venerdì 3 agosto 2012

Andata e ritorno



I viaggi finiscono.
E ricominciano.
Prova ne è che dopo 36 ore filate di ritorno dalla Grecia ho preso un aereo per volare a Torino.
Motivo?
Ufficialmente per studiare.
Ufficiosamente per godermi l'aria condizionata e le coccole del mio cane.

Non so esattamente come dovrei sentirmi di questi tempi.
Se felice, triste, malinconica, leggera, depressa, macchinosa o rutilante.
Sono - in verità - fra "color che son sospesi".
Leggo Simenon - che in estate è sempre il mio compagno d'avventure preferito.
Mi abbandono all'indolenza provocata dalla calura.
E vivo fuori dal tempo.
Questo Cronos un po' macilento che avvilisce e divide il mondo, pretendendo sempre una considerevole parte per sè, senza nulla concedere in cambio.

Provo una leggera nostalgia per il blu intenso del cielo stellato greco.
Un cielo quasi africano. Con diamanti incastonati nel mezzo a far da corona a chi - fra gli uomini - gode di nobili natali. Anch se in un senso molto poco terrestre.

Ho ricevuto la mia parte di buona fortuna, nella terra degli antichi Dei.
E anche di Rivelazione.

Una volta tornata ho sentito l'attaccamento far presa su di me.
Come un polipo avvinghiato al polpaccio.
Sto cercando docilmente di dirgli che è molto carino ma che a me non interessa.
Forse così deciderà di mollare la presa e lasciarmi andare.
Andare dove, si chiederà qualcuno.

Questo solo la mia Anima e un parente molto lontano lo sanno.
Io no.

Francesca

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