Noi siamo in grado di desiderare solo ciò che pensiamo di meritare.
E dato che il desiderio funziona come principio catalizzatore nei confronti di quella che usiamo definire "realtà", ecco che attiriamo senza tregua in ogni momento verso di noi il nostro futuro, materializzandolo letteralmente attraverso il nostro inconscio anelito divenuto manifesto.
Da ciò che ci accade in effetti possiamo leggere - quasi come in una sfera di cristallo - ciò che pensiamo di noi stessi, in profondità.
Il pensiero e l'azione sono collegati a filo doppio in una tale ammasso di cavi intrecciati che è quasi impossibile definire quale venga prima e quale dopo.
Si può parlare piuttosto di una incessante altalena in cui la causa e l'effetto oscillano vorticosamente sullo stesso asse, finendo per essere scambiati l'una con l'altro.
Solo divenendo consapevoli di tale oscillazione si potrà interromperla, non certo perchè vi sia nulla di errato in essa ma semplicemente perchè l'Essere conscio non ha necessità di muoversi pedestremente lunga una singola linea assiale: l'uomo illuminato le percorrerà tutte contemporaneamente, seguendo di volta in volta quella più agevole per perseguire il proprio scopo.
E il proprio scopo non sarà mai a scapito di altri perchè chi avrà maturato una simile visione di insieme sarà a tal punto inserito nel tessuto della Vita da essere incapace di nuocere ad Essa e a coloro che ne partecipano.
L'illuminato non vende verità, non tesse lodi, non concepisce elogi e non si meraviglia innanzi al bene o al male.
Egli semplicemente è, percepisce e fa percepire.
Ed è in grado di attendere al di là dei secoli che altri si uniscano al suo sempiterno gioco d'Amore.
Nathaniel