Ieri ero arrabbiata.
Non perchè fossi andata fino a Bari inutilmente, non perchè sentissi di aver "fallito", non perchè avessi deluso me stessa.
No, niente di tutto ciò.
Sull'aereo che mi riportava a Caselle ero arrabbiata perchè sono riuscita per l'ennesima volta a farmi risucchiare dal vortice del mondo "là fuori", come viene comunemente inteso.
Perchè mi sono fatta trovare di nuovo senza difese.
Perchè ieri il mio Ego ha di nuovo fatto capolino nella mia vita.
Dopo tutto quello che ho imparato, sperimentato, vissuto, metabolizzato sono caduta come una principiante al suo primo esame.
Ho pianto per me stessa, per le mie miserie, per la mia storia di dolori.
E ho alimentato la subdola personalità che è sempre lì in agguato per rubare terreno all'anima alla prima occasione propizia.
Ieri ho ragionato, vissuto e reagito come un essere di carne.
Infatti ho "reagito" e non agito.
E sono scappata in un angolo a nascondermi come un cane leccando ferite che mi sono auto prodotta.
Il mondo là fuori non c'entra per nulla.
E' solo - e sempre - una questione di Ego.
Lasciamo perdere coloro che godono degli insuccessi altrui.
Anche loro sono colmi solo di Ego.
Ma ahimè a differenza di alcuni di noi non se ne avvedono.
Anzi, se ne beano come fosse fatto meritevole.
Tra le varie elucubrazioni che mi sono capitate di fare ieri una fra tutte ha suscitato la mia curiosità (curiosità che permane tuttora): il rendermi conto di essere davvero detestata su tutto il territorio nazionale. Al punto che una mia "sconfitta" diventa motivo di gioia per il mio prossimo.
Allora, da un certo punto di vista sono felice di spandere gioia intorno a me con così poco sforzo.
Dall'altro mi chiedo per quale arcana e oscura ragione le persone debbano odiarmi in una tal maniera.
Ma questo non è certo un fenomeno nuovo, anzi.
Mi accompagna da che ho memoria, dalle elementari, forse prima.
Da quando ho visto "Matrix" un'idea me la sono fatta.
Ma non vorrei alimentare troppo l'ego con strane elucubrazioni prive - per ora - di alcun riscontro.
Ciò che per ora è certo è che sono tornata a casa.
Che a Bari-Palese ho acquistato un fantastico libro di Osho che ha dato senso a questo viaggio altrimenti inutile.
Che non sono sola.
Il che - date le circostanze - mi sembra già abbastanza.
Nathaniel
"Tutto ciò che è divino è assente da competizione, e il tuo essere è divino; pertanto, limitati a districare la situazione. La società ha portato la tua testa a uno stato di assoluta confusione: ti ha insegnato uno stile di vita competitivo. La religiosità (e non religione) è uno stile di vita per nulla competitivo. La società è ambizione, la religiosità è assolutamente libera da qualsiasi ambizione; e solo quando sei del tutto libero da qualsiasi ambizione, allora puoi essere te stesso. E' semplice!"
OSHO - Essere se stessi