E' strano.
Mentre in questi ultimi mesi tutti intorno a me sembrano essere inseguiti dal Tempo, io godo della sensazione opposta.
Il che mi lascia la libertà incondizionata di poter riflettere sulla mia - e non solo - Vita quasi a piacimento.
Alcuni grideranno allo scandalo.
Altri diranno che me lo posso permettere perché sono una viziata privilegiata.
Altri ancora storceranno il naso senza far uso di parole alcune, che già la loro espressione sarà eloquente a sufficienza per esprimere l'augusto dissenso.
La mia sincera opinione in tal proposito?
Il nulla.
Ovvero... Quando sai che ciò che hai e fai è frutto della tua volontà e non di privilegi piovuti a caso da una fantomatica dea bendata non trovi necessario doverti giustificare di nulla con nessuno.
Creare è anche attendere. Metabolizzare. Digerire. Espellere.
Per prepararsi ad un nuovo ciclo fatto di nuove direzioni, azioni e maturazioni.
Il nostro corpo - che è perfetto anche se bistrattato dai più, me compresa - fa ogni giorno la medesima cosa.
Il corpo delle donne fa lo stesso.
Ed è in grado di restare in vita proprio perché "fa spazio".
Nella vita odierna, quale modo migliore di farsi spazio esiste se non quella di darsi tempo?
In un mondo che non ha più tempo, avere il tempo di fare ogni cosa - e anche averne in avanzo - è un privilegio.
Ciò che è difficile comprendere - perché presuppone una grande responsabilità verso di sé - è che è un privilegio ottenibile da chiunque.
Basta volerlo.
Il problema è che voler riappropriarsi del proprio tempo spesso significa dover rivoluzionare tutto il proprio modo di vedere - e vivere - la vita.
Ecco perché sembra non solo difficile ma quasi impossibile.
Tuttavia, nulla è impossibile se la necessità urge, gratta, solletica, pizzica e scortica.
Peggiore è la situazione in cui ci si trova e migliore la si ritiene se la si analizza rovesciando la medaglia.
Perché la Vita è tutta un gioco di specchi.
Fino a quando - nello specchio - non si decide di entrarci.
Allora la Vita diventa Vita in sé.
Vita allo stato primigenio.
Canto di Vita.
Francesca