E' dura ammettere a se stessi di non essere così speciali.
Soprattutto se ci si teneva molto ad esserlo.
E non intendo certo il modo di essere speciali tanto in voga ai giorni nostri: ossia essere una velina, stare con un calciatore, fare un film con Spielberg e vivere in una casa grande quanto il Wyoming.
Sono cose, queste, che proprio mi lasciano indifferente.
Quando ero alle elementari durante gli intervalli con altre due compagne tenevamo nel bagno della scuola le lezioni di "pozione". Fabbricavamo intrugli di varia natura e li cospargevamo sulla scopa regolarmente sottratta alla bidella, nella CERTEZZA assoluta che prima o poi - grazie a ingredienti arcani e formule magiche - saremmo volate fuori dalla finestra.
Nessuno ha mai visto "Pomi di ottone e manici di scopa"?
Ecco.
Quello sì sarebbe stato un modo unico di essere "speciali".
Poi ad un certo punto succede che cresci e che ci si aspetti da te una serena capacità di accettare la materia e i suoi vincoli. Ma non è mai successo.
Ossia.
O non sono mai cresciuta o quella serenità - pur da adulta - mi è stata negata.
Non credo che il mondo sia come noi lo vediamo e che le cose che ci dicono "impossibili" siano realmente impossibili. Probabilmente sono impossibili per me. Perchè non sono sufficientemente speciale.
Con questo non voglio dire che vorrei volare su una scopa, anche se l'idea mi sollazza alquanto: sai quanto risparmierei in fatto di code a Roma???
Ma lasciamo andare.
Tuttavia i miei desideri permangono tali perchè non ho la forza o la prontezza per realizzarli.
L'Arca della Stella Piumata probabilmente soggiorna da tempo sopra casa mia inutilmente.
Non ho buoni occhi per vedere.
Forse è ora di mettere delle lenti a contatto di buona fattura!
Forse è ora di mettere delle lenti a contatto di buona fattura!
Francesca
PS: Non voglio chiarire se ciò che dico sia metafora o opinione reale. Preferisco essere data "in pasto ai cani".
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