venerdì 3 maggio 2024

C'era una volta l'Uomo



Oggi in un breve spezzone video di un'intervista a non so chi ho sentito questa frase: "I cani sono maestri di virtù".

Ho visto il video sul mio cellulare perchè io non possiedo la tv e non la guardo da oltre 10 anni.

Mi chiedo se gli spettatori dinanzi a questa frase abbiano avuto i brividi come sono venuti a me.

Certo, nell'epoca del ribaltamento etico-linguistico questa frase rappresenta al meglio la "nuova era". Purtroppo, in senso completamente negativo.

Perchè? Ce l'ho a morte con i cani forse? Mi sono antipatici? Cosa mi hanno fatto?

Nulla, assolutamente nulla. A parte non essere umani. 

Sono cani, sono animali, posseggono delle qualità e dei difetti come tutti gli animali ma di certo fra essi non possiamo includere la virtù.

La virtù e' una qualità UMANA, perchè? Perchè non è un istinto naturale la virtù, è qualcosa che si conquista, su cui si lavora, che si costruisce tramite la volontà di tendere al Bene.

E' la qualità che avevano i santi, gli uomini eccelsi, le persone di valore.

Dire che i cani sono maestri di virtù SOVVERTE totalmente non solo il significato stesso di virtù ma anche - il che è peggio - il significato che ha l'essere umano all'interno della creazione. L'uomo non è più colui che può coltivare con lo sforzo determinate qualità ma è un essere vivente fra tanti, nè meglio nè peggio, mediocre, la cui vita ha lo stesso significato di una formica o di una balena.

Ciò non potrebbe essere più falso. Il diritto degli animali a vivere in armonia col creato e di essere preservati non li pone allo stesso livello evolutivo dell'uomo, soprattutto per ciò che concerne il provare emozioni superiori

Un cane non ha virtù, come non ce li ha una formica o un coleottero o una tigre.

Un cane ha istinti più o meno bonari e prova affetto verso il padrone. Comprende alcune parole come fa un bimbo di 2 anni e ha propensione - a seconda della razza - verso la vita sedentaria o attiva.

Non ha tuttavia un apparato mentale sviluppato al punto da poter essere in grado di coltivare una virtù, figuriamoci esserne maestro. Un cane non può coscientemente compiere uno sforzo per migliorare se stesso, per il semplice fatto che un cane non è cosciente di sè, a differenza dell'uomo.

E come può un essere non consapevole coltivare una virtù, o diventare addirittura maestro di virtù, ossia insegnare al prossimo come si può percorrere una via per ottenere quella determinata qualità?

Non è assolutamente possibile, infatti.

Allora perchè assistiamo un po' dovunque a questo ribaltamento linguistico che attribuisce agli animali doti che non possono avere (pur avendone altre intendiamoci)?

Perchè in questo modo si svilisce l'essere umano e il suo anelito verso la propria natura superiore (superiore in senso spirituale, non cominciamo a fare discorsi idioti da anni '40). 

E guarda caso ridurre l'essere umano a un mero ammasso di carne ed emozioni basiche-inferiori come un animale è esattamente ciò che il sistema si è prefissato di fare in questi tempi difficili: più l'uomo si crede una macchina dotata solo di intelletto ed emozioni inferiori, più non aspirerà altro se non alla mera sopravvivenza (esattamente come fa un animale). Non aspirerà a dimensioni superiori dell'essere, non coltiverà più arte e sapere, nè guarderà a Maestri sapienti per eguagliare o almeno farsi ispirare dalle loro virtù. 

Se un cane è maestro di virtù, mi basterà imitare un cane per essere a mia volta un virtuoso.

Nei millenni l'uomo ha guardato a Dio, ai Maestri, ai sapienti, a uomini colti e saggi per migliorare se stesso.

Ora vogliono imporci una cane come maestro.

Lo capite o no che c'è qualcosa che non va?

Lavorate, lavorate, lavorate.

Gli inganni diventeranno sempre maggiori.

La Vostra Francesca.


PS: Il significato letterale di virtù dal vocabolario: Disposizione dell'animo che spinge l'uomo a praticare e perseguire costantemente il bene, prescindendo da eventuali ricompense o castighi, tanto nella vita pubblica, quanto in quella privata: v. moralev. intellettualeessere un modello, un esempio di v.amare, esercitare, praticare la v.



martedì 30 aprile 2024

L'arte di lasciar andare



Cosa significa esattamente "lasciar andare" e perchè in questi Tempi particolari stiamo imparando  quanto sia importante?

Partiamo da un assunto fondamentale: ciascuno di noi è nato come un contenitore vuoto. 

Questo contenitore nel corso degli anni è stato via via riempito di foglietti. 
Su ciascuno di questi foglietti è scritta un'informazione diversa.


Queste informazioni sono infinite e riguardano  svariate tipologie di definizioni: chi siamo, chi dobbiamo diventare, chi dobbiamo incontrare, cosa dobbiamo sognare, dove dobbiamo andare, cosa dobbiamo costruire.

Chi scrive questi foglietti di cui è pieno il nostro contenitore? Noi?

La risposta è: assolutamente no.

Il mondo circostante scrive questi biglietti: i nostri genitori in primis, poi la scuola, gli amici, i compagni di vita, le situazioni che viviamo, i traumi, i successi, i fallimenti etc etc.

Ciascuna circostanza di vita in cui ci troviamo da quando veniamo al mondo contribuisce con un foglietto al barattolo trasparente che chiamiamo "la nostra identità."

Quindi NOI siamo un contenitore pieno zeppo di foglietti, di DEFINIZIONI scritte da altri e da altro fuori di noi.

In poche parole noi non viviamo come espressione autentica di quello che siamo internamente ma veniamo definiti dall'esterno.

Nella maggior parte dei casi quando sopraggiunge questa consapevolezza la persona/barattolo che fa?

Si arrabbia con chi lo ha definito, con il mondo esterno: ecco che nascono così conflitti infiniti con la famiglia, con il marito o la moglie, con i figli, con il datore di lavoro, con il sistema in generale.

Il che a ben guardare ha poco senso.

Perchè ha poco senso? Perchè nessuna delle parti del sistema è consapevole di quello che fa o lo fa a scopo malevolo. Lo fa solo perchè è PROGRAMMATA a sua volta a farlo e non sa proprio come fare per uscire da questo circolo vizioso. Nella maggior parte dei casi nemmeno vuole uscire da quel circolo, perchè in esso trova ormai conforto, un conforto malato certo, ma pur sempre conforto.

In poche parole se io mi ostino ad arrabbiarmi con mia madre o mio padre perchè hanno definito ciò che sono non creerò nulla di buono nè per me nè per altri ma anzi, alimenterò un sistema di conflitti basati sulla confusione e sulla separazione.

Allora che fare?

La prima mossa è guardare il barattolo vuoto, osservarlo, rendersi conto che quella dovrebbe essere la nostra destinazione, il nostro unico scopo.


Quindi, come si fa a rimuovere i foglietti dal nostro barattolo interiore per recuperare la purezza originaria?
Innanzitutto bisogna accettare di essere quello che si è, senza dare colpe a nessuno, nè dentro nè fuori di noi. Siamo qui per compiere un'esperienza e ogni passo verso il successivo è già di per sè una vittoria.

Dopo ciò pazientemente si comincia ad OSSERVARE se stessi, come si reagisce nella vita nelle varie circostanze, quali emozioni si provano in determinate occasioni, quali azioni ormai preimpostate noi compiamo di fronte alle varie situazioni che ci troviamo a vivere.

E' un lavoro lungo che necessita di volontà, pazienza e amore infinito.

Non otterrete risultati in un giorno, in un mese o in un anno. Ma pian piano, nel corso del tempo, potrete osservare che il vostro barattolo si svuota, foglietto dopo foglietto, e che al suo interno resteranno solo quelle definizioni che davvero si sposano con ciò che voi scegliete di essere e di fare nella vita.

Tenete conto che ogni foglietto lotterà per non essere eliminato da voi stessi, un po' come fanno gli Horcrux di Harry Potter di fronte alla spada di Grifondoro. La vostra personalità è totalmente identificata con quelle definizioni quindi non accetterà facilmente di essere "demolita" pezzo dopo pezzo da voi medesimi. Di questo dovrete tenere ben conto durante il cammino e non farvi abbattere dalle difficoltà che incontrerete.

Svuotare (almeno parzialmente) il vostro barattolo sarà il risultato a medio termine (e sarà già una vittoria immensa).

Il risultato a lungo termine sarà scrivere i vostri foglietti da voi medesimi e inserirli nel vostro contenitore, scegliendo con cura ciò che vi definisce, ciò che volete davvero essere, ciò che la vostra Anima può finalmente decidere non più ottenebrata da un mentale fuori controllo.

I più saggi, i più illuminati decideranno semplicemente di togliere foglietti fino a diventare solo un vuoto contenitore. Perchè?
Perchè il contenitore è l'immagine di Dio stesso e chi coincide con esso coincide con il Creatore: chi da quel giorno in avanti sarà "solo" il barattolo, coinciderà al 100% con la volontà divina, sarà Anima pura senza alcuna traccia di personalità. 

Ma questo avverrà di certo in altre vite.

In questa accontentiamoci di renderci consapevoli di quanto sia importante lasciar andare ciò che non siamo.

Solo allora potremo davvero scoprire il significato autentico della parola Vita, non più programmati da alcuna forza esterna, ma pura Volontà di essere ciò che invece autenticamente siamo.

E' un viaggio per spiriti coraggiosi e impavidi ma è l'unico viaggio che abbia senso qui sulla Terra.

Cominciate ora, oggi, in questo istante, senza indugio.

E' proprio ora.

La Vostra Francesca






venerdì 26 aprile 2024

Il pranzo è servito


 

Il sogno di ogni essere umano è la felicità.

Ultimamente questo sogno coincide sempre più con un'utopia irrealizzabile per la maggior parte delle persone che conosco. Si parla di tempi difficili, di situazioni economiche e sociali impegnative, di vissuti familiari traumatici e intricati, spesso senza una via d'uscita, di relazioni interpersonali svuotate di ogni significato.

In realtà tutte queste problematiche derivano da una profonda crisi esistenziale dell'uomo, spinta al parossismo dalle forze negative che popolano questo mondo in questo preciso momento.

L'essere umano non sa più chi è (ma lo ha mai saputo, almeno negli ultimi 5000 anni?).

La sua percezione di sè coicide sempre più con qualcosa di ESTERNO: il lavoro, il livello economico, la casa, la macchina, il paese in cui abita o dove va in vacanza, gli amici (sempre che ne abbia), il mutuo, lo stato di salute.

Al di là di questo sembra non vi sia nulla. 

Le urgenze profonde che rendono l'uomo un essere a metà tra Terra e Cielo paiono perdute in un abisso in cui tutti si gettano senza ripensamenti, paghi e sazi della propria stessa Coscienza ottenebrata.

D'altro canto, sotto la cenere, si muove in sordina un cambiamento inesorabile: una ristretta cerchia di persone ha percepito da tempo che qualcosa sta mutando nel nostro universo e ha deciso di seguire questo fiume in piena, colmo di ostacoli e di possibilità al contempo, che corre segreto tra le valli del mondo. 

Per queste persone la felicità non è un obiettivo da raggiungere ma uno stato di coscienza da realizzare, è il profumo da inspirare, la maglia da indossare, la strada da percorrere anche quando lavano un pavimento o accompagnano il figlio a scuola. 

Sono persone che passano inosservate, che fanno un Lavoro su di Sè invisibile e inesorabile al contempo, motivate dalla Fede e dal Servizio, persone che hanno deciso di mettere la propria opera a disposizione di Alti Regni per il bene dell'Umanità.

Nella maggior parte dei casi queste persone non le vedrete in posizioni suggestive apostrofare il prossimo con frasi roboanti dal palcoscenico: saranno invece sparse come semi sul prato, chi a servire il caffè con una gentilezza desueta per gli standard moderni, chi ad aggiustare un tubo in cucina mentre dentro di sè recita una preghiera per voi, chi a concedervi la nuova carta d'identità in un anonimo palazzo comunale.

Esse sono come il sale nelle vostre pietanze, invisibile, discreto eppure indispensabile per il palato.

Il mondo sta inesorabilmente cambiando. Chi resiste a questo cambiamento avrà solo più problemi, più sofferenze e più ostacoli sul cammino fino a quando non capirà cosa sta avvenendo a livello globale. L'umanità è una rete, un tutto regolato non da leggi piramidali ma sistemiche.

Questo è il grande paradigma che sta avanzando: la percezione interiore di un collegamento tra il sè e il Tutto sarà sempre più realizzata interiormente, al fine che ciascuno possa dare il proprio prezioso contributo alla creazione di una realtà in cui la connessione tra il proprio Sè e l'Energia dell'Universo sia accettata, validata e sacralizzata.

Nessuno nasce a caso, nel tempo e nello spazio.

Noi siamo qui per rendere onore a questa manifestazione.

Rendiamoci degni - ogni giorno di più - per questo sacro compito.

La vostra Francesca



domenica 14 aprile 2024

Il cambiamento non è fashion


 

Il cambiamento non è fashion.

Cosa significa questa frase? Significa che coloro che decidono di mutare paradigma lo fanno a proprio rischio e pericolo, con la consapevolezza (ma a volte anche no) di andare incontro al "dislike" popolare.

Piacere ai più spesso è odiare se stessi. Ma nel sistema Matrix questo è comportamento comune, ed è soprattutto un comportamente fortemente incentivato dal sistema stesso. Colui che odia se stesso non rappresenterà mai un grosso pericolo per l'establishment di potere, visibile e invisibile, che domina questo pianeta.

Questo è il motivo fondamentale per cui ogni percorso spirituale parte proprio dal non giudizio.

Non giudicare gli altri ha come obiettivo principale non giudicare se stessi: così facendo la personalità pian piano potrà entare in contatto con l'Anima e allinearsi al cosidetto "piano divino", che è previsto per ciascuno di noi in modo IMPRESCINDIBILE.

Che sia previsto un piano però non significa che noi siamo in grado di percepirlo.

E' come avere un telefono in casa e tenerlo spento. In questo modo avrò la sensazione che nessuno mi cerchi e che io sia isolato dal resto del mondo. Ma sono io invece che ho deciso di non accendere il telefono!

Quanti di voi hanno il telefono cosmico spento?

Quanti di voi si odiano, tutti i giorni, per la maggior parte del giorno?

In questo periodo le energie basse si stanno facendo sempre più dense su questo piano di realtà. Ciò significa che in noi (e a livello globale) il lato ombra viene stuzzicato a dovere. Questa può essere al contempo una gioia o una maledizione. E dipende proprio da noi cogliere l'opportunità o rigettarla. 

Siamo disposti a vedere le nostre zone oscure senza giudicarle?

Siamo disposti a guardare in faccia l'io ferito, mutilato, malato, deriso, dolente, abbandonato, invidioso, furente, cinico e dargli la possibilità di esistere sotto il nostro sguardo interiore neutrale?

Se la risposta è sì, avremo l'occasione in questi mesi di disfarci di parecchi pesi proprio con l'aiuto (anche se sembra ssurdo) del lato oscuro.

Se la risposta è no, se continueremo a dare il potere del mondo al mondo, se continueremo a lamentarci dell'esterno come se non ci fosse un domani, se continueremo a porre l'attenzione sul vicino sconsiderato, sui chili di troppo, sulla casa non sufficientemente grande e panoramica, sulle rate del mutuo e sulla macchina con la vernice arrugginita maledicendo la nostra perenne sfortuna, poco (o nulla) potrà essere fatto per noi.

E saremo proprio noi stessi, da soli, in totale autonomia a decretare la nostra propria rovina.

Ci vuole coraggio per un simile passo? 

Ci vuole molto coraggio. E ci vogliono costanza, sfrontata fede e anche un pizzico di follia per affrontare i passi successivi. Ma tutti gli sforzi vengono ripagati, tutti, nessuno escluso. 

Non siate servi del lato oscuro. Sfruttate il momento per diventare padroni del vostro mondo.

Non sarà un sentiero fashion ma vi porterà in dono voi stessi.


Con Amore

Francesca aka Nathaniel aka Prana's Art 


venerdì 12 aprile 2024

Tracce di ri-evoluzioni

 


Nell'epoca di grandi trasformazioni che stiamo vivendo appare chiaro in modo indissolubile che due realtà si stanno da tempo creando ormai. 

Due realtà contrapposte per valori, tradizioni, visioni e soprattutto scopi da attuare dentro e fuori di noi.

Le tempeste di solito creano una netta divisione tra ciò che esisteva prima e ciò che esiste dopo il loro passaggio. Questa tempesta - in atto da qualche tempo ormai e che sta per raggiungere il suo momento più cruciale - porterà alla manifestazione empirica di questi due mondi distinti.

Ovvero... si potrà toccare con mano e vedere con occhi il divario netto tra le due popolazioni che occuperanno lo stesso terrestre suolo.

Le due popolazioni continueranno a percepirsi l'un l'altra o "spariranno" letteralmente alla vista reciproca?

Non ho risposte in merito. Tutto dipenderà dal divario tra le vibrazioni delle diverse masse di persone. E' un fenomeno unico nella storia dell'universo quello che stiamo attraversando quindi non possiamo avere alcuna certezza in merito al risultato. Ma ha poi importanza "prevedere" cosa andremo a vivere?

Personalmente credo di no. Credo invece che sia fondamentale godersi il passaggio, godersi la tempesta, ballare sotto la pioggia guardando i fulmini arrivare, essere consapevoli fino al midollo di quanto straordinaria sia questa occasione di cambiamento e contemporaneamente ringraziare le forze della Luce che assistono tutti noi in questo delicato viaggio verso il Mistero.

Alcuni di noi sentono una chiamata chiara verso ciò che di Nuovo si manifesterà, probabilmente perchè viviamo in questo istante riminiscenze antiche, ricordi di vite perdute nelle sabbie del Tempo che oggi, proprio nel qui e ora, abbiamo occasione di mettere a frutto per noi stessi e per tutti.

Guardiamo dunque questa tempesta negli occhi senza paura, consci della sua forza e anche della sua violenza ma come farebbe un guerriero di fronte al nemico, immobile, pronto al balzo, completamente immerso nella sua Presenza eterna, come una mistica statua eretta dagli Dei stessi.

Vedremo relitti e assisteremo ad esequie ma mai nulla è invano.

Nessuno nasce, vive e muore a caso nella Ruota dell'Esistenza. Tutto ha uno scopo preciso anche se non riusciamo a vederlo con gli occhi nè a percepirlo con la mente. Noi siamo molto più di una personalità che vaga nelle lande desolate di Matrix. Siamo Spiriti Eterni che portano la Luce del Creatore affinchè ciascuno possa abbeverarsi alla Fonte Sacra del Fiume Divino.

Oggi e per sempre.

Che Dio benedica tutti voi.

Francesca Giordanino