mercoledì 29 agosto 2012

A spasso nel tempo

La statua di Tuthmosis III presso il Museo Egizio di Torino


Ogni giorno, di questi tempi, è lungo come una vita terrena.
E come una vita porta con sé altrettante esperienze, scoperte, consapevolezze.
Difficile dire - ormai - cosa sia il Tempo.
Tutto è fermo e nella stasi è al culmine della sua corsa.
Il mondo si condensa in un singolo pensiero ed il pensiero diviene reale, regale, composto di energie che si sentono senza poter essere vedute.
E' la trasformazione alchemica che trasmuta il piombo in oro.

Mi osservo a mezzodì. E alla mezzanotte del medesimo giorno scopro di essere mutata.
Come se non fossero passate 12 ore tra un incantesimo e l'altro bensì 12 secoli.
E nella distanza che separa le lancette tra il prima e il dopo si incanala la manifestazione del Creato, della Vita, scardinando i parametri a cui noi umani siamo abituati e aprendo finestre su un mondo che è molto di più di ciò che gli occhi possono vedere. 

Dovrei essere ormai abituata all'inconsueto.
Ma come si fa a non stupirsi davanti al Miracolo, ogni qualvolta si presenta?
E come si può cessare di attenderlo, con la trepidazione del bambino che non riesce a dormire aspettando di partire per la sua prima gita scolastica?

Ormai non ho più motivo di restare.
Ho solo motivi per volare.
E insegnare a volare.
Tutto il resto può attendere. 

Francesca


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