martedì 29 novembre 2011

Piegarsi o spezzarsi



Per vedere ciò che pochi hanno visto dovete andare dove pochi sono andati.
Buddha

Oggi va così.
Sono spenta come una lampadina senza corrente.
Questione di prospettive, di tuffi nel passato (mio malgrado), di retrospettive anche un po' senza senso.
Fa freddo.
Appartenere ad un'arte che ti rifiuta è dura, da digerire.
E' vero che sono gli uomini a rifiutarti.
Questo lo so da me.
Ma talvolta non si riesce a percepire la differenza in profondità.
La si afferra con l'intelletto ma non con il cuore.
Ma si va avanti, pur pieni di amarezza.
Perchè - crudelmente - l'amarezza nutre l'arte, come qualsiasi altro sentimento umano.
Ironia della sorte.
Quindi oggi mi avvalerò esclusivamente del pensiero di Lao Tze per portare avanti questa giornata: 
"L'argilla è necessaria per modellare un vaso. Ma il suo uso dipende dal vuoto interno che si riesce a creare."
Quindi il vuoto - a suo modo - è riflesso compensativo del pieno nell'equilibrio della vita.
Magari domani dopo tutto questo vuoto sarò, se non proprio "full", almeno pienotta.

Francesca



2 commenti:

  1. Cara Francesca, sei avvolta nel vuoto:-). Ci siamo dimenticati che il vuoto e il silenzio sono la nostra origine! Ormai, avvolti dal frastuono, facciamo difficoltà a capire ciò che la vita, spesso tramite il vuoto ed il silenzio, ci vuole trasmettere. Eppure è il vuoto, lo spazio tra le parole, che riesce a rendercene il significato intrinseco, che riesce a trasmetterci un emozione. Senza quelli spazi non riusciremmo a concepirne il senso.
    Penso che valga per l'arte e per l'arte di vivere in generale. Siamo talmente lontani da questa percezione di esistenza (personalmente penso che sia la più importante), che spesso diamo al "vuoto" un significato puramente negativo, e ci appare sotto forma di solitudine, di paura oppure - come scrivi tu - di amarezza. Le forme, come dice Lao Tze, sono una necessità, ma servono a creare quel vuoto "fondamentale".

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  2. Quoto tutto e aggiungo: ma certo, cara, che domani il silenzio sembrerà un po' meno assordante e il vuoto un po' meno profondo. Non stento a immaginare che tu abbia affetti che affondano radici profonde, a riempire spazi talora opprimenti.
    E mi hai appena dato (en passant) spunto per il mio prossimo post...a proposito di vuoti, e pieni.
    (Pure musa ispiriatrice, hai visto?!)

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