giovedì 26 maggio 2011

Paradiso ritrovato



Ieri sono stata all'Ikea.
In tutta sincerità qualcuno sa dirmi se esiste nulla di meglio di una visita all'Ikea per vincere la noia o combattere la depressione?
Appena le porte automatiche si spalancano davanti agli occhi avverti immediatamente l'aroma del caffè e il rumore di tazzine che giungono prepotenti dal bar del piano superiore. Ed è una gioia salire quella scala mobile inebriati  dall'inconfondibile profumo di legno che ti avvolge non appena metti il piede all'interno del magico recinto!
Poi, dopo aver gustato caffè e cornetto su tavolini e sedioline rosse che sembrano direttamente usciti dalla scenografia di Pufflandia, inizia la vera gita: un sinuoso percorso che si snoda tra soggiorni e cucine, studioli e camere da letto coadiuvato dall'amichevole freccia gialla che con occhio birichino e mano esperta conduce il visitatore ammaliato e un po' stordito attraverso un mondo casalingo  ricreato con  genio e fantasia. Ammettetelo, l'Ikea è l'unico posto sulla terra dove avrete la possibilità di confondere un appartamento di 35 mq con il castello di Neuschwanstein!!!
Alla fine del reparto espositivo si scendono 2 rampe di scale e ci si ritrova nel "Paradiso dell'accrocco".
Quante volte vi siete ritrovati alla cassa con il carrello pieno di oggetti che mai, mai nella vita avreste pensato di acquistare? 
Ma alle volte capita anche di peggio. E mentre i vostri acquisti scorrono sul nastro sotto le sapienti mani della cassiera dai movimenti felini vi fermate ad osservare e tra voi dite: ma l'ho davvero comprato io quello?
Dissociazione da shopping compulsivo.
Sì, l'avete comprato proprio voi! E mentre riprendete l'oggetto in mano per riporlo nella gigantesca busta di carta con tanto di logo inciso sul davanti vi ritorna subito alla mente l'espositore da cui l'avete scippato, rapidi come furetti per non farvi sorprendere dal senso di colpa; rivivete per un attimo quel balenìo interno che vi ha reso impossibile pensare di continuare a vivere senza impadronirvi di quel dato oggetto e improvvisamente una sensazione di felicità vi invade, la sensazione di possedere qualcosa di totalmente, incommensurabilmente inutile ma che in quel dato giorno vi ha restituito un guizzo di infanzia, un eccitamento antico di cui nulla più ricordavate.
E tornate alla macchina leggeri nell'animo e nel portafoglio, perchè in fondo essere adulti cos'è se non poter soddisfare i capricci del  bambino che è riposto nell'anima di tutti in noi senza dover subire il rimbrotto  dei "grandi" che ci rimproverano per i nostri incoreggibili vizi?

Francesca

1 commento:

  1. Hai ragione, ikea é il paradiso per molte donne, ma l'inferno per molti uomini! Tuttavia quel paradiso, secondo me, manca di un ingrediente fondamentale: l'omino che monti al posto tuo i fantastici mobiletti, impedendo così che, come spesso accade, l'idillio si trasformi in incubo!! :)

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