venerdì 30 novembre 2012

Voltron forever






"Se non sei veramente pago di te stesso, non puoi essere utile agli altri; non puoi aiutare gli altri a raggiungere la propria soddisfazione. Se non stai straripando di estasi, di beatitudine, sei un pericolo per la società, perché una persona che si sacrifica diventa sempre sadica. Se tua madre, parlando con te, continua a ripeterti: “Ho sacrificato me stessa per te”, ti torturerà. Se il marito ripete continuamente alla moglie: “Io mi sto sacrificando”, sarà un torturatore sadico, e torturerà l’intera famiglia. Il sacrificio è un semplice trucco per avere poi la libertà di torturare l’altro."    
                                                                       OSHO


UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE A VINCENZO,
sia per la segnalazione di questo bellissimo testo che per aver spostato l'anteprima del film "Dracula, domani è un'altra notte" a dopo Natale per fare in modo che io - in quanto membro del cast - fossi presente all'evento!

Adwen


Creamy




E' strano rendersi conto dopo un'intera vita di come le varie Shambala trovate lungo il cammino fossero proiezioni di ciò che si aveva nel cuore. Che la felicità ivi contenuta non era reale ma solo un'immagine esteriorizzata del proprio sentire. E che era la propria stessa energia a rendere "magico" quel luogo, quella situazione, quelle persone...
Ho sempre scambiato la mia Forza Vitale con qualcosa che mi veniva donato dall'esterno.
In realtà capitava esattamente il contrario: era ciò che io stessa donavo ad avvolgere di un'aura magica le persone oggetto del mio Amore.
Insomma, vedevo il mio stesso Amore come fosse una emanazione altrui.
Perchè non credevo possibile essere capace di compiere un simile miracolo.
Ed ora - dopo aver molto rifiutato e negato e recalcitrato - devo ammettere la Verità, nuda e cruda.
Che è una Verità Universale, che appartiene a tutti, di cui tutti possiamo fare esperienza dato che ognuno dentro di sé è portatore di quella Fiamma inesauribile che scalda, rincuora e restituisce la vita anche a ciò che credevamo inerte, morto, senza più speranza.
Quando ci si dona gratuitamente, quando ci si abbandona al momento presente si riesce a sprigionare un'Energia misteriosa racchiusa all'interno di noi e nei veli sottili della "realtà" che ci circonda.
Abbracciare il mondo e il prossimo col proprio Cuore non si può imparare né insegnare.
Solo sperimentare.
Sono grata di averlo potuto provare da sempre, pur senza essere cosciente di quale immenso dono la Vita mi avesse concesso.
Il Suono è la Via su cui il Cosmo ha deciso di farmi camminare.
E allora dunque per Lui io canterò.
E per tutti gli Esseri che di quel Canto avranno bisogno.
Sia pure inconsapevolmente.

Adwen

Corpus Domini

Dalle Stelle arriva il Nunzio fatato che canta per noi l'Armonia Celeste.
Buona Trasformazione a tutti, dunque.
E benvenuti nell'Era della Verità.
Adwen



Metti la cera, togli la cera



E così le coincidenze sincronistiche hanno deciso di dominare interamente la mia vita.
Don Juan forse sarebbe fiero di me.
Dopo una infinitesimale parentesi in un monastero zen italiano è arrivata la proposta di una tournée in Giappone di 20 giorni.
E pensare che meno di un mese fa avevo guardato i monasteri del sol levante pensando: chi mai li vedrà? 
Ecco a cosa si riferiva Oscar Wilde quando scriveva: "Bisogna fare attenzione a ciò che si desidera perchè potrebbe avverarsi".
Caro Oscar, come al solito hai pienamente ragione!
Certo il tempo a disposizione per visite e gitarelle sarà poco ma sicuramente bastevole.
E poi - sinceramente - coinvolta in un evento simile non penso al "tempo" bensì alle circostanze, che sono a dir poco incredibili, se non sapessi come funziona la legge d'attrazione.
Quindi fidatevi: se inizierete a fare le domande giuste, arriveranno le risposte che volete.
Anche nel modo più bizzarro e impensato.
Per l'Energia Cosmica nulla è impossibile.
Siamo solo noi a mettere dei limiti dove davvero non ne esistono, se non nella nostra mente.

Francesca

domenica 25 novembre 2012

L'intento

  

   "C'era una volta un uomo, dice la storia, un uomo comune senza alcun attributo speciale. Come chiunque altro, era un condotto per lo spirito. E, in virtù di quello, come ogni altro, egli era parte dello spirito, parte dell'astratto. Ma non lo sapeva. Il mondo lo teneva così occupato che gli mancava il tempo e l'inclinazione per esaminare davvero la faccenda.
      Lo spirito cercò, inutilmente, di rivelare la loro connessione. Usando una voce interiore, lo spirito svelava i suoi segreti, ma l'uomo era incapace di comprendere le rivelazioni. Naturalmente sentiva la voce dal profondo, ma credeva si trattasse dei suoi stessi sentimenti, dei suoi stessi pensieri.
      Lo spirito, per scuoterlo dal suo torpore, gli offrì tre segni, tre successive manifestazioni. Gli attraversò la strada fisicamente, nella maniera più ovvia, ma l'uomo pensava solo a se stesso, immemore di ogni altra cosa."
(...) "Ti ho appena descritto il primo nocciolo astratto" continuò lui. "La sola cosa che potrei aggiungere è che lo spirito, visto che l'uomo continuava a non voler capire, fu costretto a usare uno stratagemma. E l'inganno divenne l'essenza della via dello stregone. Ma questa è un'altra storia."
       Don Juan mi spiegò che gli stregoni ritenevano che questo nocciolo astratto fosse il piano degli avvenimenti, o un disegno ricorrente ogni volta che l'intento indicava qualcosa di particolarmente importante. I noccioli astratti, quindi, erano il progetto di catene complete di eventi.
(...)  Il processo attraverso il quale ogni apprendista nagual incontrava i noccioli astratti creava una serie di relazioni intrecciate attorno a quei noccioli astratti, incorporando i particolari dettagli della personalità e delle circostanze di ogni apprendista.
(...) "Sto cercando di introdurre le storie di stregoneria come argomento di discussione" rispose. "Non ti ho mai parlato specificamente di questo argomento perchè per tradizione lo si lascia nascosto. E' l'ultimo artifizio dello spirito. Si dice che il momento in cui l'apprendista comprende i noccioli astratti equivale alla posa della pietra che corona e suggella una piramide."

CARLOS CASTANEDA - Il potere del silenzio

The longest journey



Chi lascia la via vecchia per la nuova....
Il celebre adagio recita così.
Ma non sempre i detti popolari sono fonte di saggezza e di luminosi consigli.

Chi lascia la via vecchia per la nuova ha fondamentalmente un gran coraggio.
Ed il coraggio - se posso portare ad esempio la mia semplice esperienza di vita - viene sempre premiato.
In un modo o nell'altro.
Non certo con oro e fama, intendiamoci!
Quello a cui alludo è un altro genere di premio, più nascosto e - come al solito - molto più prezioso.

Una scelta coraggiosa, fatta per Amor di verità senza tener molto conto delle conseguenze, ha il potere di trasformare le nostre vite, di accendere un fuoco alchemico all'interno di noi, un fuoco che è in grado - come per magia - di connetterci all'Uno e di regalarci una nuova e più ampia Visione del mondo. Anche solo per un momento.
Cosa poi ciascuno intenderà fare di questa nuova Visione, è compito di ogni singolo individuo scoprirlo.

C'è chi la utilizzerà per accrescere la propria consapevolezza, chi la propria compassione, chi la propria conoscenza eterica, chi il proprio Amore Incondizionato.
In ogni caso non dovrebbe mai essere usata per scopi egoici. 
Eppure c'è chi cadrà anche in questo tipo di abusi.
E' una scelta, un percorso irto di ostacoli.
E non bisogna mai giudicare una persona dagli errori in cui è caduta, bensì dalla sua capacità di ammettere l'errore e dalla sua volontà di riscattarlo attraverso nuove scelte, nuovi incontri, nuove possibilità.

Oscar Wilde scriveva "Le cose vere della vita non si studiano né si imparano, si incontrano".
Direi anche che si "riconoscono" dopo aver molte volte vissuto quelle non vere.

Ogni strada - pur in apparenza sbagliata - che conduce verso una meta giusta, conduce laddove noi desideriamo.
Frodo e Sam non sapevano dove dirigersi per arrivare al Monte Fato e di fatto sono stati deviati numerose volte su strade che conducevano lontano dal percorso voluto. 
Ma loro sapevano quale fosse la meta finale. E sono stati infine lì condotti, trainati da forze invisibili che spesso avevano l'immagine del loro stesso coraggio.

Se facciamo la domanda giusta, non importa quante risposte sbagliate arrivino.
A noi serve che anche una volta - una sola tra milioni - arrivi la risposta giusta.
E questo cambierà le nostre vite per sempre.

Quindi non abbiate paura di continuare a fare una domanda che rimane senza risposta.
E' proprio la domanda a contenere il seme nascosto della vostra futura saggezza. 

Fra - Adwen

PS: Il titolo del post coincide con quello di un bellissimo videogame con cui mi è capitato di giocare qualche anno fa.


sabato 24 novembre 2012

This must be the place



Senza parole.




«La paura ti salva, ti salva sempre.»
«La paura ti salva sempre: anche se bisogna scegliere una volta nella vita, 
anche solo una, in cui non avere paura.»
«E tu hai scelto qual è quella volta?»
«Sì: questa volta.»


Dal film "This must be the place" di Paolo Sorrentino



On and on and on and on and on and....



Dedicato a tutti quelli che - come me - hanno, e avranno sempre, 8 anni nel proprio Cuore!
E a tutti quelli che 8 anni li hanno davvero al momento presente...
Fra-Adwen




THE NEVER ENDING STORY 

Turn around, look at what you see.
In her face, the mirror of your dreams.
Make believe I'm everywhere,
living in your eyes.
Written on the pages is the
answer to a never ending story.
Reach the stars, fly a fantasy.
Dream a dream, and what
you see will be.
Lives that keep their secrets
will unfold behind the clouds
There upon the rainbow is the
answer to a never ending story.

Show your fear for she may fade away.
In your hands the birth of a new day.
Lives that keep their secrets
will unfold behind the clouds
There upon the rainbow is the
answer to a never ending story.
Never ending story.


venerdì 23 novembre 2012

Valinor


"Mi disse che non dovevo dimenticare nemmeno per un istante che l'uccello della libertà aveva poca pazienza con gli indecisi e quando volava via non tornava più."
Carlos Castaneda - Il potere del silenzio


Le parole hanno il potere di evocare qualcosa in cui crediamo ma a cui non siamo ancora giunti.
Hanno il potere di farci provare un sentimento anche se non siamo capaci di rinnovarlo nella vera vita.
Le parole hanno vesti d'oro e il loro uso risulta periglioso per colui che non fa seguire alla forma l'adeguato contenuto.
Esse sono lo specchio che riflette l'abisso della nostra inconsapevole coscienza.

Ho sognato di aver trovato Gran Burrone.
Ho sognato di essermi specchiata nella forma.
Ho sognato di aver abbracciato un concetto fatto uomo.
Ma è stato solo un sogno. 

Non ho alcun bisogno di trovare Gran Burrone.
Né di specchiarmi in forme archetipiche o abbracciare lo sdilinquito coraggio di una chimera ormai lontana.
Non ho bisogno di sognare quel sogno.

Io stessa sono quel sogno.
E nel silenzio - come scrissi molti anni fa - si ricompone ormai il mio Cuore,
dopo essere andato alla ricerca di sé tutta una vita.



Ora sono davvero pronta a salpare.
Adwen


U i vethed na i onnad*



SALMO COPTO

"Let me see thy image, my Holy Father, which I saw before the world was created, ... . Because of it I became a stranger to my kingdom ... .
I abandoned reason, ... thought, ... desire, since it guarded resolution and gave life to the aeons. The robe of light was set on them.
It is heavy upon me, the vesture wherein I stood.
I left my garment on the earth. … . I dress in the deathless robe.
The strangers with whom I mixed, me they know not; they tasted my sweetness, they desired to keep me with them. I was life to them, but they were death to me; I bore up beneath them, they wore me as a garment upon them. I am in everything, I bear the skies, I am the foundation, I support the earths; I am the Light that shines forth, and that gives joy to the souls. I am the life of the world; I am the milk that is in all trees; I am the sweet water that is beneath the sons of matter."


Grazie Tito!!!
Adwen

PS: Il titolo è in elfico e significa: "Non è la fine ma il principio".

Molto lontano, molto vicino





Dedicato a tutta la Terra, ai Suoi abitanti, siano esseri umani, animali o vegetali.
Dedicato a tutte le Anime che si spogliano dell'ego per far ritorno all'Uno.
Dedicato alla Bellezza intrinsicamente incisa nel Cuore di ognuno, per quanto nascosta Essa sia.
Dedicato a chi non vede e non ascolta, nella Speranza che possa presto vedere e ascoltare.
Dedicato a chi cerca il coraggio e lo trova pur tatuato nella propria debolezza.
Dedicato all'Universo, da cui noi tutti proveniamo e di cui facciamo parte pur inconsapevolmente.
Dedicato all'Amore che si spande come una Luce da ogni gesto gratuito che noi compiamo per il Bene nostro e altrui.

Dedicato a Te, che sei la mia guida invisibile da migliaia di anni, accogliente come una Madre, compassionevole e severo come un Padre, forte come un guerriero, Eterno come un sorriso in un giorno di pioggia.
Grazie.

Adwen


giovedì 22 novembre 2012

Grand jeté



Come si fa a scuotere le persone intorno a sé?
E' semplice.
Basta dire la Verità. 
Su se stessi, su quello che si percepisce degli altri, siano essi pensieri, desideri o modi di essere.
E' una cosa a cui nessuno pare più abituato, ormai.

Dovrei smettere di "indovinare" cosa la Vita mi riferisce?
Neanche per sogno.
Direste alle gambe di un tavolo di smettere di reggere il tavolo?
Ognuno deve rimanere fedele alle motivazioni intrinseche del suo viaggio terreno.

Io - con ogni probabilità - sono nata per creare scompiglio, mio malgrado.
Attività, a quanto pare, in cui sono piuttosto brava, dati i risultati conseguiti.

Ma in fondo non è poi così grave.
Laddove diventa necessario, io ballo da sola.

Francesca



S. Tommaso



Oggi poche parole.
Solo un video girato e inviatomi da un carissimo amico che ringrazio pubblicamente.
Ognuno tragga le conclusioni che preferisce.



Francesca


mercoledì 21 novembre 2012

Leone d'alta quota



Ormai dovrei esserci abituata, alle misteriose "coincidenze" che in questo periodo dirigono la mia vita.
Eppure a questo genere di cose non si fa mai l'abitudine.
Perchè?
Perchè in fondo (e forse nemmeno tanto in fondo) hanno un carattere "magico" a cui noi terrestri non siamo per nulla abituati, almeno nella maggior parte dei casi.
E prima di accettare che la magia potrebbe far parte della nostra vita in modo naturale se solo la lasciassimo entrare con semplicità e Amore, bisogna sbatterci la testa svariate volte.
E usare molti cerotti prima di andare avanti.
Questa mia riflessione è nata dalla lettura di un capitolo in particolare del libro "Vivere Zen" del Maestro Tetsugen Serra. E' destino che in questo momento io debba entrare in contatto con libri che mi "parlano", come già successe con quelli di Castaneda circa un mese fa.
Allora ebbi la sensazione che Don Juan si rivolgesse a me direttamente tramite i suoi insegnamenti.
Durante la lettura di questo capitolo del libro del Maestro Tetsugen ho provato per la prima volta in tutta la mia vita l'incredibile sensazione di aver come scritto io ogni singolo pensiero, ovviamente al di là di qualsiasi inutile forma di presunzione.
Due emozioni così diverse tra loro eppure egualmente sconvolgenti a soli 30 giorni di distanza l'una dall'altra.
Mi chiedo cosa potrà capitare entro il prossimo mese!
Intanto - per meglio far comprendere di cosa qui si stia parlando - intendo condividere con voi parte del capitolo in questione, intitolato "Lo Zen e la meditazione dell'Amore", nella viva speranza che Esso vi parli come ha saputo fare con me.

Buona lettura.



"(..) Amore è libertà, perchè Amore non è dominio: non puoi possedere l'Amore. Il frutto della pratica Zen è la Prajna, cioè la saggezza. La saggezza fa fiorire la Karuna, la compassione per tutti gli esseri, ciò che noi occidentali chiameremmo Amore Universale, Amore Incondizionato. 
(...) Nell'Amore l'indipendenza non è ammessa: Amore è dissolvere il proprio ego, la propria individualità. 
Amore è libertà, e noi abbiamo paura della libertà, perchè la libertà è incontrollabile e imprevedibile, altrimenti non sarebbe libertà. Non si può infatti pensare di regolare la libertà. 
(...) L'Amore non può essere oggetto di impegno, non è qualcosa che si costruisce o si mantiene, è libero, viene dalla libertà interiore e se ne va quando tale libertà è soffocata. (...) L'Amore non può essere consolidato, l'Amore non è un monumento; se lo diventa, è il monumento tombale dell'Amore.
(...) Le persone hanno paura d'amare, perchè amare è aprire tutte le finestre, tutte le porte e lasciare entrare il sole vivificante dell'altro. Hai paura che questo sole illumini zone che non vorresti scoprire, che i tuoi attaccamenti e i tuoi condizionamenti, le tue piccole sicurezze svaniscano al sole. E allora è panico. Meglio far uscire l'amore e dirigerlo come un cannone dove vogliamo noi, per annientare quello che vogliamo sostituendovi il nostro amore, cioè il nostro ego. Così facendo, l'amore non ci fa paura certo, ma non è amore: è potere, dominio, controllo dell'altro, è ricerca di riconoscimento del nostro ego nell'altro, è tutto tranne che Amore.
    Il fine dell'Amore è liberarci dall'io, dal vivere isolati nell'ego e riversare tutto se stesso nell'altro. Quando due persone si incontrano nell'Amore, c'è un momento magico in cui le vibrazioni dell'uno entrano in sintonia con quelle dell'altro: si è sulla stessa lunghezza d'onda, scompaiono i confini, tutto svanisce e i pensieri diventano leggeri. Ciò che prima nella vita ci sembrava insormontabile ora è superabile e più l'Amore è intenso e più le imprese impossibili divengono possibili, perchè più nulla è condizionato dai limiti del nostro piccolo io. 
(..) Quando si ama profondamente ogni persona, questa vibrazione prodotta dal nostro Amore si riversa positivamente, come un fiume in piena, sugli altri che allora, per quanto possano essere chiusi in difesa, avvertono nel profondo quest'energia positiva che li tocca, li avvolge. Spesso le persone, quando sentono quest'onda d'Amore, si ritraggono spaventate, hanno paura ad aprirsi e a entrare in sintonia, perchè non sanno, non conoscono che cosa può accadere. 
   Talvolta dobbiamo stare attenti a non soffocare d'Amore le persone, perchè l'Amore è così potente che può essere anche devastante. Ma quando è veramente Amore allora fa ritrovare tutta la magia del vivere. Il mondo esterno svanisce e i due innamorati rimangono soli anche se sono in mezzo a una folla. Questo isolamento tanto desiderato e sentito è il seme della trasformazione: è la meditazione dell'Amore.
(..) L'Amore è il desiderio di fondersi nell'altro, dove quest'altro rappresenta per noi il sublime, l'Assoluto, perchè è questo che l'uomo cerca inconsciamente nell'Amore.
(...) L'uomo non si conosce, ma vuole conoscersi. Il suo dramma esistenziale è essere consapevole di esistere, ma non sapendo chi è, inizia a identificarsi con tutto ciò che accade intorno, cerca attorno a sé la risposta alla sua domanda: "Chi sono io?". Innamorarsi dell'altro è afferrare se stessi perchè si trova nell'altro se stessi, ecco come avviene la ricerca dell'Assoluto attraverso l'altro. 
    L'Amore diviene così un profondo atto spirituale, l'inizio di un cammino."


La storia della mia vita in poche righe.
Altro che salto quantico!!!
:0)
Francesca

PS: Per onestà nei confronti dell'Autore devo precisare che la maiuscola nella parola Amore è stata introdotta da me, a parte quando Egli parla di l'Amore Universale e Incondizionato.
Se volete comprare il libro sopracitato qui di seguito potrete trovare il link sul sito di IBS in cui è in vendita: C.Tetsugen Serra: Vivere Zen

PS2: Grazie a Vincenzo per avermi inviato "per caso" la foto che compare all'inizio di questo post. 



martedì 20 novembre 2012

Prajna Paramita



"Solo chi non vive la via del Buddha da realizzato ha bisogno
di affermare la sua Via come unica verità:
per confermarla a se stesso".

Carlo Tetsugen Serra 

lunedì 19 novembre 2012

Eagle


Dedicato a Jasmina e Anna Lisa, per merito delle quali ho potuto vedere - e vivere - questo film.

"I will ride, I will fly, chase the wind and touch the sky."

Stasera mi firmo Adwen.
Domani si vedrà.

Fa Mulan






Anni fa cantai "Reflection".
Forse perchè mi sentivo proprio in quel modo: costretta ad indossare una maschera che non mi apparteneva.
Ora mi sento più affine alla protagonista del film Disney appena arruolata nell'esercito: debole nel corpo ma determinata nello spirito.
Chissà che succederà quando arriverò alla fine della pellicola!
:0)
Magari riuscirò a palesare la maga guerriera che dorme in me.
A dispetto di qualunque rogo.


Fa (!!!) Francesca

domenica 18 novembre 2012

Sangria epifanica remembering Proust' style




Inutile discutere in proposito: l'Ego è davvero un incredibile arrivista (stavo per scrivere stronzo ma poi - così, ad inizio post - mi sembrava dannatamente scortese!).
"Non sono mai infelice per le ragioni che credo", dice Eckhart Tolle - come mi ha fatto notare un caro amico qualche giorno fa.
Nulla di più vero.
Si è sempre infelici perchè si pensa a ciò che stato o a ciò che potrebbe verificarsi o non verificarsi in futuro.
Provare autentica e pura infelicità essendo completamente rivolti al tempo presente risulta per lo meno assai difficoltoso. Se non impossibile nella maggioranza dei casi.
Dunque stasera sono infelice perchè il mio Ego fa i capricci: dice di essere insoddisfatto per una ragione in particolare.
Ma in realtà l'Ego è SEMPRE insoddisfatto per qualcosa: le ragioni che di volta in volta adduce sono mere scuse, in cui noi cadiamo con tutte le scarpe.
Si impara anche da questo.
Osservando il suo - che diventa nostro a pieno titolo - comportamento a metà tra il ridicolo e lo sconsiderato.
Stamattina mentre praticavo la meditazione zazen ho preso coscienza del fatto che quando mi vergogno di qualcosa che ho fatto (per esempio sbagliare, non in un ambito specifico) automaticamente le mie spalle si muovono in un certo determinato modo. Quasi come un tic.
Non lo avevo mai notato prima.
La presenza sviluppata durante la meditazione mi ha aiutato a "vedermi", o meglio, a vedere dall'esterno la macchina biologica e le sue convulse reazioni di fronte al ferito autocompiacimento.

Lo so, lo so. Tutto serve nell'ottica del perseguimento della Verità (o assenza di Verità, che poi è la stessa cosa). 
Ma... Porca vacca!
Ogni tanto vorrei davvero essere una di quelle donne che pensa esclusivamente a quale borsetta comprarsi perchè sia  "intonata" alle scarpe da cocktail con cui ha finito solo il giorno prima di dilapidare lo stipendio.
Ho detto ogni tanto. Tipo........ 5 minuti ogni 3 mesi????
Invece no.
Al massimo so masturbarmi la testa con i "se", i "ma" e i "però".
Con la consapevolezza - per giunta - che sto facendo un'enorme boiata.
Insomma, oltre al danno pure la beffa.

L'unica vera consolazione che mi resta in simili momenti?
Sapere che fra 8 ore potrò gustarmi un caffè bollente.

Eh già, è proprio vero.
A volte basta poco, che ce vò????????????

Mi sa che stasera - complice l'Ego bastardo - mi toccherà perfino rimpiangere la Banshee...
Cordero de Dios!!!!!!
:0)

Francesca

Estrella



Il mondo vibra
e noi con esso.
Il mondo canta.
Ma noi, noi no.
Quando sapremo cantare,
l'Universo avrà nuovi esseri
da glorificare.



Francesca

Ritorni difficili



Come si fa a descrivere un'esperienza simile a quella che ho vissuto sulla mia pelle negli ultimi 5 giorni?
Quali aggettivi si dovrebbero usare? E quanti?

Dopo lunga riflessione a tal proposito - mentre ero in auto per il viaggio di ritorno - ho creduto che la semplicità fosse il miglior modo possibile per trasmettere un'emozione che ha attraversato tutti i "corpi" che noi possediamo: quello fisico, quello mentale e quello emotivo. 

Perciò ho deciso che una singola parola sarebbe stata bastevole per racchiudere un simile viaggio verso, attraverso e anche contro se stessi: illuminante.

Chissà perchè mi balzano subitanee alla mente le parole del film Contact : "Io ho avuto un'esperienza.... non posso provarla, non posso neanche spiegarla. Ma tutto ciò che conosco come essere umano, tutto ciò che io sono mi dice che è stata reale. Mi è stato dato qualcosa di meraviglioso, qualcosa che mi ha cambiato per sempre. Una visione dell'Universo che ci dice innegabilmente quanto piccoli e insignificanti e quanto rari e preziosi noi tutti siamo. Una visione che ci dice che noi tutti apparteniamo a qualcosa che è più grande di noi stessi e che non siamo, che nessuno di noi è solo. 
Vorrei tanto rendervi partecipi, vorrei tanto che tutti quanti, sia anche per un solo momento, potessero sentire quella venerazione e umiltà e speranza. 
Ma questo rimane un mio desiderio."

Una lampada riluce meglio nell'oscurità.



Devo ringraziare in modo particolare Manolo il cuoco Magico, Fernando (il cui nome giapponese non sono in grado di scrivere) capace di rendersi presente pur nell'assenza, Kodai Fratello di Suono, Daisei maestro perfetto di impermanenza e il bosco circostante l'Eremo Sanbo-Ji che ha risposto al mio canto con una inaspettata melodia di impareggiabile bellezza.
A tutti loro vada il mio Amore, scevro da qualsiasi intenzione e puro come cristallo di roccia.

Buonanotte e ben ritrovati a tutti.  
Francesca

PS: Per coloro che volessero informazioni su questo Eremo e sull'associazione (con sede a Milano)  ad esso direttamente collegata potete cliccare sul sito de Il Cerchio.
Se invece abitate nei pressi di Lodi vi consiglio di visitare il sito  Goccia Zen: l'insegnante di Tao Yoga e Zen Shiatsu che ivi pratica è riuscito - MIRACOLO!!!!! - a far passare l'emicrania in 20 minuti persino ad un caso disperato quale io sono.  NON SO SE MI SPIEGO..... :0)

martedì 13 novembre 2012

Miao



Sarò pure nel pieno del "tentativo di risveglio spirituale".
Ma questo non mi impedisce di osservare i comportamenti umani.
E quelli delle donne, anche.
Un atteggiamento altrui sul quale devo lavorare perchè davvero non sopporto?
La classica "gatta morta".
Sì, lo so. E' poco evolutivo fare discorsi del genere.
Quindi scrivo, mi osservo e ne rido, anche.
Eppure in parte il rodimento rimane.
Preferisco cento, mille volte il coraggio di chi - pur fuori luogo - esterna le proprie ragioni, giuste o sbagliate che siano, a chi "lavora ai fianchi per sfinimento" portando avanti il distintivo di "brava ragazza".

Sarà che io - una brava ragazza - non lo sono mai stata.
E ho sempre pagato lo scotto per gli errori compiuti.
Il che mi ha permesso di fracassarmi la testa moltissime volte e di andare avanti nonostante le ossa rotte.
Ora - che di nuovo non mi comporto da "brava ragazza" ed esterno il problema di fondo - dovrò di nuovo andare avanti.

Tanto tra un mese è il 21 dicembre 2012!
Forza Maya.....
:0)
Francesca

lunedì 12 novembre 2012

Lezioni di bellezza






I tre gioielli




Mercoledì si parte per il monastero Buddhista Soto Zen vicino Parma.
Ve la immaginate una come me a stare in silenzio per 5 giorni di seguito, a fare esercizi di Qi Qong e a imparare la calligrafia usata negli ideogrammi?
Io non ci riesco.
E se penso alla scena in questione, come già accadde al telefono con l'amica Susanna, mi viene una botta autentica di ridarola da sturbo.
Sarà colpa del nervosismo inconscio.
Perchè di fatto non so cosa aspettarmi da una esperienza del genere, anche se l'ho voluta fortemente.
E' una di quelle incognite che non sai come interpretare fino a quando non sono più tali e sono passate dal  mondo etereo dell'immaginazione all'universo della manifestazione sensibile.
Quindi poche chiacchiere.
Dopodomani all'alba si parte per Parma.

E che Dio - o Buddha, Krishnamurti  e Shakyamuni - me la mandino buona!
Francesca


domenica 11 novembre 2012

Pinna rossa




DEDICATO A TITO

"Dalla cronaca dell'Akasha" di Rudolf Steiner

In essi la vita dell'anima non aveva carattere istintivo; quel che percepivano, udendo e sentendo, erano i profondi misteri della natura che essi sapevano interpretare coscientemente. Nel sibilo del vento, nello stormire delle fronde, si svelavano loro le leggi, la saggezza della natura; e le immagini della loro anima non erano soltanto riflessi del mondo esterno, ma l'effigie delle potenze spirituali dell'universo. Essi non percepivano cose sensibili, ma entità spirituali. Allorché l'uomo comune sentiva ad esempio paura, nella sua anima sorgeva un'immagine brutta e tenebrosa. Attraverso tali immagini, l'essere sovrumano riceveva rivelazioni, comunicazioni dagli esseri spirituali dell'universo. I processi della natura non gli apparivano dipendenti da morte leggi naturali, come appaiono allo scienziato attuale, ma come azioni di esseri spirituali. La realtà esterna non esisteva ancora, poiché non esistevano i sensi esteriori; ma agli esseri superiori si rivelava la realtà spirituale. Lo spirito penetrava in essi come la luce del sole penetra nell'occhio corporeo dell'uomo attuale. In tali esseri la conoscenza era veramente ciò che si chiama una conoscenza intuitiva; non si trattava di combinazioni d'idee o di speculazioni, bensì di visione diretta dell'opera creatrice di esseri spirituali.



Slolwaye sni*



E' notte e piove.
Sono fortunata: ho un tetto sopra la testa.
E un letto dove dormire.
Non sono fortune da poco.
Eppure - non so spiegarlo con esattezza - mi sento inquieta.
Ho cominciato a grattare la scorza del mio guscio e a lui non è per nulla piaciuto.
E mi ha dichiarato guerra, per giunta.
Fame, battaglie emozionali, freddo, ricordi, aspettative, proiezioni negative.
Si impegna - il guscio - per non essere scoperto. E soprattutto per rimanere lì dov'è.
A far finta di proteggere un nucleo che non ha affatto bisogno di protezione.
Per ora lo lascio fare: son curiosa di vedere dove vuole arrivare.
Sarebbe persino capace di tirarmi qualche colpo basso, tipo indurre un'improvvisa e impellente voglia di maternità.
Ma ormai ho capito il suo gioco.
Più lui si agita e più  devo restare immobile.
Vuole giocare?
Basta dirlo.
A me - a 'sto giro - tocca fare l'indiana.

Francesca

*Il titolo del post significa "Non lo so" in lingua Lakota Sioux.

sabato 10 novembre 2012

The Secret




BREVE ESTRATTO DAL LIBRO "IL LAVORO PRATICO SU SE STESSI" DI E.J. GOLD.

Ad un essere umano completamente schiavo dell'oblio meccanico, può facilmente capitare, nel corso di uno o due giorni, di passare dal credersi potente come Dio al vedersi come un inutile ammasso di materia organica.

Quando la nostra identità è immersa nel sonno della macchina, noi ci identifichiamo completamente con quest'ultima e siamo soggetti alle sue reazioni automatiche agli stimoli interni ed esterni.

Ma se ci ricordiamo di osservarla con attenzione, possiamo effettivamente vedere, anche in una sola giornata, che la sua identità mentale cambia di continuo. Col tempo, capiremo chiaramente che fino a quando ci identificheremo con la macchina addormentata, oggi non saremo mai gli stessi che credevamo di essere ieri, nonostante una delle nostre maggiori illusioni sia di essere coerenti.

Siamo convinti di essere sempre gli stessi, e di pensare più o meno allo stesso modo, giorno dopo giorno e perfino anno dopo anno, nonostante abbiamo ampie prove che non sia così.

Diciamo di vivere nell'età della ragione, un'epoca di alti scopi morali, ma il XX Secolo, con i suoi Hitler e Mussolini e i suoi crimini commessi in nome di Cristo non è diverso dalla sanguinosa epoca medievale, con i crociati che marciavano verso la Terrasanta per commettere leggendarie atrocità. Atrocità che furono poi ripetute durante l'Inquisizione e che, in verità, erano ben poco diverse dalle efferatezze di Attila il re degli Unni e del famoso e delirante imperatore romano Caligola.

Proprio come i dittatori del primo Novecento, questi sanguinari personaggi non agirono da soli ma furono ampiamente aiutati e supportati da gente "ragionevole", gente che pensava di essere quello che tutti pensiamo di essere: persone buone, che dalla vita vogliono solo pace e tranquillità, che vogliono solo avere la possibilità di godersi i piaceri che la vita ha da offrire.

Il punto è che, per quanto ci piaccia vederci in questa luce, in verità siamo qualcosa di completamente diverso. Non possiamo illuderci che la macchina sia oggi quello che sarà domani, e neppure possiamo sollevarci al sopra di essa. Abbiamo così poca volontà che, nonostante le nostre migliori intenzioni ed i nostri più alti scopi, non siamo capaci di condizionare la sua natura. La macchina è in costante cambiamento, e poichè noi ci identifichiamo con essa, siamo costretti a seguirne gli incessabili mutamenti, permettendole di trascinarci lungo il sentiero dell'autodistruzione. 

La storia è un riflesso della nostra stessa natura, ed i nostri conflitti interiori somigliano moltissimo a quelli del mondo esterno. Ognuno di noi ha il suo Hitler personale, il suo Caligola, i suoi barbari e i suoi farneticanti maniaci.

(...) La vera identità non cambia mai, al contrario delle identità immaginarie, che continuamente si illudono di essere qualcosa di sempre diverso, proprio come dei bambini durante un gioco, che credono ciecamente alle loro fantasie.

Solo liberando la nostra vera identità dal sonno della macchina vedremo sgorgare la sorgente dell'attenzione, che può osservare in modo attivo ed imparziale tutte le attività e le manifestazioni della macchina dalla prospettiva di un nuovo ed immutabile sè. Ed è proprio per questo che viene spesso detta "terzo occhio".

Bienvenue à la maison



Bene.
Il Piemonte accoglie il mio ritorno festeggiando.... con la pioggia!
E proprio il giorno in cui avrei dovuto fare il pane ma sono senza lievito e - cosa ancor peggiore - senza macchina.
Quindi mi toccherà vestirmi come Noè e uscire a piedi per procacciarmi ciò che serve alla mia intolleranza al frumento per non morire di fame e non avvelenarmi.
Sigh, sob, strasob..... 
Comunque, a conti fatti, meglio una passeggiata alla "Singing in the rain" che una coda nel traffico romano!
Bisogna sempre guardare il bicchiere mezzo pieno.

La casa è silenziosa. 
L'acero nel giardino si è colorato di rosso.
E ammanta di foglie il prato e il vialetto.
La pioggia si schianta sul tetto.
C'è odore d'Amore.
Da dove venga non so.
E forse non lo avverto col naso ma con le ossa.

Sarà una buona giornata.
Francesca

lunedì 5 novembre 2012

Rami secchi



Quando si inizia ad inseguire seriamente se stessi ogni buona regola sociale va a farsi benedire.
E si vede il mondo "esterno" per ciò che è all'interno: una lotta infinita tra la volontà di sapere e il desiderio di restare "allineati".

Dovrò lasciarmi alle spalle coloro che fanno finta di partecipare e in realtà oppongono la loro silenziosa, paziente e scardinante non-volontà al mio intento.

La Verità lascia morti e feriti sulla strada.
Don Juan aveva ragione.
Non si deve avere un passato se ci si vuole avventurare nella foresta del significato.

Francesca

domenica 4 novembre 2012

Spatapuffo



Sono stata rapita da Bruckner.
E da tutto ciò che ne consegue.
Sono anche stata rapita dalle "coincidenze sincronistiche".
Anche se non so bene che cosa da esse possa derivare.
Infine sono di nuovo stata rapita dall'emicrania.
E - a differenza del penultimo postulato - so bene da cosa derivi e quali siano gli effetti che mi devo aspettare.

Ma va tutto bene.
Ciò che proviamo è transitorio e ci insegna molto - se sappiamo ascoltare - su chi siamo.
Personalmente non l'ho ancora capito. Chi sono, intendo.
Ma l'importante è continuare a cercare, non giungere al traguardo.
Non così in fretta, almeno.

That's all folks!
Francesca

venerdì 2 novembre 2012

Profumo d'inverno



Ebbene sì... 
Ci avete mai fatto caso?
Passiamo la maggior parte della nostra vita "normale" a sentirci inadeguati.

Perciò che siamo fisicamente, per il lavoro che svolgiamo, per le relazioni che abbiamo.
E perchè?
Perchè in realtà non siamo assolutamente consapevoli di chi siamo e cosa vogliamo davvero.
Le inadeguatezze derivano dalle maschere che la famiglia prima (pur inconsciamente) e la società dopo ci hanno letteralmente appiccicato addosso. E noi siamo costretti a vivere quella vita fittizia, quasi cinematografica, come un personaggio pirandelliano a cui è stato affidato un ruolo da cui ormai non può più svincolarsi. 
Tuttavia noi non siamo maschere, siamo persone.
E abbiamo il potere - se vogliamo esercitarlo - di "spogliarci" letteralmente del nostro falso sè.
Con tutte le paure, le idolatrie e le inadeguatezze che esso si porta dietro come una bava di lumaca.
Ci è dato - per nascita - il diritto di sollevare il velo di Maya.
Ci è dato dacché siamo vivi, dacché esistiamo.

Non è questo un magnifico punto di partenza per ciascuno di noi?
Francesca