lunedì 7 gennaio 2013

Mutazione genetica



Oggi ho stabilito un record.
Quasi 20 ore di emicrania e ben 5 supposte di Optalidon prima di riuscire a rimettermi in piedi.
Se mi avessero fatto il test del palloncino, sarei finita dritta dritta in gattabuia, senza passare dal Via! e ritirare le 20 mila Lire dello storico Monopoli.
Ancora adesso per salire le scale di casa mi tocca camminare carponi.
Sono passata dai 36 ai 3 anni in un solo giorno! Son soddisfazioni....
La vita è strana. Ed è in divenire.
E noi a questo divenire non ci possiamo opporre.
I miei stessi genitori (terrestri beninteso) non capiscono cosa stia capitando.
Né credono più ai miei slanci o alla mia precognizione.
Perchè?
Perchè quando si rimane ancorati alla materia ci si nutre di essa e da essa ci si fa nutrire.
E la mente prende il sopravvento. E si diventa incapaci di "vedere" l'altro per ciò che è, per ciò che è veramente.
Ci si riferisce a lui/lei solo tramite i propri preconcetti e pregiudizi  utilizzando la sua storia personale, senza rendersi conto che quella persona (sia anche nostro figlio/moglie/padre) è molto più delle sue banali vicende biografiche.
Ma questo - a differenza di una volta - ha smesso di preoccuparmi.
Vedo in esso la varietà dell'esistenza, i suoi molteplici aspetti, le sue composite visioni.
Se noi chiedessimo agli spettatori di un film cosa pensino dello spettacolo appena andato in onda sullo schermo, tutti (o quasi) esprimerebbero una opinione differente.
Con la vita è lo stesso. Con l'unico guaio che la gente non è consapevole di esprimere una personale opinione ma l'assoluta e indiscutibile verità.
Che di fatto è verità solo per i loro occhi.
E quanto si affannano e si adoprano per dimostrare che la LORO è l'indiscussa verità e che tutti dovremmo avere quei dati occhi con cui osservarla!
Ma gli occhi non sono uguali per tutti.
E qui viene il bello dello cosa, in fondo.
Altrimenti sarebbe come vivere in 1984 di Orwell e la "realtà" - già così omologata - sarebbe senza via di uscita.
Cosa fa la differenza dunque?
La consapevolezza.
Posso aggiungere "come al solito"?
Credo di sì.
La consapevolezza è quel valore aggiunto che fa la differenza tra essere DEL Tempo o NEL Tempo.
Di essere DELLA vita o NELLA vita.
Ma - ironia della sorte! - di questo solo chi ha consapevolezza si rende conto.
La via che conduce alla consapevolezza non è facile, né lastricata d'oro.
Ma è la via che si sceglie quando si sa di non avere - di fatto - scelta se si vuole raggiungere un determinato obiettivo.
Ossia se stessi.


"Bambino: Non cercare di piegare il cucchiaio. È impossibile. Cerca invece di fare l'unica cosa saggia: giungere alla verità.
Neo: Quale verità?
Bambino: Che il cucchiaio non esiste.

Neo: Il cucchiaio non esiste?

Bambino: Allora ti accorgerai che non è il cucchiaio a piegarsi, ma sei tu stesso!"

Piegate voi stessi e coinciderete con la Verità.
Non è questo un pensiero incoraggiante?
Adwen


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