Come si scopre di essersi davvero evoluti rispetto al passato?
Agendo (e non reagendo) in modo differente a situazioni in apparenza uguali.
Ma certo non è compito facile.
Sono necessarie una straordinaria capacità d'osservazione e una accettazione di sé pressoché incondizionata, sia nei riguardi di ciò che ci rende felici sia nei confronti di quello che tenta di destabilizzarci.
Se il mondo esterno non è che un riflesso di quello che abbiamo nella coscienza, uno specchio delle nostre convinzioni, il senso di responsabilità nei confronti di se stessi è davvero enorme.
Enorme e con infinite possibilità.
Qualcosa di invisibile sta tentando in tutti i modi di farmi accettare le mie doti.
Ma non è cosa facile: le implicazioni per la mia vita futura sono evidenti e rivoluzionarie.
Rivoluzionarie non solo per me, s'intende, ma per tutti coloro che a me - in un modo o nell'altro - sono collegati.
Di questa faccenda al momento non riesco che a vedere il "peso" mentre il positivo contraltare rimane oscurato alla mia vista.
Domani riceverò delle risposte che non potranno essere ignorate.
Mai più.
Eppure, c'è qualcosa dentro di me che urla che di quelle "risposte materiali" non ho affatto bisogno, perchè so già dove stia la Verità.
Anche se mi fa paura vederla. O anche solo considerarla.
Credere in se stessi in frangenti tanto misteriosi è un atto di fede verso la Vita, verso di sé, verso l'Universo intero.
Mi abbandonerò alla marea.
Se questo è ciò che mi viene richiesto, se la fede in me stessa è ciò che davvero il presente vuole da me, non posso che accettare il fatto. E nuotare nel Mare che da tanto mi attende.
La Luce non è una conquista.
E' solo Rivelazione improvvisa.
Francesca
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