Il cielo è rosa sopra Bruxelles.
Potrei dire che segna la fine di una orribile giornata ma non lo farò: non corrisponderebbe a verità.
Il mio è stato assolutamente un viaggio positivo.
Per 3 ragioni almeno.
La prima: ho incontrato persone davvero meravigliose da quando sono decollata da Torino - Caselle. A cominciare da Carla, seduta accanto a me in aereo e diretta nella capitale belga per affari legati all'azienda per cui lavora. Con Carla ho condiviso l'Amore per la Musica (e una sua piccola amarezza per non aver avuto modo di viverla più da vicino), l'Amore per il mio uomo e l'Amore di entrambe per quel senso di quiete che spesso si respira nel nord Europa.
In Italia di una simile quiete non conserviamo - ahimè! - più memoria.
È continuata sul bus che da Charleroi mi portava a Bruxelles la serie di incontri un po' magici che hanno segnato il mio personale 8 settembre 2014: mentre ero persa tra le pagine di uno dei migliori Simenon (e -udite, udite!- non si tratta di un giallo) ho ricevuto una telefonata davvero inaspettata da parte di una signora deliziosa che lavora per l'Ambasciata d'Australia a Roma: dopo aver letto una recente mail da noi inviata alla loro attenzione ha voluto ringraziarmi di persona e non sbrigativamente come sarebbe uso comune fare tramite 2 righe striminzite da spedire via web. Si è detta commossa per le parole da noi usate in quella missiva e mostrava un sincero dispiacere nel non poter fare di più per noi.
Scesa dal bus, un taxi guidato dall'autista più improbabile che possiate immaginare (ad un certo punto mi ha porto lo stradario perché lo aiutassi a trovare la strada in cui doveva condurmi!) mi ha portata senza troppi problemi (!!!) verso il terzo fortunato incontro della giornata: sto parlando di Carol, la deliziosa tenutaria del B&B prenotato tramite Booking.com.
Carol accoglie gli ospiti che trovano asilo presso di lei in una grande casa di mattoni rossi decorata con deliziosi vasi di fiori appesi sui piccoli davanzali delle numerose finestre che ti strizzano l'occhio dall'alto con fare malizioso e birbonesco. L'intera tenuta è circondata da alberi dalle fronde lussurreggianti, da un curatissimo prato all'inglese nonché da gazebo very old - fashioned (ma nel senso più nobile che sia possibile intendere) ed è riscaldata - oltre che dalla radiosa compagnia di Carol - da quella di 2 golden retriver maestosi e pelosi in egual misura.
In serata all'interno della casa magica - perché subito ho avuto la sensazione che qui il profumo del soprannaturale la facesse da padrone - si è verificato l'ultimo incontro della giornata.
Ero scesa al piano inferiore (adorno di statue, dipinti, un camino sornione e numerose bottiglie di alcolici per chi cercasse un qualche genere di conforto...) per chiedere in prestito un fon quand'ecco che dall'ingresso principale vedo spuntare un ragazzone in tenuta da jogging che mi saluta cordiale. Da subito l'ho scambiato per il figlio della padrona di casa. Ma no. Dopo qualche generica domanda e risposta (in inglese ovviamente) è arrivata la frase di rigore: "Where do you come from? " "Italy!" "Italy? Me too! ".
Abbiamo riso 2 minuti buoni.
Questo è l'effetto Bruxelles.
Luca non è affatto figlio di Carol ma - come tanti qui - è un italiano che lavora per il governo, anche se tutto diresti guardandolo tranne che si tratti di un "colletto bianco": lui sfoggia (invece che frasi in politichese) una faccia pulita, un sorriso genuino e una gentilezza d'altri tempi.
Riflettendoci tuttavia ho concluso che in una casa come questa non avrei mai potuto incontrare persone sgradevoli: credo che individui simili vengano tenuti ben alla larga dalle troppo alte vibrazioni che si percepiscono distintamente intorno all'intera magione.
La seconda ragione positiva di questo viaggio - e torniamo finalmente alle origini! - è aver scoperto quanto il duro lavoro svolto sullo strumento con pazienza e sacrificio in questi mesi cominci a dare i suoi frutti: sono decisamente fiera di me quest'oggi e del mio essere artista fino al midollo, senza reticenze o falsi compromessi.
Coloro che mi conoscono bene sanno che queste non sono parole che usualmente escono dalla mia bocca (o dalla mia penna, come in questo caso).
Il terzo motivo - il più ancestrale - ha a che fare con un video su YouTube, sulle mie percezioni decisamente in "rialzo" e su una assonanza musicale tra il mio cuore e "La maga delle spezie" (cercate il titolo su internet e scoprirete di cosa vado farneticando). Più di questo non posso svelare: rimane un segreto tra me e la mia Anima canterina.
La giornata di oggi invece proprio non vale la pena di essere raccontata. Se non per ribadire quali preziose persone siano sempre vicine al mio cuore nei momenti difficili. Il che - data la mia esperienza - è di per sé un grande privilegio.
Il sole è ormai tramontato e un freddo pungente si insinua già dalla finestra socchiusa insieme al profumo dell'incenso acceso poco fa, ricordo della mia prima visita al Sanbo Ji.
Questa stanza è colma del mondo, a ben guardare, del mondo intero.
Condensato negli oggetti raccolti durante le mie instancabili peregrinazioni sul globo e che amo portare con me ovunque vado.
Ed è colma anche di me. Come di un Cosmo che respira e batte mentre si inoltra - passo dopo passo - sul sentiero dell'evoluzione.
Grazie a tutti gli Esseri che hanno condiviso con me queste due giornate così diverse e forse per questo così complementari.
Grazie a tutti gli Esseri.
Prana
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