragione e spiegazione logica.
Le mie scelte degli ultimi mesi - coraggiose o stupide, a seconda dei punti di vista - si stanno rivelando esatte.
La mia fuga da Roma, la mia decisione di non prendere parte al concorso che si terrà all'Opera...
Tutte scelte che ho fatto con l'istinto, andando incontro alle conseguenze più misteriose e imprevedibili.
Eppure la Vita mi sta dando ragione, mi sta dicendo: "Il Coraggio di seguire le proprie idee e di tener fede ai propri sogni è la migliore arma che ciascun essere umano abbia a disposizione per farsi meravigliare dai regali che la Vita concede, rapida e sorprendente".
Stasera ho il Cuore leggero.
Non tanto perchè il puzzle della mia esistenza sembra finalmente comporsi dopo mesi di forsennato delirio.
Quanto piuttosto perchè ho trovato la risposta all'enigma primo che mi attanagliava la coscienza: essere vivi significa essere in contatto davvero con se stessi e con ciò che di prezioso, autentico e - perchè no? - folle si porta nel Cuore. 
Altrimenti la Vita equivale ad una banale, sciatta e brutale sopravvivenza, ove tutto ciò che di divino può esprimersi attraverso il nostro operato è morto, sepolto, negato, ucciso proprio da noi stessi e dalla nostra miscredenza.

Stasera ho il Cuore leggero.
E dedico questo mio post a coloro che invece si sentono stanchi, affaticati e soli.
A coloro che proprio non sanno come fare per tirarsi fuori dai guai.
A coloro che sentono l'afflizione crescere di giorno in giorno, senza tregua.
A coloro che soffrono, impelagati nella palude del dubbio.
A coloro che hanno smesso di credere, se mai hanno creduto.
E a coloro che continuano a credere, ma in modo talmente labile da nutrire più lo scetticismo suicida che la fede nell'Energia Cosmica.

Noi non siamo soli. Non siamo piccoli né inermi.
Siamo grandi, immensi come Dio.
E di Dio abbiamo il volto.
Anche quando osiamo dimenticarcene.
Pensate un po' che creature incredibili noi tutti siamo se, pur nell'inconsapevolezza, manteniamo intatti i nostri talenti!
C'è di che commuoversi innanzi a tanta meraviglia, non vi pare?


Nathaniel

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