domenica 25 novembre 2012

L'intento

  

   "C'era una volta un uomo, dice la storia, un uomo comune senza alcun attributo speciale. Come chiunque altro, era un condotto per lo spirito. E, in virtù di quello, come ogni altro, egli era parte dello spirito, parte dell'astratto. Ma non lo sapeva. Il mondo lo teneva così occupato che gli mancava il tempo e l'inclinazione per esaminare davvero la faccenda.
      Lo spirito cercò, inutilmente, di rivelare la loro connessione. Usando una voce interiore, lo spirito svelava i suoi segreti, ma l'uomo era incapace di comprendere le rivelazioni. Naturalmente sentiva la voce dal profondo, ma credeva si trattasse dei suoi stessi sentimenti, dei suoi stessi pensieri.
      Lo spirito, per scuoterlo dal suo torpore, gli offrì tre segni, tre successive manifestazioni. Gli attraversò la strada fisicamente, nella maniera più ovvia, ma l'uomo pensava solo a se stesso, immemore di ogni altra cosa."
(...) "Ti ho appena descritto il primo nocciolo astratto" continuò lui. "La sola cosa che potrei aggiungere è che lo spirito, visto che l'uomo continuava a non voler capire, fu costretto a usare uno stratagemma. E l'inganno divenne l'essenza della via dello stregone. Ma questa è un'altra storia."
       Don Juan mi spiegò che gli stregoni ritenevano che questo nocciolo astratto fosse il piano degli avvenimenti, o un disegno ricorrente ogni volta che l'intento indicava qualcosa di particolarmente importante. I noccioli astratti, quindi, erano il progetto di catene complete di eventi.
(...)  Il processo attraverso il quale ogni apprendista nagual incontrava i noccioli astratti creava una serie di relazioni intrecciate attorno a quei noccioli astratti, incorporando i particolari dettagli della personalità e delle circostanze di ogni apprendista.
(...) "Sto cercando di introdurre le storie di stregoneria come argomento di discussione" rispose. "Non ti ho mai parlato specificamente di questo argomento perchè per tradizione lo si lascia nascosto. E' l'ultimo artifizio dello spirito. Si dice che il momento in cui l'apprendista comprende i noccioli astratti equivale alla posa della pietra che corona e suggella una piramide."

CARLOS CASTANEDA - Il potere del silenzio

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