sabato 8 giugno 2013

Le cose semplici



Dopo la seduta di osteopatia di ieri sono letteralmente paralizzata.
Non esiste termine più appropriato per definire lo stato attuale del mio corpo.
Anni di tensioni che sono stati portati alla luce in un colpo solo.
Non potevo certo sperare oggi di poter correre la maratona.
Però mi sforzo di imparare anche da questo.
Penso a quanto sarà costato al mio povero corpo tenere all'interno tutto questo dolore.
Quanta forza e determinazione avrà dovuto impiegare per sopravvivere ad una simile sofferenza soffocata e resa muta dalla negazione?
Una quantità inimmaginabile.
Oggi ho compassione del mio corpo.
L'ho così maltrattato, mutilato, dimenticato nell'arco della mia vita!
E - cosa peggiore di tutte - l'ho sempre dato per scontato, quasi esso fosse lì a mia disposizione.
Invece no, esso esiste con uno scopo preciso.
Ed è nostro compito accorgerci di come il nostro corpo sia un miracolo, una vera Benedizione.
Dobbiamo imparare a rendere grazie di questo.
E dobbiamo imparare a rispettarlo, amarlo e soprattutto ascoltarlo.
Perché esso ci parla, anche attraverso il dolore, quando non gli rimane altro mezzo per comunicare con noi.

Quindi oggi ho deciso di celebrare il mio corpo, di rendergli grazie come si fa con una cosa preziosa, con un amico cui si vuol bene, con un Amore unico in un giorno speciale.
Spero vorrete unirvi a me e celebrare così anche il vostro, che certamente ha sopportato in silenzio diniego e paura, lotte e conquiste, cadute e resurrezioni.

Il corpo di Nathaniel







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